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PICCOLO MOMENTO DI FEDE SETTIMANALE

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Messaggio  DomenicoPassante Dom 29 Lug - 8:34


Speranza

La speranza deriva dal ricordare tutto quello che Dio ha fatto per noi. E’ scritto nella Bibbia, in Romani 5:1,2 (NR): “Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio.”

Quando sei scoraggiato riponi le tue speranze in Cristo. E’ scritto nella Bibbia, nel Salmo 42:11 (NR): “Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio.”

La speranza stimola altre virtù preziose. E’ scritto nella Bibbia, in Colossesi 1:4,5 (TILC): “….La vostra fede e il vostro amore sono fondati sulla speranza che vi aspetta nel cielo. Ne siete informati da quando per la prima volta giunse tra voi il messaggio della verità, cioè il Vangelo.”

La speranza cresce nel ricordare la promessa della resurrezione. E’ SCRITTO NELLA BIBBIA, in 1 Tessalonicesi 4:13 (NR): “Fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.”

Devi usare il tuo cuore per trovare la speranza. E’ scritto nella Bibbia, in Effemini 1:18 (NR): “Egli illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi.”
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 5 Ago - 9:21

Il Peccato

1) La nozione
Il peccato (c.c.C. 1846-1876) è un'offesa fatta a Dio, trasgredendo la sua legge.
E' chiaro che tale offesa è relativa alla conoscenza che ciascuno ha di Dio e alla maggiore o minore responsabilità del disordine commesso con la trasgressione della legge. Così, per esempio, diversa è la gravità dello stesso peccato commesso da un ragazzo o da un adulto ignorante o da un teologo o da un'anima favorita dalla grazia.
2) La divisione
I peccati possono essere distinti secondo il loro oggetto, come si fa per ogni atto umano: il peccato, infatti, perché sia tale, deve essere un vero atto umano.

Il peccato può essere originale e attuale.
Il peccato originale (C.C.c. 385-421) è il peccato commesso da Adamo come capo di tutta l'umanità, e da lui passa a ciascun uomo, in quanto figlio suo, e, come tale, lo contrae per generazione naturale.

Il peccato attuale (o personale) è quello che è commesso volontariamente da chi ha raggiunto l'uso di ragione.
Tale peccato si può commettere in quattro modi:
1. con i pensieri;
2. con le parole;
3. con le opere;
4. con le omissioni; e tutto questo può avvenire contro Dio, contro il prossimo o contro noi stessi.
Il peccato attuale (o personale) può essere mortale o veniale


3) Il peccato mortale
Il peccato mortale è una disubbidienza alla legge di Dio in materia grave, compiuta con piena avvertenza della mente e deliberato consenso della volontà, contro la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo.
Affinché il peccato sia mortale è necessario che l'atto compiuto sia veramente un atto umano, e cioè che proceda dalla libera volontà dell'uomo, il quale avverta chiaramente la bontà o la malizia dell'atto.
Solo allora l'uomo diventa responsabile e autore del suo atto, buono o cattivo, degno di premio o castigo. E' una grave mancanza di amore di Dio.

4) Requisiti per il peccato mortale
Per definire un peccato mortale si richiedono tre elementi:
1. la materia grave, cioè una grave trasgressione della legge;
2. la piena avvertenza della mente;
3. il deliberato consenso della volontà.
1 - La materia grave, cioè la trasgressione grave di una legge divina o umana, ecclesiale o civile. Diciamo qui di seguito le principali e più comuni trasgressioni gravi di tali leggi.
- Negare o dubitare dell'esistenza di Dio o di qualche verità di fede insegnata dalla Chiesa.
- Bestemmiare Dio, la Madonna o i Santi, proferendo, anche mentalmente, titoli ed espressioni ingiuriose.
- Non partecipare alla S. Messa alla domenica o nelle feste di precetto senza alcun motivo grave, ma solo per pigrizia, negligenza o cattiva volontà.
- Trattare in modo gravemente offensivo i propri genitori o i propri superiori.
- Uccidere una persona o ferirla gravemente.
- Procurare direttamente l'aborto.
- Commettere atti impuri: da soli con la masturbazione o in compagnia nella fornicazione, nell'adulterio, nell'omosessualità o in qualsiasi altra specie di impurità.
- Impedire, in qualsiasi maniera, la concezione, nel compimento dell'atto coniugale.
- Rubare oggetti o beni altrui di valore rilevante o sottrarli con l'inganno e il raggiro.
- Defraudare il fisco per una somma molto consistente.
- Recare un grave danno fisico o morale ad una persona con la calunnia o con la bugia.
- Coltivare pensieri e desideri impuri di quanto è proibito dal sesto comandamento.
- Compiere gravi omissioni nell'adempimento del proprio dovere.
- Ricevere un sacramento dei vivi (Cresima, Eucarestia, Unzione degli Infermi, Ordine e Matrimonio) in peccato mortale.
- Ubriacarsi o drogarsi in forma grave fino a pregiudicare le facoltà della ragione.
- Tacere in confessione, per vergogna, qualche peccato grave.
- Causare scandalo al prossimo con azioni e atteggiamenti di pesante gravità.
2 - La piena avvertenza della mente, ovvero sapere e stimare che quello che si sta per fare o per omettere è gravemente proibito o comandato, andare cioè contro la propria coscienza.
3 - Il deliberato consenso della volontà, cioè il voler fare od omettere deliberatamente ciò che si sa con chiarezza che è un male grave, che, oggettivamente, è un peccato mortale.

