Salviamo la Calabria - Terra di bellezze e rovine

Se le case sono state costruite abusivamente e specialmente in posti dove prima o poi madre natura si riprende quello che era suo, non possiamo poi andare a piangere da nessun posto.

In questo video mi sembra ci sia una faccia nota!

Tutti sanno che in Italia, e sopratutto in Calabria, non si potra avere un futuro migliore fino a quando il cancro del malaffare non verra sradicato. Sono convinto che questo sogno non si avverera attraverso la conversione dei mammasantissima, ma solo attraverso una rivoluzione del popolo oppresso da stato/massoneria/mafia.

Caro Tommaso, sono più che d'accordo con il tuo dir...adirato. Ma, il mio problema (solo, purtroppo, a livello argomentativo) è che quel "solo" è affidato a un soggetto, allo stato, inaffidabile...perchè, diciamo, "drogato"!

Cari Tommaso e Pepe', sono d'accordo con voi. Non so che futuro si stagliera' all'orizzonte per "li Taglia", la vedo nera per il Sud e spero di sbagliarmi.
Vista l'impossibilita' di far uscire dal coma la popolazione, vedrei bene uno stato secessionista, indipendente da quello "romanesco".
Un nuovo Sud con leggi speciali, a cominciare con la pena di morte, tanto per fare un po' di piazza pulita dal ciarpame che opprime gente e territorio.
Mancano pero' al Sud uomini veri che dovrebbero tracciare il solco per una societa' nuova e finalmente libera dal giogo mafioso.

Calabria, ultima in tutto

Salviamo la Calabria ecc
Perché non cominciano da Sellia, sotto sotto sembra che si stanno commettendo degli scempi al nostro passato che non tornerà più

La Calabria ha tanti problemi da risolvere, tante sono le cose da salvare e non saprei scrivere un elenco di priorità.
Ogni tanto leggo qualche notizia positiva.
Una di queste riguarda il cane pastore della Sila.
Il cane da pastore silano o Pastore della Sila è una razza canina in corso di riconoscimento ufficiale, di recente ammessa nel Registro Supplementare Aperto del Libro Genealogico dall'ENCI, originaria dell'Altopiano della Sila, in Calabria.
Le origini del cane da pastore della Sila sono riconducibili all'origine degli animali arrivati nell'antichità con le migrazioni dei pastori nomadi dall'Asia fino all'Italia meridionale. Fonti suggeriscono la stretta somiglianza con il Cane da pastore greco.[1]

Infatti, questi pastori nomadi portarono con sé il bovino podolico e le capre da cui discendono le tre razze autoctone calabresi, la capra "rustica di Calabria", la "nicastrese" e "l'aspromontana". Da sempre utilizzato come difensore degli armenti dal Lupo.
Ma veniamo al nostro Pastore della Sila e alle sue caratteristiche, confrontate con un suo stretto parente, almeno in quanto a somiglianza e “funzione”: il Pastore Maremmano. Quello della Sila, è ben più agile, e lavora con il gregge in maniera differente. Appena si apre lo stazzo, e gli animali vanno a pascolare, si posiziona alla testa della mandria, cosi da bonificare il percorso degli erbivori da eventuali predatori. Dopodiché, prende la sua postazione a protezione.
nomi che i pastori silani hanno dato a questi cani, sono nomi valorosi, per sottolineare le peculiarità di questa nobile e forte razza: Saracino, Leone, Spezzacatina, Malocore, Guerriero, Brigante, Marasciallo… Anche le femmine sono chiamate con nomi arditi: Tempesta, Foresta, Tramontana, Battaglia, Magara.

Marasciallo, splendido esemplare di pastore silano

Altre foto del pastore silano richiesto da molti allevatori fuori regione, soprattutto in Trentino e in tutte le aree dove è presente il lupo.

La Calabria ha tanti beni nascosti o abbandonati. Fortunatamente non tutto è perduto.
Il castello di Santa Severina è uno splendido esempio di un ottimo lavoro di recupero e fruibilità di un bene inestimabile.




Stemma sull'ingresso



Particolare della facciata del mastio

Purtroppo per i beni storici l'attenzione è poca e la cosa non riguarda solo le istituzioni
ma anche (o soprattutto?) quasi tutti i calabresi, non per niente le parole molto usate
quando si parla dei beni del passato si usa il termine vecchio e non antico

Il calabrese medio, o almeno quello facente parte della generazione che e' in pensione o gia' trapassata, associa l'antico alla nera miseria e magari anche inconsciamente lo vuole distruggere e rimpiazzarlo con roba nuova e ostentare cio' che per lui e' una grande opera, ma in realta' e' solo un modesto monumento alla sua dabbenaggine. Non oso neanche addentrarmi nei meandri oscuri di coloro che tirano le fila: i veri nemici della Calabria sono loro, mafia, massoneria e politicanti, che impunemente fanno i maramaldi su una terra morta e sepolta.

