SELLIA TRA STORIA,MITI,LEGGENDE.....

zagor ha scritto:IPOTESI SULLA NASCITA DI SELLIA
Quasi sicuramente Sellia nasce come paese dopo la distruzione della grande città di TRISCHENE,
(3 tabernacoli,3 chiese) lì convivevano in pace tre religioni:tre culti diversi .Ma dopo la distruzione si dividono addentrandosi sulle colline dell’entroterra. In un libro che parla sulle origini di Catanzaro cita il rione Grecia nato proprio dal popolo Greco di TRISCHENE.

Quasi sicuramente e' la giusta terminologia perche' non esistono prove certe ma basandosi sulla "Cronica" di Ferrante Galas che e' secondo me molto attendibile, Sellia nasce dal gruppo di fede latina di Iulo Catimero che da una delle originali tre colonie sulla costa e precisamente Athenapolis (citta' di Atena Pallade o Minerva), edificata tra i fiumi Marvotrinchison (Simeri) e Uria, popolata in parte da ateniesi troppo affezzionati ad Atena. Anche Marcello Barberio quando scrive di Iulo Catimero dice che e' :

“uomo valoroso e di grande seguito in Athenapolis”, fondatore di Rocca Niceforo e di Sellia (con famiglie latine e con prigionieri Saraceni), oltre che ricco possidente nel territorio di Simeri.

Non so fino a che punto si puo' speculare che Sellia fosse abitata da coloni greci, certamente credo esista il filo legato all'adorazione della Dea Pallade se si collega il fatto che gli antichi coloni di Athenapolis abbiano avuto bisogno di addentrarsi nel territorio molto prima delle incursioni saracene ed abbiano edificato il tempio ad Athena Pallade e che poi i profughi di Iulo si sarebbero ricongiunti a loro sul Monte Selion.

Continuando su questo discorso e considerando toponimi locali e storia narrata si puo' dedurre che quello che scrive Ferrante Galas su gli usi che avevano alcuni abitanti di Athenapolis di celebrare vicino la foce del Simeri (fiume un tempo navigabile fino ad un certo punto) una fiera dedicata alla Dea , alla quale venivano a partecipare mercanti da svariati posti, col tempo questa fiera sia poi divenuta molto piu' piccola e molto piu' nell'entroterra fino ad arrivare ai nostri giorni ed essere chiamata "Fera e Trinchisi" (Tre Chiese?), una semplice fiera di bestiame di cui parlavano i nostri nonni e che si celebrava dalle parti della fiumara di Marviano.

Caro Zagor, sul libro da scrivere insieme, ti dico perche' no'? Si sono scritti libri con molte piu' congetture e fantasie.

Per collegare i vari tasselli della storia antica gli storici non trovando fonti certi per unire i vari avvenimenti ,usano spesso congetture e fantasia senza uscire dal seminato per arrivare alla quadratura del cerchio. -A Sellia esisteva un tempio pagano dedicato alla dea Pallade? Si! Perché proprio nella “timpa e pallara”?Ipotesi molto plausibile : Quando i Greci arrivano in Calabria si accorgono che e una fonte di materie prime essenziali ecco il nome(Magna Grecia).La Calabria si presentava ricca di pini materiale primario per la costruzione di navi e ricca di pece resina catramosa imperniabile per le imbarcazioni. dopo aver abbattuto i grossi tronchi devono farli arrivare a mare sfruttando il fiume navigabile Semeri “a timpa e Pallara “ si trovava proprio nel mezzo posizione ottimale per erigere un tempio –
.Prima dell’arrivo del popolo in fuga da “Trischene
Verso la fine dell’ottavo secolo ,il monte “Asilia” era abitato?Qui ci viene in aiuto una prova scritta riportata dall’Arciprete G .Rosi il quale rilevo sull’altare del monastero Dell’Arcangelo nell’omonimo rione Sant’Angelo la scritta “HOC TRANSIT TIMOTHEUS”da qui passò Timoteo Timoteo discepolo prediletto di San Paolo visse nel primo secolo D:C ,i quali attraversarono la Calabria per raggiungere Roma .Perchè fu costruito proprio li il monastero?Come da me riportato in un post precedente nei primi secoli del cristianesimo si usava erigere chiese o monasteri in prossimità o addirittura sopra i templi pagani per evidenziarne la vittoria del Cristianesimo sul paganesimo. Purtroppo il monastero fu soppresso da una bolla Papale,con l’ipotesi di fatti incresciosi che si erano verificati all’interno.
Per quanto riguarda il libro,sentiamoci,incontriamoci ,sarebbe bello realizzarlo cercando di incastrare i vari tasselli che i vari documenti o racconti orali ci sono su Sellia ricostruendo così il percorso storico del nostro caro e amato borgo anche e perché no usando un po’ di congetture e fantasia.