Per avere un peccato mortale, è necessario che questi tre elementi esistano simultaneamente in un'azione peccaminosa. Se manca anche uno solo di questi, o addirittura una parte di uno solo, per esempio non c'è l'avvertenza, oppure non c'è il pieno consenso, non abbiamo più il peccato mortale. sunny flower
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 12 Ago - 9:40

Quando preghiamo dicendo :" Padre Nostro che sei nei CIELI " stiamo affermando anche che la nostra famiglia non è di questo mondo ma nell'altro , e che nel nostro profondo siamo alla ricerca della via di casa per ricongiungerci
col Padre insieme con tutti i nostri Fratelli.
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Messaggio  DomenicoPassante Mer 15 Ago - 9:26

IL DOGMA DELL'ASSUNZIONE DI MARIA VERGINE
Il dogma cattolico è stato proclamato da papa Pio XII il 1º novembre 1950, anno santo, attraverso la costituzione apostolica Munificentissimus Deus (incipit latino, traducibile: "Dio generosissimo"). Si tratta dell'ultimo dogma, finora, proclamato da un Papa, dopo i due proclamati da Pio IX nel secolo XIX.

[3]. Questo è il passaggio finale del documento, con la solenne definizione dogmatica:
« Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.
Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica. »

(Munificentissimus Deus)

La proclamazione di questo dogma è l'unica occasione in cui un pontefice ha fatto uso dell'infallibilità papale ex cathedra, definita formalmente nel 1870. La Chiesa dunque riconosce che in questa specifica occasione il papa ha proclamato un dogma esercitando l’uffizio di Pastore e Dottore di tutti i cristiani, e quindi con il carisma dell'infallibilità.[4]
PICCOLO MOMENTO DI FEDE SETTIMANALE - Pagina 14 Arte_L%27Assunzione%20di%20%20Maria
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 19 Ago - 9:24

Le virtù teologali (Parte prima)

1812 Le virtù umane si radicano nelle virtù teologali, le quali rendono le facoltà dell'uomo idonee alla partecipazione alla natura divina.85 Le virtù teologali, infatti, si riferiscono direttamente a Dio. Esse dispongono i cristiani a vivere in relazione con la Santissima Trinità. Hanno come origine, causa ed oggetto Dio Uno e Trino.

1813 Le virtù teologali fondano, animano e caratterizzano l'agire morale del cristiano. Esse informano e vivificano tutte le virtù morali. Sono infuse da Dio nell'anima dei fedeli per renderli capaci di agire quali suoi figli e meritare la vita eterna. Sono il pegno della presenza e dell'azione dello Spirito Santo nelle facoltà dell'essere umano. Tre sono le virtù teologali: la fede, la speranza e la carità.86

LA FEDE


1814 La fede è la virtù teologale per la quale noi crediamo in Dio e a tutto ciò che egli ci ha detto e rivelato, e che la Chiesa ci propone da credere, perché egli è la stessa verità. Con la fede « l'uomo si abbandona tutto a Dio liberamente ».87 Per questo il credente cerca di conoscere e di fare la volontà di Dio. « Il giusto vivrà mediante la fede » (Rm 1,17). La fede viva « opera per mezzo della carità » (Gal 5,6).

