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PICCOLO MOMENTO DI FEDE SETTIMANALE

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Messaggio  DomenicoPassante Dom 9 Ago - 8:41

Salmi - Capitolo 7
Preghiera del giusto perseguitato

[1]Lamento che Davide rivolse al Signore
per le parole di Cus il Beniaminita.

[2]Signore, mio Dio, in te mi rifugio:
salvami e liberami da chi mi perseguita,
[3]perché non mi sbrani come un leone,
non mi sbrani senza che alcuno mi salvi.

[4]Signore mio Dio, se così ho agito:
se c'è iniquità sulle mie mani,
[5]se ho ripagato il mio amico con il male,
se a torto ho spogliato i miei avversari,
[6]il nemico m'insegua e mi raggiunga,
calpesti a terra la mia vita
e trascini nella polvere il mio onore.

[7]Sorgi, Signore, nel tuo sdegno,
levati contro il furore dei nemici,
alzati per il giudizio che hai stabilito.
[8]L'assemblea dei popoli ti circondi:
dall'alto volgiti contro di essa.
[9]Il Signore decide la causa dei popoli:
giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo la mia innocenza, o Altissimo.
[10]Poni fine al male degli empi;
rafforza l'uomo retto,
tu che provi mente e cuore, Dio giusto.

[11]La mia difesa è nel Signore,
egli salva i retti di cuore.
[12]Dio è giudice giusto,
ogni giorno si accende il suo sdegno.
[13]Non torna forse ad affilare la spada,
a tendere e puntare il suo arco?
[14]Si prepara strumenti di morte,
arroventa le sue frecce.

[15]Ecco, l'empio produce ingiustizia,
concepisce malizia, partorisce menzogna.
[16]Egli scava un pozzo profondo
e cade nella fossa che ha fatto;
[17]la sua malizia ricade sul suo capo,
la sua violenza gli piomba sulla testa.
[18]Loderò il Signore per la sua giustizia
e canterò il nome di Dio, l'Altissimo.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 16 Ago - 8:49

Salmi - Capitolo 8
Potenza del nome divino

[1]Al maestro di coro. Sul canto: «I Torchi...».
Salmo. Di Davide.

[2]O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra:
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.
[3]Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

[4]Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
[5]che cosa è l'uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell'uomo perché te ne curi?

[6]Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
[7]gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi;
[8]tutti i greggi e gli armenti,
tutte le bestie della campagna;
[9]Gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
che percorrono le vie del mare.

[10]O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 23 Ago - 8:56

Salmi - Capitolo 9
Dio abbatte gli empi e salva gli umili

[1]Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.

[2]Loderò il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
[3]Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.

[4]Mentre i miei nemici retrocedono,
davanti a te inciampano e periscono,
[5]perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa;
siedi in trono giudice giusto.

[6]Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
[7]Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico,
è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.

[8]Ma il Signore sta assiso in eterno;
erige per il giudizio il suo trono:
[9]giudicherà il mondo con giustizia,
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.

[10]Il Signore sarà un riparo per l'oppresso,
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
[11]Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.

[12]Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
narrate tra i popoli le sue opere.
[13]Vindice del sangue, egli ricorda,
non dimentica il grido degli afflitti.

[14]Abbi pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi strappi dalle soglie della morte,
[15]perché possa annunziare le tue lodi,
esultare per la tua salvezza
alle porte della città di Sion.

[16]Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata,
nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
[17]Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia;
l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.

[18]Tornino gli empi negli inferi,
tutti i popoli che dimenticano Dio.
[19]Perché il povero non sarà dimenticato,
la speranza degli afflitti non resterà delusa.

[20]Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo:
davanti a te siano giudicate le genti.
[21]Riempile di spavento, Signore,
sappiano le genti che sono mortali.

[22]Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
[23]Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
[24]L'empio si vanta delle sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
[25]L'empio insolente disprezza il Signore:
«Dio non se ne cura: Dio non esiste»;
questo è il suo pensiero.

[26]Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.

[27]Egli pensa: «Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure».
[28]Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
[29]Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
[30]I suoi occhi spiano l'infelice,
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
[31]Infierisce di colpo sull'oppresso,
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
[32]Egli pensa: «Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla».

[33]Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
[34]Perché l'empio disprezza Dio
e pensa: «Non ne chiederà conto»?

[35]Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
[36]Punisci il suo peccato e più non lo trovi.

[37]Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
[38]Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
[39]per far giustizia all'orfano e all'oppresso;
e non incuta più terrore l'uomo fatto di te
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 30 Ago - 10:09

Salmi - Capitolo 10
Fiducia del giusto

[1]Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.

[2]Loderò il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
[3]Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.

[4]Mentre i miei nemici retrocedono,
davanti a te inciampano e periscono,
[5]perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa;
siedi in trono giudice giusto.

[6]Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
[7]Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico,
è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.

[8]Ma il Signore sta assiso in eterno;
erige per il giudizio il suo trono:
[9]giudicherà il mondo con giustizia,
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.

[10]Il Signore sarà un riparo per l'oppresso,
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
[11]Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.

[12]Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
narrate tra i popoli le sue opere.
[13]Vindice del sangue, egli ricorda,
non dimentica il grido degli afflitti.

[14]Abbi pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi strappi dalle soglie della morte,
[15]perché possa annunziare le tue lodi,
esultare per la tua salvezza
alle porte della città di Sion.

[16]Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata,
nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
[17]Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia;
l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.

[18]Tornino gli empi negli inferi,
tutti i popoli che dimenticano Dio.
[19]Perché il povero non sarà dimenticato,
la speranza degli afflitti non resterà delusa.

[20]Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo:
davanti a te siano giudicate le genti.
[21]Riempile di spavento, Signore,
sappiano le genti che sono mortali.

[22]Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
[23]Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
[24]L'empio si vanta delle sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
[25]L'empio insolente disprezza il Signore:
«Dio non se ne cura: Dio non esiste»;
questo è il suo pensiero.

[26]Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.

[27]Egli pensa: «Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure».
[28]Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
[29]Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
[30]I suoi occhi spiano l'infelice,
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
[31]Infierisce di colpo sull'oppresso,
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
[32]Egli pensa: «Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla».