Tutto vero sulle costruzioni di chiese su templi pagani. Per quanto riguarda la raccolta della pece, sono sicuro che saprai che nell'epoca dei primi coloni greci la vegetazione boschiva era molto piu' rigogliosa di adesso, praticamente i boschi cominciavano appena dopo la battigia. Furono i romani che iniziarono a tagliare gli alberi in modo sconsiderato per la costruzione delle loro navi. magari i coloni greci lo avevano fatto ma in tono molto minore, anche perche' le alture silane erano abitate dai terribili e bellicosi Bruzi (o Bretti) che erano praticamente invincibili.
Il tempio alla dea Atena Pallade potrebbe essere stato eretto dai coloni greci per poi essere trasformato in chiesetta e poi in convento, a questo proposito ho trovato questa notizia sul convento di Sellia.

Sellia,
Convento Agostiniano S. M. delle Grazie (Zumpani)

Fu fondato nel 1570 con il consenso del vescovo di Catanzaro mons. Angelo Horabona, dal barone e dall’università locale. Ognuna delle due parti si impegnò ad assegnare ai frati un contributo di 19 ducati annui. I frati accettarono l’obbligo di mantenere una famiglia religiosa di quattro sacerdoti e due servienti con l’impegno che “due sacerdoti dovessero per ogni giorno celebrare per loro, cioè per il detto barone e università e loro discendenti”. Per sopragiunte difficoltà economiche la prima parte di questa clausola rimase inapplicata; nel 1650 dimoravano nel convento tre sacerdoti e un serviente, che soddisfavano le esigenze spirituali della popolazione: “di questo sta contenta l’università e barone, vedendo la necessità, et questo ha moltissimo anni che è così”. Fu abbandonato con la soppressione innocenziana del 1652.

Siamo arrivati alla fine del primo capitolo di questo ipotetico?? Libro (Le origini di Sellia )
Abbiamo cercato con le poche fonti a disposizione di incastrare più tessere possibili su quando nasce Sellia ? Come paese verso la fine dell’ottavo secolo,ma sicuramente esisteva un nucleo abitativo nel rione più antico Sant ‘Angelo sorto intorno alla Chiesa poi divenuto monastero,ma ancora molti secoli prima esattamente durante il periodo della Magna Grecia in prossimità
o addirittura sotto il monastero esisteva un tempio dedicato alla Dea Pallade costruito sotto il monte Asilia ( luogo sicuro,difeso luogo sacro ) .Adesso cercheremo di parlare del periodo tra l’anno mille e il millequattrocento sempre purtroppo con le poche fonti a disposizione .Il prossimo racconto “L’anello di San Nicola “ leggenda??Orale successa proprio in quel periodo .Ma prima sorvoleremo Sellia con l’immaginazione durante l’anno mille e poi verso il 1700 per vedere i vari mutamenti
durante i secoli del nostro borgo.

Che bello leggervi, cari studiosi del più bel borgo della Calabria.Approfondite le vs. conoscenze, e grazie per la vostra dedizione, ( Admin- zagor) agli ignoranti - che ignorano - ( si perchè qualche talebano potrebbe interpretarla diversamente) può fare solo piacere delle vs. laboriose ricerche. Farci conoscere le ns. origini, deve farci solo piacere. Grazie

Salve, veramente state facendo un ottimo lavoro di ricerca.
sarà necessario trascriverli in ordine temporale
e poi costruire un libretto per noi ignoranti come dice
selliotuluntanu ;(ORIGINI DI SELLIA).