1815 Il dono della fede rimane in colui che non ha peccato contro di essa.88 Ma « la fede senza le opere è morta » (Gc 2,26). Se non si accompagna alla speranza e all'amore, la fede non unisce pienamente il fedele a Cristo e non ne fa un membro vivo del suo corpo.

1816 Il discepolo di Cristo non deve soltanto custodire la fede e vivere di essa, ma anche professarla, darne testimonianza con franchezza e diffonderla: « Devono tutti essere pronti a confessare Cristo davanti agli uomini, e a seguirlo sulla via della croce attraverso le persecuzioni, che non mancano mai alla Chiesa ».89 Il servizio e la testimonianza della fede sono indispensabili per la salvezza: « Chi [...] mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli » (Mt 10,32-33).

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Messaggio  Toto Bruno Dom 19 Ago - 16:48

...Grazie per questi bei brani e immagini che pubblicate spesso.


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Buona domenica a tutti.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 26 Ago - 8:56

Salmi - Capitolo 5
Preghiera del mattino

[1]Al maestro del coro. Per flauti. Salmo. Di Davide.

[2]Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole:
intendi il mio lamento.
[3]Ascolta la voce del mio grido,
o mio re e mio Dio,
perché ti prego, Signore.

[4]Al mattino ascolta la mia voce;
fin dal mattino t'invoco e sto in attesa.
[5]Tu non sei un Dio che si compiace del male;
presso di te il malvagio non trova dimora;
[6]gli stolti non sostengono il tuo sguardo.

Tu detesti chi fa il male,
[7]fai perire i bugiardi.
Il Signore detesta sanguinari e ingannatori.
[8]Ma io per la tua grande misericordia
entrerò nella tua casa;
mi prostrerò con timore
nel tuo santo tempio.

[9]Signore, guidami con giustizia
di fronte ai miei nemici;
spianami davanti il tuo cammino.
[10]Non c'è sincerità sulla loro bocca,
è pieno di perfidia il loro cuore;
la loro gola è un sepolcro aperto,
la loro lingua è tutta adulazione.
[11]Condannali, o Dio, soccombano alle loro trame,
per tanti loro delitti disperdili,
perché a te si sono ribellati.
[12]Gioiscano quanti in te si rifugiano,
esultino senza fine.
Tu li proteggi e in te si allieteranno
quanti amano il tuo nome.
[13]Signore, tu benedici il giusto:
come scudo lo copre la tua benevolenza.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 2 Set - 8:49

Salmo 62: della speranza in Dio.


1. E’ una preghiera di fiducia in Dio da parte di chi si trova in pericolo o in necessità. E’ un salmo che dà tanta serenità interiore, perché ci fa sentire sostenuti dal Signore, sempre. Potremo recitarlo nei momenti di tensione, di difficoltà morale o di stress da lavoro o da rapporti tesi con gli altri.


Solo in Dio riposa l’anima mia;
da lui la mia salvezza.
Lui solo è mia rupe e mia salvezza,
mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
Fino a quando vi scaglierete contro un uomo,
per abbatterlo tutti insieme,
come muro cadente,
come recinto che crolla?
Tramano solo di precipitarlo dall’alto,
si compiacciono della menzogna.
Con la bocca benedicono,
e maledicono nel loro cuore.
Solo in Dio riposa l’anima mia,
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia rupe e mia salvezza,
mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio.
Confida sempre in lui, o popolo,
davanti a lui effondi il tuo cuore,
nostro rifugio è Dio.
Sì, sono un soffio i figli di Adamo,
una menzogna tutti gli uomini,
insieme, sulla bilancia, sono meno di un soffio.
Non confidate nella violenza,
non illudetevi della rapina;
alla ricchezza, anche se abbonda,
non attaccate il cuore.
Una parola ha detto Dio,
due ne ho udite:
il potere appartiene a Dio,
tua, Signore, è la grazia;
secondo le sue opere
tu ripaghi ogni uomo.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 9 Set - 17:43

Matteo 19:16-19

Il giovane ricco
=(Mr 10:17-27; Lu 18:18-27) Lu 10:25-37; 1Ti 6:9-10, 17-19
16 Un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: «Maestro, che devo fare di buono per avere la vita eterna?» 17 Gesù gli rispose: «Perché m'interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». 18 «Quali?» gli chiese. E Gesù rispose: «Questi: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso. 19 Onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso».
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 16 Set - 9:01