[33]Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
[34]Perché l'empio disprezza Dio
e pensa: «Non ne chiederà conto»?

[35]Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
[36]Punisci il suo peccato e più non lo trovi.

[37]Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
[38]Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
[39]per far giustizia all'orfano e all'oppresso;
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 6 Set - 8:16

Salmi - Capitolo 11
Fiducia del giusto

[1]Al maestro del coro. Di Davide.

Nel Signore mi sono rifugiato, come potete dirmi:
«Fuggi come un passero verso il monte»?
[2]Ecco, gli empi tendono l'arco,
aggiustano la freccia sulla corda
per colpire nel buio i retti di cuore.
[3]Quando sono scosse le fondamenta,
il giusto che cosa può fare?
[4]Ma il Signore nel tempio santo,
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi sono aperti sul mondo,
le sue pupille scrutano ogni uomo.
[5]Il Signore scruta giusti ed empi,
egli odia chi ama la violenza.
[6]Farà piovere sugli empi
brace, fuoco e zolfo,
vento bruciante toccherà loro in sorte;

[7]Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti vedranno il suo volto.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 13 Set - 8:09

Salmi 12

1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2 Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi?
Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
3 Fino a quando nell'anima mia proverò affanni,
tristezza nel cuore ogni momento?
Fino a quando su di me trionferà il nemico?
4 Guarda, rispondimi, Signore mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi,
perché non mi sorprenda il sonno della morte,
5 perché il mio nemico non dica: «L'ho vinto!»
e non esultino i miei avversari quando vacillo.
6 Nella tua misericordia ho confidato.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza
e canti al Signore, che mi ha beneficato.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 20 Set - 8:49

Salmi - Capitolo 13
Invocazione fiduciosa

[1]Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.

[2]Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi?
Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
[3]Fino a quando nell'anima mia proverò affanni,
tristezza nel cuore ogni momento?
Fino a quando su di me trionferà il nemico?

[4]Guarda, rispondimi, Signore mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi,
perché non mi sorprenda il sonno della morte,
[5]perché il mio nemico non dica: «L'ho vinto!»
e non esultino i miei avversari quando vacillo.

[6]Nella tua misericordia ho confidato.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza
e canti al Signore, che mi ha beneficato.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 27 Set - 8:43

Salmi - Capitolo 14
L'uomo senza Dio

[1]Al maestro del coro. Di Davide.

Lo stolto pensa: «Non c'è Dio».
Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
nessuno più agisce bene.

[2]Il Signore dal cielo si china sugli uomini
per vedere se esista un saggio:
se c'è uno che cerchi Dio.

[3]Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti;
più nessuno fa il bene, neppure uno.
[4]Non comprendono nulla tutti i malvagi,
che divorano il mio popolo come il pane?

[5]Non invocano Dio: tremeranno di spavento,
perché Dio è con la stirpe del giusto.
[6]Volete confondere le speranze del misero,
ma il Signore è il suo rifugio.
[7]Venga da Sion la salvezza d'Israele!
Quando il Signore ricondurrà il suo popolo,
esulterà Giacobbe e gioirà Israele.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 4 Ott - 9:12

Salmi - Capitolo 15
L'ospite del Signore

[1]Salmo. Di Davide.

Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?

[2]Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente,
[3]non dice calunnia con la lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.

[4]Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Anche se giura a suo danno, non cambia;
[5]presta denaro senza fare usura,
e non accetta doni contro l'innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 11 Ott - 8:42

Salmi - Capitolo 16
Il Signore, mia parte di eredità

[1]Miktam. Di Davide.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
[2]Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene».
[3]Per i santi, che sono sulla terra,
uomini nobili, è tutto il mio amore.
[4]Si affrettino altri a costruire idoli:
io non spanderò le loro libazioni di sangue
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.

[5]Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
[6]Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,
è magnifica la mia eredità.
[7]Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
[8]Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
[9]Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,

[10]perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
[11]Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 18 Ott - 8:43

Salmi - Capitolo 16
Il Signore, mia parte di eredità

[1]Miktam. Di Davide.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
[2]Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene».
[3]Per i santi, che sono sulla terra,
uomini nobili, è tutto il mio amore.
[4]Si affrettino altri a costruire idoli:
io non spanderò le loro libazioni di sangue
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.

[5]Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
[6]Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,
è magnifica la mia eredità.
[7]Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
[8]Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
[9]Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,

[10]perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
[11]Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 25 Ott - 8:27

Salmi - Capitolo 17
Invocazione dell'innocente

[1]Preghiera. Di Davide.

Accogli, Signore, la causa del giusto,
sii attento al mio grido.
Porgi l'orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c'è inganno.
[2]Venga da te la mia sentenza,
i tuoi occhi vedano la giustizia.

[3]Saggia il mio cuore, scrutalo di notte,
provami al fuoco, non troverai malizia.
La mia bocca non si è resa colpevole,
[4]secondo l'agire degli uomini;
seguendo la parola delle tue labbra,
ho evitato i sentieri del violento.
[5]Sulle tue vie tieni saldi i miei passi
e i miei piedi non vacilleranno.

[6]Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta;
porgi l'orecchio, ascolta la mia voce,
[7]mostrami i prodigi del tuo amore:
tu che salvi dai nemici
chi si affida alla tua destra.
[8]Custodiscimi come pupilla degli occhi,
proteggimi all'ombra delle tue ali,
[9]di fronte agli empi che mi opprimono,
ai nemici che mi accerchiano.

[10]Essi hanno chiuso il loro cuore,
le loro bocche parlano con arroganza.
[11]Eccoli, avanzano, mi circondano,
puntano gli occhi per abbattermi;
[12]simili a un leone che brama la preda,
a un leoncello che si apposta in agguato.

[13]Sorgi, Signore, affrontalo, abbattilo;
con la tua spada scampami dagli empi,
[14]con la tua mano, Signore, dal regno dei morti
che non hanno più parte in questa vita.
Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre
se ne sazino anche i figli
e ne avanzi per i loro bambini.
[15]Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua presenza.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 8 Nov - 8:55

Salmi - Capitolo 18
Te Deum regale

[1]Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici, [2]e dalla mano di Saul. Disse dunque:

Ti amo, Signore, mia forza,
[3]Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore;
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo;
mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
[4]Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

[5]Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti impetuosi;
[6]gia mi avvolgevano i lacci degli inferi,
gia mi stringevano agguati mortali.
[7]Nel mio affanno invocai il Signore,
nell'angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
al suo orecchio pervenne il mio grido.