Prima di passare piu' avanti tra la storia ed il mito di Sellia, vorrei soffermarmi ancora sugli albori di Trischene sulla costa e su quelli che furono i primi abitanti del luogo che poi dettero origine al nostro paese. Secondo sempre quello che scrive Ferrante Galas, dopo la distruzione di Troia, alcuni fuggiaschi, tra le quali tre sorelle del re Priamo: le principesse Astiochena, Attilia e Medicastena, sbarcarono nei pressi di quella che e' oggi Uria.
Queste tre sorelle col tempo fecero costuire tre templi, il primo dedicato alla dea dei pastori Pale dalla sorella maggiore Astiochena, quello di Medicastena dedicato ad Era (Giunone) e quello di Attilia che col tempo divenne Athenopolis ad Atena (Minerva).
Questi tre templi, divennero col passare degli anni le tre colonie (Treis Scheneis) originarie ed i loro profughi diedero poi vita ai paesi dell'entroterra: Simeri, Sellia, Taverna, Catanzaro.

Concentrandosi su quella che possiamo definire la madre di Sellia (Athenopolis), il Galas scrive che essa era maggiormente popolata da Ateniesi particolarmente devoti ad Athena Pallade (Minerva) ed in parte da egiziani che rimanevano nella citta' per custodire i luoghi dove si svolgeva la famosa fiera e per smaltire le merci che restavano. Questa famosa fiera era conosciuta in tutta la Magna Grecia e vi partecipavano mercanti venuti da posti molto lontani.

Queste tre "polis" avevano in esse tre chiese dove si celebravano funzioni in tre diversi culti: il greco, il latino, e posso speculare io che con l'avvento dei saraceni ci fosse anche il culto islamico.
Poco prima delle incursioni saracene, vivevano in Palepoli delle famiglie col nome Catimero, il cui capo era Julo, un uomo valoroso e di gran seguito tra la gente latina che era in maggior parte dedita all'agricoltura. Venuto a discordie con famiglie greche, Julo si trasferisce ad Athenapolis dove vivevano gran quantita' di latini. Quando i saraceni invasero la costa, Julo ed i suoi seguaci intraprese la via dei monti fondo' Sellia e poi Catanzaro.
E' anche mia speculazione che il nome Sellia (Asilia) abbia origine dalla prima fondatrice di Athenapolis, cioe' Attilia che potrebbe essere stato il primo nome dato all'insediamento latino sul monte Selion.
Come ho gia' scritto anche in "Spigolando qua' e la" Julo durante le scaramucce coi saraceni, ne aveva catturati molti e li porto' con se' nella via dei monti, per usarli come schiavi, questo potrebbe spiegare il nome "saracini da Sellia" dato ai selliesi non perche' il paese fu fondato dai saraceni, ma perche' vi erano dei saraceni prigionieri con le famiglie latine.

Scrive il Galas:

" Julo coi suoi latini posti in salvo le donne co li figlioli sul monte Selion circondato dalli fiumi Allis e Marvotrinchison, assalendo li nemici or vincitore, ora vinto, conservo' gran parte de suoi latini".

"OSSA NICOLAI" RESUDANT MANNA
Su come sia arrivato un osso del Santo taumaturgico sino a Sellia si raccontano varie storie. Io vi racconterò quella meno conosciuta ma sicuramente la più affascinante.
Siamo nel 1086 Tumasi (nome di fantasia) passava diversi mesi dell’anno alla zona marina di Sellia per far ritorno al paese solo quando le condizioni climatiche non permettevano di pescare. Nella zona c’erano pochissime case,anche perché spesso veniva infestata dalla malaria. Tumasi fantasticava spesso d’imbarcarsi su una grossa nave per compiere un viaggio fantastico. Spesso le vedeva da lontano e scomparivano piano piano all’orizzonte. Una sera,una nave era in difficoltà,e degli uomini scesero a riva per fare rifornimenti.
Per leggere tutto il racconto clicca >>>>>>>>> http://selliaracconta.blogspot.com/2009/12/su-come-sia-arrivato-un-osso-del-santo.html

signor Zagov mi sono collegato con il suo blog, le faccio i complimenti pev lo stesso, le cose di qualità e fatte bene vanno elogiate, un bel bvavo le tocca.