Pace è
PACE = CONVIVENZA CIVILE - ASSENZA DI GUERRA

Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla,
le offrirai prima la pace.
Deuteronomio 20,10

Pace, come la intendiamo comunemente, è semplice assenza di guerra, passiva convivenza civile. La Bibbia ci insegna a cercare anche una pace "attiva". La frase: "prima di attaccare una città, le offrirai la pace" viene tradotta ai giorni nostri come "prima di entrare in guerra ricerca ogni via diplomatica di accordo". Questo è il principio supremo e il primo passo che i capi di stato devono seguire per perseguire la giustizia nel mondo. Non si deve aspettare che venga richiesta: la pace deve essere offerta, deve essere ricercata, perseguita con ogni mezzo umanamente possibile.
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PICCOLO MOMENTO DI FEDE SETTIMANALE - Pagina 14 Empty 23 settembre

Messaggio  Toto Bruno Sab 22 Set - 21:20

PICCOLO MOMENTO DI FEDE SETTIMANALE - Pagina 14 100_0210

Anniversario della morte di Padre Pio. La sua cella.


PICCOLO MOMENTO DI FEDE SETTIMANALE - Pagina 14 39843910

L'ultima messa.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 23 Set - 8:36

“Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno”
pubblicata da Devoti di Padre Pio il giorno Domenica 31 ottobre 2010 alle ore 10.07 ·

La vera lotta che Gesù sostenne nel tempo della Sua Passione, non fu assolutamente una lotta contro gli uomini, infatti venne per guarire e non per condannare. La lotta di Gesù, invece, fu contro il potere delle tenebre, il principe della morte, contro il demonio! Tutti coloro che hanno collaborato per condannare il nostro povero Gesù a morte, veramente non sapevano ciò che facevano, perchè fu il potere delle tenebre ad oscurare la loro coscienza! Padre, disse Gesù nell'alto della Croce, perdona loro perche NON SANNO quello che fanno. Come si può accettare il fatto che non sapevano ciò che facevano? A dire il vero a noi sembra proprio il contrario! Altrochè se lo sapevano! Ma Gesù, che ha sempre conosciuto il fondo del cuore umano, sapeva che i piccoli e poveri uomini erano guidati da una mano oscura (quella del Male) che li faceva agire.Ora vi porto a ragionare: Dio è Luce, il Demonio è tenebre, buio, notte. Quando nel cuore dell'uomo entra il male, entrano le tenebre. Nelle tenebre l'uomo inciampa continuamente perchè è impossibilitato di vedere il percorso e di evitare gli ostacoli. Quando l'uomo torna a Dio si riempie di Luce perchè Dio è la Luce. E' comprendibile, dunque, la parola di Gesù: non sanno quello che fanno. Sono coloro che non hanno conosciuto Dio, non si sono incontrati con la Luce, con la limpidezza, pertanto quando compiono azioni malvagie non si rendono conto del male che fanno ai fratelli e del male che fanno a se stessi!Ecco allora la chiave del nostro perdono: Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno


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Messaggio  Toto Bruno Dom 23 Set - 17:31

...Buona domenica.
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Messaggio  okki blu Ven 28 Set - 20:41

Gesù non chiede molto. Ci chiede l’amore: “Amatevi gli uni gli altri. Da questo vi riconosceranno miei discepoli”; di essere specchio, di essere umili, pieni di carità, di non scagliare alcuna pietra, di non condannare il peccatore, ma amarlo, aspettando che lui ritorni alla Casa del Padre, pentito.
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PICCOLO MOMENTO DI FEDE SETTIMANALE - Pagina 14 Empty Una felice domenica a tutti.

Messaggio  Toto Bruno Sab 29 Set - 22:01

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Messaggio  DomenicoPassante Dom 30 Set - 9:13


Quello dunque che Dio ha congiunto l'uomo non lo separi.

Gli obiettarono: "Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di mandarla via?".
Rispose loro Gesù: "Per la durezza del vostro cuore Mosè ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra, commette adulterio" (Mt 19,4-9).
Le affermazioni di questo brano sono tre.