[8]La terra tremò e si scosse;
vacillarono le fondamenta dei monti,
si scossero perché egli era sdegnato.
[9]Dalle sue narici saliva fumo,
dalla sua bocca un fuoco divorante;
da lui sprizzavano carboni ardenti.
[10]Abbassò i cieli e discese,
fosca caligine sotto i suoi piedi.

[11]Cavalcava un cherubino e volava,
si librava sulle ali del vento.
[12]Si avvolgeva di tenebre come di velo,
acque oscure e dense nubi lo coprivano.
[13]Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi
con grandine e carboni ardenti.
[14]Il Signore tuonò dal cielo,
l'Altissimo fece udire la sua voce:
grandine e carboni ardenti.
[15]Scagliò saette e li disperse,
fulminò con folgori e li sconfisse.
[16]Allora apparve il fondo del mare,
si scoprirono le fondamenta del mondo,
per la tua minaccia, Signore,
per lo spirare del tuo furore.

[17]Stese la mano dall'alto e mi prese,
mi sollevò dalle grandi acque,
[18]mi liberò da nemici potenti,
da coloro che mi odiavano
ed eran più forti di me.
[19]Mi assalirono nel giorno di sventura,
ma il Signore fu mio sostegno;
[20]mi portò al largo,
mi liberò perché mi vuol bene.

[21]Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia,
mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani;
[22]perché ho custodito le vie del Signore,
non ho abbandonato empiamente il mio Dio.
[23]I suoi giudizi mi stanno tutti davanti,
non ho respinto da me la sua legge;
[24]ma integro sono stato con lui
e mi sono guardato dalla colpa.
[25]Il Signore mi rende secondo la mia giustizia,
secondo l'innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi.

[26]Con l'uomo buono tu sei buono
con l'uomo integro tu sei integro,
[27]con l'uomo puro tu sei puro,
con il perverso tu sei astuto.
[28]Perché tu salvi il popolo degli umili,
ma abbassi gli occhi dei superbi.
[29]Tu, Signore, sei luce alla mia lampada;
il mio Dio rischiara le mie tenebre.
[30]Con te mi lancerò contro le schiere,
con il mio Dio scavalcherò le mura.

[31]La via di Dio è diritta,
la parola del Signore è provata al fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
[32]Infatti, chi è Dio, se non il Signore?
O chi è rupe, se non il nostro Dio?
[33]Il Dio che mi ha cinto di vigore
e ha reso integro il mio cammino;
[34]mi ha dato agilità come di cerve,
sulle alture mi ha fatto stare saldo;
[35]ha addestrato le mie mani alla battaglia,
le mie braccia a tender l'arco di bronzo.

[36]Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza,
la tua destra mi ha sostenuto,
la tua bontà mi ha fatto crescere.
[37]Hai spianato la via ai miei passi,
i miei piedi non hanno vacillato.
[38]Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti,
non sono tornato senza averli annientati.
[39]Li ho colpiti e non si sono rialzati,
sono caduti sotto i miei piedi.
[40]Tu mi hai cinto di forza per la guerra,
hai piegato sotto di me gli avversari.

[41]Dei nemici mi hai mostrato le spalle,
hai disperso quanti mi odiavano.
[42]Hanno gridato e nessuno li ha salvati,
al Signore, ma non ha risposto.
[43]Come polvere al vento li ho dispersi,
calpestati come fango delle strade.
[44]Mi hai scampato dal popolo in rivolta,
mi hai posto a capo delle nazioni.
Un popolo che non conoscevo mi ha servito;
[45]all'udirmi, subito mi obbedivano,
stranieri cercavano il mio favore,
[46]impallidivano uomini stranieri
e uscivano tremanti dai loro nascondigli.

[47]Viva il Signore e benedetta la mia rupe,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
[48]Dio, tu mi accordi la rivincita
e sottometti i popoli al mio giogo,
[49]mi scampi dai nemici furenti,
dei miei avversari mi fai trionfare
e mi liberi dall'uomo violento.

[50]Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli
e canterò inni di gioia al tuo nome.
[51]Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 15 Nov - 8:57

Salmi
- capitolo 19 -
1 Al maestro del coro. Salmo di Davide. I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l'Opera delle sue mani.
2 un giorno proferisce parole all'Altro, e una notte rivela conoscenza all'altra.
3 Non hanno favella, né parole; la loro voce non s'ode;
4 ma la loro armonia si diffonde per tutta la terra e il loro messaggio giunge fino all'estremità del mondo; nei cieli Dio ha posto una tenda per il sole;
5 ed esso è come uno sposo che esce dalla sua camera di nozze, esulta come un prode che percorre la sua via.
6 Esso sorge da una estremità dei cieli, e il suo giro giunge fino all'altra estremità; niente è nascosto al suo calore.
7 La legge dell'Eterno è perfetta, essa ristora l'anima; la testimonianza dell'Eterno è verace e rende savio il semplice.
8 I precetti dell'Eterno sono giusti e rallegrano il cuore, il comandamento dell'Eterno è puro e illumina gli occhi.
9 Il timore dell'Eterno è puro, rimane in eterno; i giudizi dell'Eterno sono verità, tutti quanti sono giusti;
10 essi sono più desiderabili dell'oro, sì, più di molto oro finissimo; sono più dolci del miele, di quello che stilla dai favi.
11 Anche il tuo servo è da essi istruito vi è grande ricompensa ad osservarli.
12 Chi conosce i suoi errori? Purificami da quelli che mi sono occulti.
13 Preserva inoltre il tuo servo dai peccati volontari, e fa che non signoreggino su di me; allora io sarò integro e sarò puro da grandi trasgressioni.
14 Siano gradite davanti a te le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore, o Eterno, mia rocca e mio redentore.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 29 Nov - 9:13