Ho letto la storia ed è veramente molto interessante, è la prima volta che la sento.........
Magari c'è davvero un fondo di verità..............

I miei complimenti Zagor, tanti particolari di questa storia non li sapevo. Il tuo blog è veramente fatto bene, si vede che ci metti amore in quello che fai, appena ho un po' di tempo scriverò qualcosa anch'io, qualche fattarello magari.......Qui al Forum c'è qualcuno che adesso mi sta dando non pochi grattacapi. Ciao

Grazie Ludovico,Keope ,Zeus sono cose che faccio veramente con il cuore,Grazie a tutti quelli che giornalmente fanno una visita sul mio blog OH potente Zeus chinè chi ti fà arraggiara? Fai attenziona cu sti fulmini dumma fai duva cogliu cogliu

L'ANELLO DI SAN NICOLA
I saraceni dopo aver saccheggiato i paesi sulla costa calabrese non paghi iniziano ad entrare sempre di più nell'entroterra trovando sulle loro via sempre paesi facilmente espugnabili.

SELLIA: Asilia, asilo luogo sicuro e difficile da espugnare resistette per molto tempo ai continui tentativi di saccheggio da parte dei Saraceni, ma sfortunatamente dopo aver resistito valorosamente anche Sellia fu espugnata, la rabbia dei saraceni fu tanta che subito bruciarono la parte bassa del paese che avevano appena conquistato "ecco infatti il nome del rione ruscia".
Per leggere tutto il racconto clicca>>>> http://selliaracconta.blogspot.com/2009/12/lanello-di-san-nicola.html#more

complimentiiiiiiii

Anche se si tratta di leggende, cerco sempre di seguire un filo di logica che mi possa far distinguere la leggenda dalla storia. Secondo quello che scrivono i storici, le incursioni saracene sulle coste calabresi cessano attorno alla fine del 1700, chiedo a Zagor se lui sia al corrente se attorno a quel periodo storico vi fosse una statua di S. Nicola a Sellia che avrebbe fatto desistere il capo dei saraceni dall'assedio a Sellia. Solo a titolo di curiosita' personale chiedo ancora se voi pensiate che i saraceni che sbarcavano sulla costa si prendessero la briga di farsi tanti km a piedi, rischiando imboscate per andare a saccheggiare un povero paese come Sellia e se anche cio' corrispondesse al vero, un feroce capo saraceno che era uso ad ogni tipo di razzia, stupro, strage, dissacrazione e profanazione di ogni cosa che lontanamente somigliasse a qualcosa di cristiano, avrebbe potuto dare il suo anello alla statua di S. Nicola e suppongo convertirsi al cristianesimo per un sogno di una notte. Lo so, sono leggende ma anche nelle leggende cerco di intravedere qualcosa che possa essere accostato alla vera storia del paese, tutto cio' non vuole significare una tentata demolizione del mito, tutt'altro a mio parere, ed e' cercare nel mito un filo di logica che possa aiutare a riavvolgere l'ingarbugliata matassa della nostra perduta storia.
Anche sulla credenza che l'appellativo di "saracini da Sellia" sia dovuto a questo fatto ho i miei dubbi, secondo me, come ho gia' scritto il nomignolo "saracini" risale all'epoca della fondazione di Sellia, quando Julo Catimero si porto' dietro dei prigionieri saraceni catturati sulla costa e portati sul monte d'Asilia (Selion) insieme a donne, vecchi e bambini, questa gruppo di saraceni credo che rimanendo a Sellia e formando nuclei familiari abbia poi potuto far chiamare i selliesi "saracini".