1) Il matrimonio rientra nel disegno primordiale di Dio, il quale non prevede alcuna eccezione all'indissolubilità, proprio perché questa è iscritta nella natura dell'uomo e della donna in quanto esseri complementari. Citando i due passi di Gen 1,27 e 2,24, Gesù intende riportare tutto al quadro originale.
2) La disposizione mosaica circa il divorzio (Dt 24,1) aveva valore transitorio e dimostrava non tanto un'accondiscendenza di Dio, quanto la durezza di cuore degli ebrei, chiusi alle esigenze dell'autentica volontà di Dio.
3) Il divorzio, con passaggio ad altre nozze, è semplicemente adulterio e l'adulterio è espressamente proibito dal sesto comandamento (Es 20,14; Dt 5,18).
tratto dal sito: http://www.midbar.it/la_famiglia_nella_scrittura.html
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 7 Ott - 9:10

La tradizione sacerdotale
Il primo racconto della creazione, che risale alla tradizione sacerdotale (VI sec. a.C.), esprime in maniera ancora più solenne l'unità dell'uomo e della donna, pur nella differenziazione dei sessi, che è voluta da Dio per la procreazione del genere umano. Il sesso perciò è una realtà integrativa che si comprende solo in dialogo con il partner.
Come coronamento dell'opera della creazione, Dio crea l'uomo, che è tale solo in quanto maschio-femmina: E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". Dio creò l'uomo a sua immagine: a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra..." (Gen 1,26-28).

Mettiamo in evidenza due cose.

La prima. L'uomo è immagine di Dio nella dualità di maschio e femmina: né il maschio né la femmina, presi isolatamente, sono immagine di Dio.
La dialogicità dei sessi diversi già apre al dono, all'amore, alla fecondità, riproducendo così l'immagine di Dio che è essenzialmente amore che si dona.
La seconda. Il comando di generare: Siate fecondi e moltiplicatevi... La sessualità ha il suo sbocco e la sua specifica finalità nella trasmissione della vita. Un compito talmente grande che ha bisogno della benedizione di Dio per essere espletato.
Pur accentuando la finalità procreativa, questo testo non esclude la finalità affettiva.
Il fatto che Dio abbia creato l'uomo a sua immagine proprio in quanto maschio e femmina include necessariamente in sé la forza attrattiva dell'amore.
È l'equilibrio di questi due elementi (unitivo e procreativo) che deve segnare per sempre il matrimonio come Dio l'ha concepito nel suo disegno originario.
Sappiamo però che il peccato originale ha infranto questo equilibrio, intaccando la serenità dei rapporti tra l'uomo e la donna; anche la sessualità verrà distorta dai suoi fini propri, come dice subito dopo il testo: Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze... Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà (Gen 3,16). Invece che dono reciproco e sereno, la sessualità diventerà strumento per tiranneggiarsi a vicenda.
Su questo sfondo di perdita di senso della sessualità si spiegano tutte le deviazioni che hanno segnato la storia d'Israele e dell'umanità: poligamia, divorzio, asservimento della donna, violenza sessuale... http://www.midbar.it/la_famiglia_nella_scrittura.html flower flower flower
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 14 Ott - 9:12

BEATITUDINI



DAL VANGELO DI MATTEO (5, 1-12)

Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

"Beati i poveri in spirito,
perchè di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti,
perchè saranno consolati.
Beati i miti,
perchè erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perchè saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perchè troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perchè vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perchè saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perchè di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno
e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi
per causa mia.
Rallegratevi ed esultate,
perchè grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi."

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Messaggio  DomenicoPassante Dom 21 Ott - 9:19

Giobbe 26

1 Giobbe rispose:
2 Quanto aiuto hai dato al debole
e come hai soccorso il braccio senza forza!
3 Quanti buoni consigli hai dato all'ignorante
e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
4 A chi hai tu rivolto la parola
e qual è lo spirito che da te è uscito?
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 28 Ott - 8:04


I cristiani dovrebbero tollerare le credenze religiose delle altre persone?


Domanda: "I cristiani dovrebbero tollerare le credenze religiose delle altre persone?"

Risposta: Nella nostra epoca di “tolleranza”, il relativismo morale è propagandato come la virtù suprema. Ogni filosofia, idea e sistema di fede ha uguale valore, dicono i relativisti, e merita uguale rispetto. Quanti preferiscono un solo sistema religioso rispetto a un altro o — ancor peggio — affermano di conoscere una verità assoluta sono considerati di mente gretta, ignoranti o perfino bigotti.