Salmi
- capitolo 20 -
1 Al maestro del coro. Salmo di Davide. L'Eterno ti risponda nel giorno dell'avversità; il nome del DIO di Giacobbe ti metta al sicuro in alto.
2 Ti mandi soccorso dal santuario e ti sostenga da Sion;
3 si ricordi di tutte le tue offerte e accetti il tuo olocausto.
4 Ti dia secondo quel che il tuo cuore desidera e porti a compimento ogni tuo progetto.
5 Noi canteremo di gioia nella tua liberazione e alzeremo le nostre bandiere nel nome del nostro DIO. L'Eterno adempia tutte le tue richieste.
6 Ora so che l'Eterno salva il suo unto; gli risponderà dal suo cielo santo con la forza salvatrice della sua destra.
7 Alcuni confidano nei carri e altri nei cavalli, ma noi ricorderemo il nome dell'Eterno, il nostro DIO.
8 Quelli si sono piegati e sono caduti; ma noi ci siamo rialzati e rimaniamo in piedi.
9 Salva, o Eterno; ci risponda il re nel giorno in cui grideremo.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 13 Dic - 8:53

Salmi
- capitolo 22 -
1 Al maestro del coro. Sul motivo: "La cerva dell'aurora". Salmo di Davide. Dio mio
2 O DIO mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi, e anche di notte non sto in silenzio.
3 Eppure tu sei il Santo, che dimori nelle lodi d'Israele.
4 I nostri padri hanno confidato in te hanno confidato in te e tu li hai liberati.
5 Gridarono a te e furono liberati, confidarono in te e non furono delusi.
6 Ma io sono un verme e non un uomo; il vituperio degli uomini e disprezzato dal popolo.
7 Tutti quelli che mi vedono si fanno beffe di me, allungano il labbro e scuotono il capo,
8 dicendo: Egli si è affidato all'Eterno; lo liberi dunque, lo soccorra, poiché lo gradisce.
9 Certo. tu sei colui che mi hai tratto fuori dal grembo materno mi hai fatto avere fiducia in te da quando riposavo sulle mammelle di mia madre.
10 Io fui abbandonato a te fin dalla mia nascita; tu sei il mio Dio fin dal grembo di mia madre.
11 Non allontanarti da me perché l'angoscia è vicina, e non c'è nessuno che mi aiuti.
12 Grandi tori mi hanno circondato, potenti tori di Bashan mi hanno attorniato;
13 essi aprono la loro gola contro di me come un leone rapace e ruggente.
14 Sono versato come acqua, e tutte le mie ossa sono slogate il mio cuore è come cera che si scioglie in mezzo alle mie viscere.
15 Il mio vigore si è inaridito come un coccio d'argilla e la mia lingua è attaccata al mio palato; tu mi hai posto nella polvere della morte.
16 Poiché cani mi hanno circondato; uno stuolo di malfattori mi ha attorniato; mi hanno forato le mani e i piedi.
17 posso contare tutte le mie ossa; essi mi guardano e mi osservano.
18 Spartiscono fra loro le mie vesti e tirano a sorte la mia tunica.
19 Ma tu, o Eterno, non allontanarti; tu che sei la mia forza, affrettati a soccorrermi.
20 Libera la mia vita dalla spada, l'unica mia vita dalla zampa del cane.
21 Salvami dalla gola del leone e dalle corna dei bufali. Tu mi hai risposto.
22 Io annunzierò il tuo nome ai miei fratelli; ti loderò in mezzo all'assemblea.
23 O voi che temete l'Eterno, lodatelo; e voi tutti, discendenti di Giacobbe glorificatelo; e voi tutti o stirpe d'Israele, temetelo.
24 Perché egli non ha disprezzato né sdegnato l'afflizione dell'afflitto, e non gli ha nascosto la sua faccia; ma quando ha gridato a lui, lo ha esaudito.
25 Il motivo della mia lode nella grande assemblea sei tu; io adempirò i miei voti in presenza di quelli che ti temono.
26 I bisognosi mangeranno e saranno saziati; quelli che cercano l'Eterno lo loderanno; il vostro cuore vivrà in eterno.
27 Tutte le estremità della terra si ricorderanno dell'Eterno e si convertiranno a lui, e tutte le famiglie delle nazioni adoreranno davanti a te.
28 Poiché all'Eterno appartiene il regno, ed egli signoreggia sulle nazioni.
29 Tutti i ricchi della terra mangeranno e adoreranno, tutti quelli che scendono nella polvere e che non possono mantenersi in vita s'inchineranno davanti a lui.
30 Una posterità lo servirà, si parlerà del Signore alla futura generazione.
31 Essi verranno e proclameranno la sua giustizia a un popolo che deve ancora nascere, e che egli stesso ha fatto.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 20 Dic - 9:13

Salmi - Capitolo 36
Malizia del peccatore e bontà di Dio

[1]Al maestro del coro. Di Davide servo del Signore.

[2]Nel cuore dell'empio parla il peccato,
davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio.

[3]Poiché egli si illude con se stesso
nel ricercare la sua colpa e detestarla.
[4]Inique e fallaci sono le sue parole,
rifiuta di capire, di compiere il bene.
[5]Iniquità trama sul suo giaciglio,
si ostina su vie non buone,
via da sé non respinge il male.

[6]Signore, la tua grazia è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi;
[7]la tua giustizia è come i monti più alti,
il tuo giudizio come il grande abisso:
uomini e bestie tu salvi, Signore.

