In volo su Sellia

E' senz'altro un'iniziativa positiva. Dopotutto, non deturpa l'ambiente, crea un'occasione per far cassa di risonanza per Sellia, e, non ultimo, dà la possibilità di esperire, a chi lo desidera, un brivido inconsueto e misurarsi con se stessi. Tuttavia, circa l'essere la o una possibile "chiave di volta per un definitivo cambiamento di rotta per il paese", beh, ce ne corre...Anche perchè non credo nell'esistenza di singole chiavi di volta. I cambiamenti di rotta, quelli cosiddetti definitivi "costano", per chi ci crede, lungimiranza, perseveranza e una non sudditanza...quotidiana. Come ho detto il "volo dell'angelo" è senz'altro da promuovere come uno degli elementi dell' abbondante, si spera, offerta o "pacchetto" del nostro turismo territoriale che si sta lentamente formndo, ma, a mio avviso, potrebbe rivestire e rispecchiare, per lo più, una vera e propria duplice metafora di come il selliese è dall'alto osservato e, di contro, possa, a sua volta, osservare, dal basso, chi l'osserva. Con un pizzico di fantasia, si è, un pò, come dicono dalle mie parti, di fronte, rispettivamente, alla "bird's-eye view" versus la "worm's-eye view", cioè l'osservazione a volo d'uccello contro quella del "verme". Sia l'una che l'altra hanno in sè dei vantaggi. La prima, quello di aver l'umiltà di guardare al "problema" in maniera olistica, come ad un insieme di singoli "vissuti" esistenziali legati al proprio orticello. La seconda, quello di instillare l'ambizione e poter ispirare le nuove generazioni ad aspirare ad osare e guardare lontano perchè in alto e non più in basso.