Naturalmente, le diverse religioni fanno delle affermazioni reciprocamente esclusive e i relativisti non riescono a riconciliare logicamente le palesi contraddizioni. Ad esempio, la Bibbia fa l’affermazione che “è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola” (Ebei 9:27), mentre alcune religioni orientali insegnano la reincarnazione. Perciò, moriamo una sola volta o molte volte? Non possono essere veri entrambi gli insegnamenti. In buona sostanza, i relativisti ridefiniscono la verità per creare un mondo paradossale dove possano coesistere “verità” molteplici e contraddittorie.

Gesù ha detto: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6). Un cristiano ha accettato la Verità non solo come concetto, ma come Persona. Questo riconoscimento della verità separa i cristiani dalla cosiddetta “apertura mentale” di oggi.

Il cristiano ha riconosciuto pubblicamente che Gesù è risuscitato dai morti (Romani 10:9-10). Se crede davvero nella risurrezione, come può essere “aperto di mente” riguardo all’affermazione dei non credenti secondo cui Gesù non è mai risuscitato? Se un cristiano negasse il chiaro insegnamento della Parola di Dio starebbe effettivamente tradendo Dio.

Nota che, fino a questo punto, abbiamo citato nei nostri esempi i fondamenti della fede. Alcune cose (come la risurrezione corporale di Cristo) non sono negoziabili. Altre cose potrebbero essere aperte al dibattito, come chi ha scritto la lettera agli Ebrei, la natura della “spina nella carne” di Paolo e il numero degli angeli che possono stare sulla capocchia di uno spillo. Dovremmo evitare di impelagarci in dispute su questioni secondarie (2 Timoteo 2:23; Tito 3:9).

Anche quando disputa o dialoga su dottrine importanti, un cristiano dovrebbe esercitare moderazione e mostrare rispetto. Una cosa è dissentire su una posizione, tutt’altra è denigrare una persona. Dobbiamo attenerci saldamente alla Verità, mostrando compassione per quanti La mettono in dubbio. Come Gesù, dobbiamo essere parimenti pieni di grazia e di verità (Giovanni 1:14).

Pietro trova un ottimo equilibrio tra il fatto di avere la risposta e quello di avere l’umiltà: “Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni. Ma fatelo con mansuetudine e rispetto” (1 Pietro 3:15-16).
da; http://www.gotquestions.org/Italiano/
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 4 Nov - 8:41

Vangelo (Lc 20,27-38)

In quel tempo, 27 si avvicinarono alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e posero a Gesù questa domanda: 28“Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello.
29 C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30 Allora la prese il secondo 31 e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli.
32 Da ultimo anche la donna morì. 33 Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie”.
34 Gesù rispose: “I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35 ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; 36 e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37 Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38 Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perche tutti vivino per lui
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 11 Nov - 9:05

A proposito della pazienza"

Risposta: Quando tutto va per il meglio, è semplice essere pazienti. Il vero test sulla nostra pazienza, avviene quando i nostri diritti son violati, quando ad esempio una macchina ci taglia la strada, quando veniamo trattati ingiustamente, quando il nostro collega deride la nostra fede. Alcuni pensano che hanno tutto il diritto di perdere la pazienza quando vengono provocati. L’impazienza viene interpretata come una santa rabbia. Al contrario la Bibbia loda la pazienza come un frutto dello Spirito, (Galati 5:22), che dovrebbe far parte del carattere di ogni credente, (1 Tessalonicesi 5:14). La pazienza dimostra la nostra fede nell’onnipotenza, nell’amore e nei tempi di Dio.
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 18 Nov - 8:48

PERCHE' ESISTE IL DOLORE?

Il dolore è una reazione e una conseguenza ad un avvenimento che si frappone nella regolarità dell'essere o della vita.
Il dolore è qualcosa di estraneo, qualcosa che viene difficile da accettare o acconsentire; qualcosa che avviene senza il nostro consenso o piacere (a parte i sodomiti e i maniaci che, in questo caso, non vengono considerati come persone normali).
Questo conferma anche quello che la Parola di Dio ci trasmette.
Andando all'origine, cioè quando Dio ha creato tutte le cose, nella natura e nell'uomo non vi era la morte, ne la sofferenza, ne il pianto e neanche il dolore.
Tutte queste cose sono le conseguenze negative e malefiche che sono state introdotte nel creato a causa della ribellione di Satana e dell'uomo a Dio.
In sostanza, il peccato dell'uomo non ha portato soltando una conseguenza negativa e distruttiva nel cuore (anima) dell'uomo, ma anche una conseguenza tangibile che intacca il nostro essere corporale e la nostra esistenza fisica sulla terra.
Andando alla radice del "perché", possiamo dire che il DOLORE esiste e avviene in noi perché siamo fatti così come siamo.
Dio ci ha fatti a Sua immagine e somiglianza, per cui il nostro essere e la nostra natura sono stati predisposti anche per questo, come per le cose belle e buone.
Cioè non possiamo scindere il nostro essere in due parti, il dolore e la gioia sono sensazioni e sentimenti che rientrano in nella nostra natura, nella nostra facoltà, è stato il peccato che ha fatto emergere il dolore, come una conseguenza del peccato.
Una bella promessa per i figli di Dio: Alla fine, quando Gesù Cristo ristabilirà ogni cosa, come è nel progetto di Dio, Egli asciugherà ogni lacrima, toglierà il dolore, e la morte non ci sarà più (Apocalisse 21:4 ).