[8]Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,
[9]si saziano dell'abbondanza della tua casa
e li disseti al torrente delle tue delizie.
[10]E' in te la sorgente della vita,
alla tua luce vediamo la luce.
[11]Concedi la tua grazia a chi ti conosce,
la tua giustizia ai retti di cuore.
[12]Non mi raggiunga il piede dei superbi,
non mi disperda la mano degli empi.
[13]Ecco, sono caduti i malfattori,
abbattuti, non possono rialzarsi.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 3 Gen - 10:43


Il MATRIMONIO
è naturale e sacro

Cardinale Raymond Leo Burke
Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta


Intervento nell'ambito di

Permanere nella Verità di Cristo

Convegno Internazionale
in preparazione del Sinodo sulla famiglia

Angelicum - Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino
30 settembre 2015






Il matrimonio è naturale e sacro

di Raymond Leo Card. Burke

Al momento attuale nella Chiesa non esiste una materia più importante da trattare della verità sul matrimonio. In un mondo nel quale l’integrità del matrimonio è sotto attacco già da molti decenni, la Chiesa è rimasta sempre l’araldo fedele della verità del piano di Dio per l’uomo e la donna, nella unione fedele, indissolubile e procreativa del matrimonio. Nel presente momento, certamente sotto la pressione di una cultura totalmente secolarizzata, confusione e perfino errore sono entrati nella Chiesa e minacciano di indebolire o compromettere gravemente la testimonianza della Chiesa, a detrimento della intera società.


La confusione e l’errore sono diventati evidenti a tutti durante la recente sessione della Terza Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, dedicata alla discussione del tema “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto della evangelizzazione”, e tenuta nel mese di ottobre del 2014. La relazione presentata dopo la prima settimana di discussioni nel Sinodo ha reso spaventosamente chiara la gravità della situazione. La relazione stessa mancava di qualsiasi riferimento consistente al costante magistero della Chiesa sul matrimonio e si presentava come un manifesto, un tipo di incitamento ad un nuovo approccio alle questioni fondamentali della sessualità umana nella Chiesa, un approccio chiamato rivoluzionario, e non senza ragione, dai mezzi di comunicazione secolari. Infatti, il documento è stato rivoluzionario nel senso che è staccato da quello che la Chiesa ha sempre insegnato e praticato per quanto riguarda il matrimonio.


Adesso alla vigilia della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi nella quale l’oggetto è “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”, vorrei offrire delle considerazioni canoniche essenziali. Dico “essenziali” perché è importante ricordare che l’istituto stesso del Sinodo dei Vescovi ha necessariamente un aspetto giuridico per garantire che l’istituto serva correttamente al bene della Chiesa. Il matrimonio e il suo frutto più bello, la famiglia, hanno anche un essenziale aspetto giuridico che garantisce il giusto rapporto tra gli sposi che costituiscono il matrimonio e tra gli sposi e tutti quanti che si rapportano al matrimonio concreto quale istituto pubblico e precisamente quale istituto fondamentale della società stessa – la prima cellula della società e la Chiesa domestica.


Prima presenterò delle considerazioni canoniche sul Sinodo stesso e poi delle considerazioni canoniche intorno ai temi presentati per la discussione dei Padri Sinodali tramite l’Instrumentum laboris della XIV Assemblea Generale Ordinaria.
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Messaggio  DomenicoPassante Mer 6 Gen - 10:52

TESTO Io sono la via, la verità e la vita, dice Gesù

don Roberto Rossi

V Domenica di Pasqua (Anno A) (24/04/2005)

Vangelo: Gv 14,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,1-12

Le parole del vangelo di oggi, prese dai discorsi di Gesù ai suoi durante

l'ultima cena, sono parole di consolazione e di forza. Vanno ascoltate dal cuore

di Cristo anche oggi; vanno assaporate e fatte nostre, fino a diventare unità di

vita con Gesù, il Signore, nelle azioni e nelle scelte delle nostre giornate. Si

rende concreto allora il nostro rapporto con Gesù risorto e vivente, seguendo la

rivelazione che Lui fa di se stesso e le indicazioni che ci offre.

Gesù ci dice: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Io vado a prepararvi un posto, perché nella casa del Padre mio ci sono molti posti".

Dobbiamo avere fede in Dio e in Cristo. Cristo è Dio, è unito al Padre.

"Il Padre è in me e io sono nel Padre".

Cristo è la via, la verità, la vita. Nessuno ha osato o ha potuto dire questo di

sé. Questo significa che Cristo è tutto, unito al Padre e allo Spirito Santo. E

nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo. Cristo è l'unico Salvatore del mondo.

S. Pietro nella sua lettera ci dice che Cristo è la pietra angolare, cioè il

fondamento solido e sicuro.

Nei momenti difficili personali, di famiglia o della storia del mondo, viene da

chiederci: dove andiamo? Il vangelo ci dice che dobbiamo avere fede in Dio Padre e fede in Cristo nostro Salvatore. La fede diventa questo cammino che conduce al Signore. Dove andiamo? Andiamo dove c'è Cristo che ci ha preparato un posto! Tutto ha una sua fine sulla terra. Ma dopo questo, aspettiamo una vita nuova in quella casa dove Cristo ci ha preparato un posto. A volte manca questa fede chiara che ci fa sapere che c'è un'altra realtà. Ma è di questo che Gesù parla: Lui ci ha meritato e ci ha preparato una realtà eterna. Non possiamo dimenticare che la nostra patria è nei cieli, là la nostra casa, là la nostra pienezza.

Ma già su questa terra l'uomo senza Cristo non può sentirsi felice. Se Gesù dice di essere la via, la verità, la vita: è Lui che deve riempire tutta la nostra esistenza. Questo ci aiuta a vivere pienamente, come uomini e come cristiani.

Il cristianesimo, nella sua sostanza, non è una dottrina, una morale o una

spiritualità. Il cristianesimo, in realtà, è credere e seguire questa Persona: Gesù, Dio fattosi uomo, morto e risorto, vivo oggi. Da Cristo deriva la dottrina, la morale, la spiritualità.

"Non si turbi il vostro cuore". Credere in Cristo significa affidarsi a Lui come un bimbo si affida ciecamente ai genitori. C'è un racconto che dice così: Una volta, su un aereo di linea che attraversava una perturbazione, sobbalzando in modo inquietante, c'era un bambino che, imperturbabile, continuava a leggere il suo giornalino. Dopo qualche minuto la signora seduta accanto a lui gli domandò: "Ma come fai a stare così tranquillo in mezzo a questo temporale?". Il bambino rispose semplicemente: "Il pilota è mio papà".

