Salviamo la Calabria - Terra di bellezze e rovine

Riguardo al comparto turismo, la Calabria per come è combinata (carenze di strutture, le esistenti per la maggior parte non adeguate, la devastazione ambientale, ecc.) e, ovviamente, per le sue potenzialità mai espresse pienamente, se non in parte infinitesimale...fa ridere (le Regioni italiane e limitrofe europee concorrenti) e piangere (il calabrese che vede sperperate LA sua risorsa principale di reddito). Quindi, per rispondere a Zagor quando dice:

penso, invece, che la vera questione sia un'altra: quanti dei turisti che decideranno di venire in Calabria verranno 'ncristati (per varie ragioni...) e, non tornando più, faranno il passaparola che controbilancerà (in negativo ovviamente) lo spot pubblicitario sulle TV nazionali? E poi, abbiamo noi, nonostante la nostra riconosciuta indole dell'accoglienza, degli operatori turistici che siano degni di tale qualifica? E' questo il problema. Circa l'opportunità dello spot...in assoluto è un bene, ma forse se riesci a far venire un turista che è rimasto incuriosito dallo spot, bisognerebbe poi fargli trovare allo stesso non lo schifo delle nostre spiagge. Quindi, ciò che manca è una vera politica culturale che rispecchi in tutto e per tutto ciò che la Calabria ha di buono da offrire. E questo deve (nel senso proprio di dovere e non del dovrebbe) essere pensato e implementato dalla Regione Calabria che governa, si badi bene, senza che ci sia lo sforzo del far pensare i suoi "im-piegati", ma, governa comodamente e semplicemente attingendo a man bassa dai tributi dei calabresi, magari, senza essere capace di spendere i fondi disponibili UE elargiti a questo specifico scopo. Ciò che manca, dunque, è un vero e proprio lavoro di squadra, che sia concertato e guidato una vera visione condivisa che va al di là del mero personale guadagno. Quindi, la Regione faccia pure gli spot, ma usi di più la creatività e la passione dis-interessata affinchè lo spot costi il meno possibile e abbia la compiacenza di non fare la "struzza" e faccia sì che gli operatori calabresi abbiano assimilato almeno l'ABC del turismo, ma non un turismo qualsiasi, ma uno ad hoc per la Calabria.