http://www.incontraregesu.it/home
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 25 Nov - 9:00

Amore
Ciò che ha spinto Dio a mandare il suo Figliuolo per la salvezza del mondo é stato un gesto d'amore: «Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna» (Gv 3, 16). Ciò che ha spinto Cristo a donarsi completamente per noi é stato pure un gesto d'amore: «Come anche Cristo ha amato la sua Chiesa ed ha dato sé stesso per lei» (Ef 6, 25). Anche noi quindi se, vogliamo camminare sulle orme del Padre e del Figliuolo, dobbiamo essere guidati da questo stesso amore. Se riuscissimo a mettere in pratica anche soltanto una minima parte di questo amore, la maggior parte dei nostri problemi sarebbero risolti automaticamente e potremmo vivere più felici perché avremmo ritrovato la nostra vera natura di figli di Dio, conseguendo con noi stessi e con gli altri la vera pace ed il vero equilibrio interiore. Diversamente il nostro sforzo di essere cristiani diventa inutile, la nostra stessa predicazione, il nostro prodigarsi per gli altri può risultare vano e senza prospettive.

La Parola AMORE, però, essendo un termine astratto, può prestarsi a parecchi equivoci. Non vi é nulla di più deleterio, infatti, di professare questo amore soltanto a parole, o per un innato senso di esibizionismo, per soddisfare semplicemente il proprio io. L'amore vero invece é puro, sincero, disinteressato, umile, non chiede nulla, ma si offre completamente e senza riserve. Perciò Giovanni, nella sua 1° epistola al cap. 3 v. 8, ci ammonisce: «Non amiamo a parole e con la lingua, ma a fatti ed in verità!».

L'amore quindi a cui ci invitano Gesù e gli apostoli, non é una meta che si può raggiungere in una giornata e neppure in un anno. Esso rappresenta il risultato di una lenta e faticosa conquista che si realizza passo dopo passo, in una continua crescita interiore, in cui il nostro vecchio uomo, con tutto il suo bagaglio di difetti e di egoismi, lascia un pò alla volta il posto alla nuova creatura fatta ad immagine e somiglianza di Dio
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Messaggio  DomenicoPassante Dom 2 Dic - 8:45

1. Tutto ciò che Gesù ha insegnato e fatto durante la sua vita
mortale raggiunge il culmine della verità e della santità sulla
croce. Le parole che Gesù allora pronunciò costituiscono il suo
supremo e definitivo messaggio e, nello stesso tempo, la
conferma di una vita santa, conclusa col dono totale di se stesso,
in ubbidienza al Padre, per la salvezza del mondo. Quelle parole,
raccolte da sua madre e dai discepoli presenti sul Calvario, sono
state consegnate alle prime comunità cristiane e a tutte le
generazioni future, perché illuminassero il significato dell'opera
redentrice di Gesù e ispirassero i suoi seguaci durante la loro
vita e nel momento della morte. Meditiamo anche noi quelle
parole, come hanno fatto tanti cristiani, in tutti i tempi.
2. La prima scoperta che facciamo rileggendole, è che si trova
in esse un messaggio di perdono
. «Padre, perdona loro, perché
non sanno quello che fanno» (Lc 23,34)
:
secondo la narrazione
di Luca, questa è la prima parola pronunciata da Gesù sulla croce.
Chiediamoci subito: non è forse la parola che avevamo bisogno
di sentir pronunciare su di noi?
PICCOLO MOMENTO DI FEDE SETTIMANALE - Pagina 14 9k=
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