Occorre mettere fiduciosamente nelle mani di Dio l'intera nostra vita: il

"pilota" della storia è il Signore. Ma anche noi abbiamo dei compiti: se

imitiamo Colui che è la Via, la Verità e la Vita, il nostro "volo" sarà sereno e

senza troppe scosse. La nostra vita cristiana consiste, allora, nel credere in

Gesù, che ci ama più di chiunque altro, e nel seguire e mettere in pratica la

sua Parola.

Cristo è la pietra viva, il fondamento; anche noi dobbiamo essere pietre vive

per la edificazione del regno di Dio: questa è la nostra vocazione. Abbiamo

sentito nella lettera di Pietro delle espressioni profonde e piene di vita:

"Stringendovi a Cristo, pietra viva, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo. Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di Lui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua ammirabile luce.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 10 Gen - 9:28

Salmi
- capitolo 119 -
1 Beati quelli la cui via è senza macchia e che camminano nella legge dell'Eterno.
2 Beati quelli che osservano i suoi precetti, che lo cercano con tutto il cuore
3 e non commettono il male, ma camminano nelle sue vie.
4 Tu ci hai ordinato di osservare i tuoi comandamenti con cura.
5 Oh, che le mie vie siano ferme nell'osservanza dei tuoi statuti.
6 Allora non sarò svergognato, quando terrò conto di tutti i tuoi comandamenti.
7 Ti celebrerò con cuore retto mentre imparo i tuoi giusti decreti.
8 Osserverò i tuoi statuti, non abbandonarmi completamente.
9 Come può un giovane rendere la sua via pura? Custodendola con la tua parola.
10 Ti ho cercato con tutto il mio cuore; non lasciarmi deviare dai tuoi comandamenti.
11 Ho conservato la tua parola nel mio cuore, per non peccare contro di te.
12 Tu sei benedetto, o Eterno; insegnami i tuoi statuti.
13 Con le mie labbra ho enumerato tutti i decreti della tua bocca.
14 Gioisco seguendo i tuoi precetti, come se possedessi tutte le ricchezze.
15 Mediterò sui tuoi comandamenti e considererò i tuoi sentieri.
16 Mi diletterò nei tuoi statuti e non dimenticherò la tua parola.
17 Fa' del bene al tuo servo, e io vivrò e osserverò la tua parola.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 17 Gen - 10:06

La famiglia e la Bibbia


La famiglia, una realtà presente in tutte le culture, fu istituita da Dio sin da principio. Egli dopo aver creato ogni cosa creò l'uomo e la donna, generando così la prima famiglia (Gen. 1:26-28). L'ingresso del peccato nel mondo, però, sconvolse la vita dell'uomo e della donna e le cose cambiarono anche per la famiglia, lacerata dal disordine e dalla divisione (Gen. 4:Cool.

Nel tempo l'inarrestabile dilagare della corruzione ha determinato uno sviluppo dell'istituzione familiare in direzione diametralmente opposta rispetto all'originario disegno divino, ma "da principio non era così" (Matt. 19:Cool. Per costruire la propria famiglia i credenti devono trarre insegnamento soltanto dalla Parola di Dio, che sebbene non sia un trattato di sociologia della famiglia contiene ammaestramenti fondamentali per la formazione di una famiglia nella volontà di Dio. Oggi è quanto mai necessario esortare le famiglie genuinamente cristiane a non seguire i principi mutevoli della società, a non conformarsi a questo mondo, ma a conoscere "la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà" (Rom. 12:2). Certo essa va contro le attuali tendenze, e per questo molti tralasciano l'insegnamento divino giustificandosi che la Bibbia è stata scritta per altri tempi, ma tra questi non vi sono i veri credenti.
• Quando nasce una famiglia?

La famiglia, nel suo nucleo principale, è costituita da marito e moglie, e nasce quindi con il matrimonio:«Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne" (Gen.2:24)
• il distacco

Innanzi tutto, per creare un nuovo nucleo familiare occorre staccarsi dal vecchio, tagliare il cordone ombelicale: "L'uomo lascerà suo padre e sua madre...". Nel regno animale la «legge del distacco" è applicata naturalmente, senza problemi. mentre non è così per gli uomini. Spesso, infatti, l'incapacità dì staccarsi emotivamente e psicologicamente dalla famiglia d'origine è causa di problemi in una coppia, tali da portare anche alla separazione della coppia stessa. Con un gioco di parole si potrebbe affermare che per non separarsi "come coppia", occorre separarsi "dai genitori".

Ovviamente il distacco del quale si sta parlando è emotivo e psicologico, non la rottura di qualsiasi legame con la famiglia d'origine. La separazione non va intesa in termini geografici, sebbene in certi casi anche questa sia un'eventualità da prendere in considerazione. Lasciare i propri genitori significa soprattutto sostituire al rapporto genitori-figli il rapporto marito-moglie. Dopo il matrimonio, infatti, marito e moglie non sono più dipendenti dai genitori perché hanno la responsabilità di guidare e proteggere il nuovo nucleo familiare da loro formato. Questo non significa rifiutare qualsiasi consiglio o contatto con i genitori, ma avere una maggiore libertà di decisione e azione. I genitori, dunque, devono prestare attenzione e non imporre ai figli, una volta sposati, il proprio pensiero o modo di vivere.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 24 Gen - 9:33

Domanda: "Cosa dice la Bibbia a proposito della pazienza?"

Risposta: Quando tutto va per il meglio, è semplice essere pazienti. Il vero test sulla nostra pazienza, avviene quando i nostri diritti son violati, quando ad esempio una macchina ci taglia la strada, quando veniamo trattati ingiustamente, quando il nostro collega deride la nostra fede. Alcuni pensano che hanno tutto il diritto di perdere la pazienza quando vengono provocati. L’impazienza viene interpretata come una santa rabbia. Al contrario la Bibbia loda la pazienza come un frutto dello Spirito, (Galati 5:22), che dovrebbe far parte del carattere di ogni credente, (1 Tessalonicesi 5:14). La pazienza dimostra la nostra fede nell’onnipotenza, nell’amore e nei tempi di Dio.