Sicuramente nel 1700 esisteva una statua di San Nicola e quasi sicuramente non una .Si narrava infatti una storiella su un'altra statua del nostro Santo patrono che purtroppo si perse.Sia mia zia che mio nonno erano particolarmente devoti a San Nicola conoscendo su di esso diversi fattarelli ,leggende.Come ho detto anche sul blog ogni qualvolta che ascoltavo un racconto, non sicuro della sua attendibilità ,chiedevo ad un altro anziano di raccontarmi lo stesso "fattarellu" e quasi sempre tutto combaciava ,anche i piccoli dettagli.Durante il periodo delle invasioni saracene durati per quasi mille anni si addentrarono sino ai piedi della sila, trovando sempre, o quasi, la strada spianata.Su alcuni libri si narra che addirittura alcuni feroci capi saraceni si convertirono al cattolicesimo. Sul fatto dei saracini da Sellia, mi ricordo che gli anziani attribuivano questa nominata al fatto del miracolo di San Nicola.Admin mi piace assai interloquire con te su ciò che riguarda il passato di Sellia. Anch'io cerco sempre di trovare un filo logico anche alla più banale leggenda; infatti sui 2 racconti sul nostro protettore prima di pubblicarli avevo inseriti una premessa >>>> http://selliaracconta.blogspot.com/2009/12/premessa-sui-due-raccontileggende-su.html Sono veramente tante le leggende i racconti in mio possesso sul passato del nostro borgo, ovviamente ognuno può crederci o meno, quel che è certo,è che sono stati tramandati oralmente da secoli per poi fermarsi bruscamente verso gli anni 60/70. Io voglio che tutti conoscono questi racconti come la storia(?) legggenda(?) Sulla Madonna della Neve che ogni volta che la rileggo mi emoziona e che inserirò prossimamente

Zagor storia o leggenda è sempre un piacere leggere quello che scrivi anche se ci sono comunque dei punti di domanda. Ciao

Zagor quante persone hai interpellato per farti raccontare tutte queste leggende?????
Mi sembra di capire che hai fatto delle ricerche molto approfondite, nel senso che hai paraleto con molte persone anziane.

Hai proprio ragione keope tanti, tantissimi sono i racconti che mi sono fatto raccontare soprattutto durante la mia giovinezza molti purrtoppo sono stati dimenticati altri per fortuna riscritti e piano piano saranno inseriti.

A LENZA D'AMMACULATA
La Chiesa possedeva diverse terre, frutto di molte donazioni ;addirittura nel comune di Sersale possedeva un grande castagneto dato per una grazia ricevuta, a Marina di Sellia ettari ed ettari di terreni dove si seminava il grano,dopo trasformati in uliveti e pescheti. Nel paese erano tanti l’appezzamenti di terreni possedute dalla Chiesa dove l’arciprete e il prete più giovani curavano o davano in fitto Infatti la mattina presto dopo la prima messa dell’alba, il prete si metteva la zappa sulle spalle per andare ai vari terreni .C’era un terreno in particolare che veniva e viene chiamato “a lenza d’Ammaculata”il quale ogni anno “da carrica de l’olivi”....Per continuare il racconto clicca>>>>>>>> http://selliaracconta.blogspot.com/2009/12/lenza-dammaculata.html#more

Zagor, complimenti veramente, non ho parole .............ma chi sei?

Cara lux visto che non ci vede nessuno e sopratutto nessuno ci ascolta ti rivelò la mia identità ,io sono<<<....mannaia propriu mo cadiu a linea da telecomme

Questo dipinto e' ormai perduto, parlando con una persona di cultura,mi ha detto ,sarebbe bello ripristinare quel dipinto del ponte a Sellia,era molto bello.Io ho havuto la fortuna di fare delle foto prima che andasse in malora,
Dopo con l'aiuto del computer,ho cercato di rpristinarlo
Si potrebbe cercare di ripristinarlo come prima.....

Guardando questo dipinto cercavo d'immaginare Sellia come poteva essere in quel periodo. Con un po' di fantasia e' facile immaginare che la porta nord del paese poteva essere il ponte, merlato proprio come nella foto, come tutte le mura che cingevano il costone fino ad arrivare al maestoso castello.
Dicono che Sellia era praticamente inespugnabile da nord perche' cinta da profondi burroni e pensavo che da sud la porta doveva essere per forza la "Portabella", da dove si entrava in paese dopo aver fatto tutti quegli scalini e dove immagino anticamente c'erano degli avanposti con vedette o sentinelle che scrutavano l'orizzonte per vedere se un possibile nemico o invasore si avvicinava minaccioso verso il paese.

James Bond, ma si daveru 'nartista para megghiu e prima...................