La Calabria ha bellezze e beni inestimabili che secondo il mio modesto parere non solo non riesce a valorizzare ma peggio ancora quando tenta di farlo peggiora le cose, li distrugge e quindi non sono più recuperabili. E questo non possiamo sempre dire che è colpa della mafia, dei politici ecc. ma dobbiamo ammettere che anche colpa dei normali cittadini. Uno perchè i politici non è che si eleggono da soli e quando non operano bene non devono essere rieletti e l'altro perchè bisogna smettere di guardare sempre al proprio orticello, oppure quando si vedono realizzare delle schifezze girare la testa dall'altra parte.
Gli anziani non fanno nulla perchè si ritengono vecchi, i giovani attendono che qualcosa scende dal cielo,quelli di mezz'età guardano solo davanti al loro naso.
Chi dovrebbe sollevare la Calabria?

mi riferisco a quanto ho scritto nel mio post precedente, ecco qualche esempio
Vibo, le scorie di un'azienda metallurgica nel torrente Sant'Anna. Sequestrata area di 20mila mq
https://catanzaro.gazzettadelsud.it/foto/cronaca/2022/03/03/vibo-le-scorie-di-unazienda-metallurgica-nel-torrente-santanna-sequestrata-area-di-20mila-mq-foto-fa7ee998-f9f0-4e5d-a5c8-6b0587385851/
Possibile che nessuno ha visto nulla, che nessuno ne sapeva nulla? Eppure è da diverso tempo che ciò accadeva!

Da Internet: Il rischio amianto nei centri abitati e nelle discariche
Altro grave problema è la presenza massiccia dell’amianto nei centri abitati e nelle discariche. La Legge Regionale 27 aprile 2011, n. 14 proponeva la bonifica dei siti inquinati…
La Legge 14/11 aveva previsto un piano decennale per l’eliminazione dell’amianto… Inutile dire che siamo ancora all’anno zero!

taccola ha scritto:La Calabria ha bellezze e beni inestimabili che secondo il mio modesto parere non solo non riesce a valorizzare ma peggio ancora quando tenta di farlo peggiora le cose, li distrugge e quindi non sono più recuperabili. E questo non possiamo sempre dire che è colpa della mafia, dei politici ecc. ma dobbiamo ammettere che anche colpa dei normali cittadini. Uno perchè i politici non è che si eleggono da soli e quando non operano bene non devono essere rieletti e l'altro perchè bisogna smettere di guardare sempre al proprio orticello, oppure quando si vedono realizzare delle schifezze girare la testa dall'altra parte.
Gli anziani non fanno nulla perchè si ritengono vecchi, i giovani attendono che qualcosa scende dal cielo,quelli di mezz'età guardano solo davanti al loro naso.
Chi dovrebbe sollevare la Calabria?

Chi dovrebbe sollevarla?
Ormai il tempo del CHI e' scaduto, in Calabria ora si dovrebbe parlare del COSA. Da sempre si e' atteso il Messia che miracolosamente avrebbe trasformato i diavoli in angioletti svolazzanti, in Calabria servono leggi speciali per potersi riappropriare del territorio che e' in mano a chi tutti sappiamo, la COSA che ci potrebbe salvare e' una riforma delle leggi vigenti, rendendole molto ma molto piu' dure per chi delinque ad ogni livello; solo cosi' il cittadino onesto potrebbe sentirsi tutelato dallo Stato e di conseguenza collaborare per far si' che non esisterebbe piu' l'omerta'.
Non si vogliono prendere provvedimenti duri e seri perche' nessuno vuole darsi la zappa sui piedi, sul malaffare ci campano in troppi, chi lo prende nel didietro e' sempre l'uomo onesto.

Intanto tutti i calabresi dovremmo prendere consapevolezza delle potenzialità della Calabria e poi non delegare sempre qualcun'altro a prendere iniziative, non dobbiamo essere apatici, indifferenti, passivi.
Non possono aiutarci le leggi perché ne abbiamo fin troppe e sono così tante che spesso sono contraddittorie.
Piuttosto bisognerebbe renderle più chiare e meno cavillose e soprattutto farle rispettare, il problema legislativo più grosso è piuttosto la mancanza della certezza della pena, finire in galera succede solo a chi ruba "una sola mela e non tutta cassetta"