Molti considerano la pazienza come un’aspettare passivo o come una tolleranza gentile. In realtà la parola greca per pazienza significa “ attivo” ed ha sfumature di significato molto forti. Considera per esempio Ebrei 12:1:” Consideriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta“. Si può correre una gara in maniera passiva? Ovviamente no! Dunque la parola “pazienza” significa “resistenza”. Un cristiano corre la gara pazientemente, perseverando attraverso le difficoltà. Nella Bibbia la pazienza non è altro che perseverare per raggiungere un obiettivo, attraversando le difficoltà o aspettando che una promessa venga mantenuta.

La pazienza non cresce in una notte. La Potenza di Dio è fondamentale per lo sviluppo della pazienza. In Colossesi 1:11 vi è scritto che Egli ci rinforza con grande resistenza e pazienza, mentre in Giacomo 1:3-4 siamo incoraggiati a ricordare che le difficoltà sono il suo modo per perfezionare la nostra pazienza. La nostra pazienza cresce e si rafforza, riposando in Dio, nella Sua volontà, nei Suoi tempi ed anche di fronte a persone malvage, che hanno successo nelle loro malvagità, (Giacomo 5:7-Cool. “Il Signore è buono a coloro che sperano in Lui, e a colui che lo cerca”, Lamentazioni 3:25.

Nella Bibbia vi sono molti esempi di persone che hanno avuto pazienza nel loro cammino con Dio. Giacomo ci indica i profeti, come un esempio di pazienza di fronte alle sofferenze, (Giacomo 5:11). Abramo aspettò pazientemente e ricevette ciò che gli era stato promesso, (Ebrei 6:15). Gesù ci mostra resistenza e pazienza, “Fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio”, Ebrei 12:2.

Dobbiamo ringraziare Cristo. Solitamente la nostra prima reazione è:” perchè io?”, ma la Bibbia ci esorta a gioire nella sua volontà, ( Filippesi 4:4, 1 Pietro 1:6). Inoltre dobbiamo comprendere i suoi scopi per noi. A volte ci mette in difficoltà, così che possiamo esserne testimoni. Altre volte permette sofferenze, per santificare il nostro carattere. Ricordandoci che la sofferenza è per la nostra crescita. In più dobbiamo anche ricordare la sua promessa in Romani 8:28, in cui ci vien detto che “tutte le cose cooperano per il bene di coloro che lo amano e che son stati chiamati secondo il suo scopo”. Tutte le cose comprende anche le difficoltà.

La prossima volta che sei bloccato nel traffico, che sei tradito da un amico, come risponderai? La risposta naturale sarebbe l’impazienza che porta allo stress, alla rabbia ed alla frustrazione. Loda Dio perchè in Lui siamo nuove creature, “ Se dunque uno è in Cristo egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove” (2 Corinzi 5:17). Abbiamo la sua Potenza che ci aiuterà a mettere in pratica la pazienza e a confidare in Lui. “ Vita eterna a quelli che con perseveranza nel fare il bene cercano gloria, onore e immortalità”, Romani 2:7.

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Messaggio  DomenicoPassante Dom 31 Gen - 9:40


IL PAPA 'CORREGGE' LA BIBBIA 'IL DOLORE NON E' CASTIGO DI DIO'

CITTA' DEL VATICANO E' meschino e ingiusto vedere la sofferenza come punizione del peccato. Lo ha affermato, ieri, papa Wojtyla, nel discorso pronunciato durante la consueta udienza generale del mercoledì. Tra le sue argomentazioni, il papa ha portato anche una citazione del poeta Ungaretti. Immediato e naturale, a questo punto, per chi ascoltava, è venuto il confronto con altre affermazioni udite recentemente, per esempio dal cardinale Siri, e risuonate volentieri in alcuni ambienti cattolici rigoristi. Un anno fa, l' allora arcivescovo di Genova dichiarava che l' Aids, la peste del secolo, è un castigo divino per la dissolutezza dei costumi della nostra società. In compagnia di Siri, si sa, ci sono nella Chiesa altri profeti di sventura, predicatori apocalittici, visionari mariani, che predicono sventure tremende sull' umanità peccatrice e vedono vendette di Dio magari nei tifoni e nelle alluvioni. Ora è lo stesso pontefice a dire che bisogna porre fine a questo modo meschino e ingiusto di pensare e che non è cristiano dire di una persona: Soffre, perciò deve essere stato colpevole. Questa, ha sostenuto ancora il papa, è una concezione da Antico Testamento. E, infatti, all' inizio della Bibbia, il racconto del peccato originale termina con il castigo dato da Dio al primo uomo e alla prima donna. Il castigo è la sofferenza. E Dio disse alla donna: Farò assai grandi il tuo travaglio e la tua gravidanza; tra le doglie partorirai i figli. E disse ad Adamo: La terra è maledetta per causa tua; con travaglio ne mangerai i frutti; col sudore della fronte mangerai il pane. Il discorso di Giovanni Paolo II era dedicato a illustrare il significato della sofferenza, soprattutto il significato della sofferenza dell' innocente. Nell' Antico Testamento, ha detto Wojtyla, la sofferenza viene considerata come pena che l' uomo deve subire, da parte di Dio giusto, per i suoi peccati. Rimanendo nell' ambito di un tale orizzonte di pensiero, l' uomo si trova in difficoltà nel render ragione della sofferenza di chi non ha colpa, diciamo pure dell' innocente. Problema tremendo, la cui espressione classica si trova nel libro di Giobbe. La concezione cambia con il Nuovo Testamento, con Cristo, il quale è innocente per eccellenza, eppure soffre. E' qui che il papa, pur senza nominarlo, ha citato Giuseppe Ungaretti. Il Cristo che soffre, ha detto Wojtyla, è, come ha cantato un moderno poeta, il Santo che soffre, l' Innocente che soffre, e proprio per questo la sua sofferenza ha una profondità ben maggiore in rapporto a quella di tutti coloro che nel mondo soffrono senza propria colpa, perché Cristo è l' unico che veramente è senza peccato e, anzi, non può neppure peccare. E' quindi colui, l' unico, che assolutamente non merita la sofferenza. La citazione, non proprio letterale, di Ungaretti è quella del Santo che soffre. Si trova nella raccolta Il dolore, del 1947, dove la poesia Mio fiume anche tu, che descrive Roma durante la guerra, termina con questi due versi: Ecco ti chiamo, Santo / Santo, Santo che soffri. Proseguendo nella sua spiegazione, il papa ha detto: Così, ad opera di Cristo, cambia radicalmente il senso della sofferenza. Non è più sufficiente vedere in essa una punizione per i peccati. E' necessario scorgervi la potenza redentrice, salvifica dell' amore. Il male della sofferenza diventa la forza per la liberazione dal male. Gesù ha fatto conoscere più di una volta che il concetto della sofferenza, intesa esclusivamente come pena per il peccato, è insufficiente e perfino improprio... Gesù mette chiaramente in questione un tale modo di pensare e fa comprendere che la disgrazia che porta sofferenza non può essere intesa esclusivamente come una punizione per i peccati personali... Un giudizio che veda la sofferenza esclusivamente come punizione del peccato, va contro l' amore dell' uomo. Wojtyla dice che è stigmatizzare moralmente uno, dicendo: Soffre, perciò deve essere stato colpevole. Si può notare che il papa usa diverse volte la parola esclusivamente, il che può far pensare che anch' egli creda che la sofferenza talvolta e in qualche modo venga anche come una pena per il peccato, ma, in verità, tutto il discorso è indirizzato a far comprendere come, in una visione cristiana, anche la sofferenza dell' uomo, come quella di Cristo, possa essere fonte di bene per l' umanità. E infine Wojtyla, meditando sui testi evangelici e sull' esempio di Gesù che guariva gli infermi, fa un' esortazione. La sofferenza, afferma, deve incitare in modo particolare all' amore del prossimo e all' impegno nel rendergli i servizi necessari. Un tale amore e tali servizi, svolti in ogni forma possibile, costituiscono un fondamentale valore morale, che accompagna la sofferenza.
di DOMENICO DEL RIO
10 novembre 1988 sez.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 7 Feb - 9:06

