Come eravamo

Belle foto,ti riportano indietro nel tempo.

Cari cumpari invecia ma mintiti atri fotu circati ma ndovinati chillu chi haiu scrittu subbra: chi pianti sunu e comu venianu usati

Cumpa', se non sbaglio quelli sono i "sproni", il nome scientifico ora mi sfugge ma dovrebbero essere della famiglia delle agavi. Si usavano anticamente come torce. Passavi o mi rimandasti a settembre?

...solo per dirvi che sono della partita ma ...nel frattempo mimparu 'cuna cosa.

Admin ha scritto:Cumpa', se non sbaglio quelli sono i "sproni", il nome scientifico ora mi sfugge ma dovrebbero essere della famiglia delle agavi. Si usavano anticamente come torce. Passavi o mi rimandasti a settembre?

Passasti, passasti e se aggiungevi ca si usava ra murga per fare le torce pigghiava puru nu bellu votu

Comu si vida ca puru tu hacisti u murgaru haha.gif

Inserisco qualche pezzo di storia triste alla quale per fortuna molti di noi non hanno assistito.

a CRIchi si festeggia a festa da cona vi ricordati ca ara SEllia e stu peridiu anticamente i fimmini chi faccianu vutu ara Madonna Addolorata si faccianu cusira u festitu comu chillu da madonna ,
e su tenianu finu quannu u li si conzumava, ari cotrarelli u misa e giugnu li faccianu a vestiella cu nu cuora regamatu davanti u pettu comu u Cuora Gesù .

Salve a tutti,
riprendo un'idea già accennata in precedenza, l'allestimento di un museo su come eramamo
basta iniziare con una stanza e ognuno porta qualcosa oggetti, attrezzi ecc. di mestieri e di vita quotidiana del passato, roba vecchia e antica lasciate da qualche parte aru magazzeno o aru cniancatu
e ara vigna per dare l'idea ho messo delle foto di una gita da me effettuaua in un museo ad Oria,
nel post: Sellia la sua nascita e ricorrenza,
tutto sta nell'iniziare poi nel tempo si può migliorare.

Ciao Domenico e una bella idea da suggerire ai giovani della consulta o aministratori comunali mi auguro che per questa estate troveremo un piccolo museo al borgo più bello della calabria

Buon giorno ecco altre foto del museo.

buonasera stasera parlando con la nonna mi raccontava che il peridio di carnevale nonera comu mo chi speniti tutti si sordi ma accattati u vestitinu ara cotrarella,

ma ari tempi soi i maschulelli si mintianu i cazi di padri e cuna giacca du tatarannu.

i fiminelli cuna gonna e cunu mantisini nu maccaturu ara capu eranu cuntent no comu mo chi tuttu sunu curu lassama jira

Sellia all'inizio del secolo scorso era un grande paese di oltre 2500 abitanti. Tanti erano i frantoi che ricadevano nel centro storico, esattamente 15; in nessun altro paese del circondario troveremo una così florida attività nella trasformazione delle olive. Il nostro olio era il migliore, il più decantato,il più venduto fuori da Sellia................................
Mappa dei frantoi più la loro descrizione http://selliaracconta.blogspot.com/2010/06/mappa-dei-frantoi-nel-centro-storico-di.html

Mi complimento ancora una volta con Zagor, veramente un bel lavoro il suo...

DomenicoPassante ha scritto:Buon giorno ecco altre foto del museo.

Molto carino.

Come eravamo? Riprendiamo il discorso. Qualcuno ricordera' che le persone passavano molto tempo nelle campagne, infatti molti non facevano nemmeno ritorno al paese se si trattava di una localita' piuttosto lontana e si doveva finire il lavoro. Si dormiva dunque nelle "turricelle", piccole casupole di campagna, ci si arrangiava alla buona sopra un'improvvisato giaciglio.
Si cominciava il lavoro molto presto la mattina, quando ci si avvicinava a mezzogiorno si apriva "u serbiettu" e cosa si mangiava secondo voi?
Pane e nutella? Nooooo!!! Pan'e casa ccu nu morzu e salatu, ncuna suppressatella, ncuna frittata, pumadori e cipulli, aiutatima vui...
Da bere vinu e casa naturalmente e magari c'era sempre a "vozza chjna e acqua frisca".

Anch'io da ragazzo ho avuto le miei buone razioni di latte di capra.

Veramenta u latta da crapa chi ne cci nnu lla bbivutu....

eju l'aju vivutu puru....

007 ha scritto:Veramenta u latta da crapa chi ne cci nnu lla bbivutu....

Chi non l'ha bevuto? Io dico la maggioranza degli utenti del forum.

Le capre non sono piu' di moda ormai... qua' la maggior parte sono giovanissimi....
bevono altro ...latte...

e cerbella....

Nella sezione "Come eravamo" un posto di diritto spetta alle tradizioni locali, credo che sia molto interessante parlare della fase amorosa della coppia di una volta e cioe' quella che va dal primo approccio fino al matrimonio.
Le usanze venivano rispettate e c'era tutto un iter da seguire perche' allora c'era molta piu' severita' e rispetto e tutto doveva procedere secondo quelle regole tramandate da generazione in generazione.
Cerchiamo d'immaginare che il primo sguardo, la scintilla che precedeva lo sbocciare dell'affetto avveniva di solito durante lo svolgimento della messa domenicale oppure ad una festa, magari i due erano vicini di casa, oppure confinanti di terreni in campagna.
Invito coloro che vogliano contribuire qualche notizia particolare sugli usi di Sellia ma credo che sia facile dedurre che fino a pochi decenni fa, si iniziava con un tramite, una persona di fiducia, un amico comune oppure "a cummari" che portava "a mmasciata" ai genitori della ragazza.
Se il pretendente andava bene ai genitori, si passava ad una fase che si puo' definire di "corteggiamento controllato", il giovane veniva ammesso a far visita alla ragazza, sempre in presenza di qualcuno della famiglia, magari davanti "aru focularu" o davanti ad una tavola bandita i due si lanciavano qualche sguardo piu' ardito che faceva arrossire la giovane.
Credo che Sellia, nel corso degli anni, non sia mai stato un paese dove queste tradizioni dovevano essere seguite alla lettera, infatti si puo' considerare Sellia un paese dove vigeva un certo permissivismo e la maggior parte delle persone avevano una certa predisposizione ad una mentalita' piu' aperta che in altri paesi limitrofi.