Salmi - Capitolo 39
L'uomo è un nulla davanti a Dio

[1]Al maestro del coro, Iditun. Salmo. Di Davide.

[2]Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta
per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca
mentre l'empio mi sta dinanzi».
[3]Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene,
la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
[4]Ardeva il cuore nel mio petto,
al ripensarci è divampato il fuoco;
allora ho parlato:
[5]«Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni
e saprò quanto è breve la mia vita».

[6]Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni
e la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo un soffio è ogni uomo che vive,
[7]come ombra è l'uomo che passa;
solo un soffio che si agita,
accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.

[8]Ora, che attendo, Signore?
In te la mia speranza.
[9]Liberami da tutte le mie colpe,
non rendermi scherno dello stolto.
[10]Sto in silenzio, non apro bocca,
perché sei tu che agisci.

[11]Allontana da me i tuoi colpi:
sono distrutto sotto il peso della tua mano.
[12]Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo,
corrodi come tarlo i suoi tesori.
Ogni uomo non è che un soffio.

[13]Ascolta la mia preghiera, Signore,
porgi l'orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime,
poiché io sono un forestiero,
uno straniero come tutti i miei padri.
[14]Distogli il tuo sguardo, che io respiri,
prima che me ne vada e più non sia.
flower
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 14 Feb - 10:14

SAN VALENTINO
14 febbraio 2014 ….il fatto di esistere è già una festa!
Collegamento permanente Submitted by alex on Mar, 18/02/2014 - 13:43.
I miti e le tradizioni sono destinati a finire e tra qualche anno probabilmente andrà in pensione anche Valentino o quel san Valentino, che ha ricevuto dagli uomini l’investitura di patrono degli innamorati. Beh di feste religiose/pagane, ve ne sono molte e questa come le altre. Non credo che nel cielo vi sia un patrono per ogni categorie di persone, per ogni città, piuttosto ve n’è uno che vuol essere il “patrono” di ogni persona il Signore di ogni cuore.

Si, solo Gesù, può proteggerci dal pericolo più grande, il peccato. Il peccato che ci ha separato da Dio, il peccato che viene cancellato solo da Lui. Ecco chi è il nostro patrono, Colui il quale sta preparando molte dimore e che tornerà per prendere i Suoi. Non una chiesa, non una denominazione, non un religioso o un etichetta ma la Sua Chiesa, ovvero tutti quelli che l’hanno ricevuto e l’hanno accettato come loro personale salvatore.

L’Apostolo Paolo quest’oggi ci guida a meditare la sua parola di Dio, perché meditando la parola, comprenderemo il mistero dell’amore e su ciò che Dio ha unito:

Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato sé stesso per lei, per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola, per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile. Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie ama sé stesso. Infatti nessuno odia la propria persona, anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diverranno una carne sola. Questo mistero è grande; dico questo riguardo a Cristo e alla chiesa. Ma d’altronde, anche fra di voi, ciascuno individualmente ami sua moglie, come ama sé stesso; e altresì la moglie rispetti il marito.

Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo.

L’apostolo Paolo in merito a queste parole ci fa comprendere in maniera chiara e inequivocabile che non c’è bisogno di aspettare la festa di Valentino, per voler bene la persona che hai affianco o tantomeno non si può minimamente pensare che l’amore per tua moglie si può manifestare una o due volte l’anno portandola a cena, aiutandola in qualche faccenda domestica o magari, riempiendola di fiori e/o di variegati regali, ma ogni giorno per te deve essere una festa.

A maggior ragione se sei sposato devi vivere la tua vita coniugale, alla luce della Parola di Dio. Una moglie sottomessa rispetta il marito (Col:3:18); un marito che ama la propria moglie, adempie i suoi desideri (Gen:3:16 – Col:3:19). Così c’insegna la parola di Dio. In questo si vede solo la supremazia dell’amore. Non deve esistere una prova di forza fra le parti perché Dio ha fatto ogni cosa perfetta e perché la sua parola è una guida sicura; e se seguiamo i suoi insegnamenti, lo sarà in ogni momento della nostra vita!

Pietro Proietto
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