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Fiabe: le fantastiche avventure di Pinko, il bambino invisibile.

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Messaggio  Carlotta Ven 13 Ago - 17:33

PINKO IL BAMBINO INVISIBILE

Pinko era un bambino speciale, poichè era, incredibile a dirsi …. Invisibile!
Può sembrare strano, ma questo suo modo d’essere, spesso lo rendeva felice, perché essendo il bimbo più generoso e altruista del mondo, il suo più gran desiderio era di aiutare gli altri, e riusciva a farlo sempre, grazie soprattutto alla sua strana e particolarissima condizione.
Aveva però un desiderio grande, ritrovare i suoi genitori, quindi il luogo della sua nascita, e scoprire finalmente il segreto della propria natura particolare.

Pinko cittadino del mondo.

Pinko era ormai cittadino del mondo. Poiché, senza essere visto poteva intrufolarsi ovunque, era riuscito nel corso della sua breve vita a conoscere abitudini, usi, costumi, lingue di tutti i paesi in cui era stato, aveva incontrato e conosciute persone di tutte le razze e condizioni sociali. E ne aveva girato di posti! Era stato perfino in America del Nord e aveva visto i grattacieli, i canyions, i grandi laghi, le cascate del Niagara, il ponte di Brooklyn.
Di che colore era la pelle di Pinko?
Qualche volta Pinko, si chiedeva di che colore fosse la sua pelle.
Il fatto è che egli non si era mai visto allo specchio, e non aveva mai conosciuto i suoi genitori.
Quello del colore della pelle era veramente l’ultimo dei suoi problemi, anzi non era per niente un problema. Infatti, il periodo in cui era vissuto in un povero villaggio africano, in una capanna di fango con il tetto di paglia, era convinto d’essere nero perché si sentiva completamente uguale agli altri bambini suoi amici, e li, fra quelle persone sagge e virtuose, sarebbe rimasto per sempre, se come il solito non fosse stato preso dal desiderio di scoprire le sue origini.
Pinko invisibile perché vittima di un incantesimo?
In Africa si era trovato ad assistere spesso, senza naturalmente essere visto, a delle discussioni fra grandi, e aveva sentito parlare di magie, filtri, pozioni che rendevano invisibili chiunque le avesse bevute, e questo lo aveva convinto che sicuramente lui doveva essere rimasto vittima di qualche incantesimo.


Pinko pensa con nostalgia ai suoi genitori e desidera una vita normale.

Chissà, pensava spesso Pinko, come saranno tristi i miei genitori per la mia scomparsa, chissà se mi staranno cercando?
Diciamo la verità, Pinko era sicuramente felice di essersi spesso trovato nel posto giusto, nel momento giusto, ed essere stato di aiuto in svariate circostanze a tantissimi bambini bianchi, neri, gialli, tutti suoi fratelli, che però non gli dicevano mai grazie, perché non sospettavano neanche lontanamente della sua esistenza, però era anche lui un bambino come tanti e qualche volta avrebbe voluto essere come gli altri.
Possedeva tante case dove poter stare, ma non aveva la sua, aveva tanti genitori ma mai nessuno lo accarezzava, nessuno mai lo sgridava, nessuno gli aveva mai raccontato le fiabe, anche se ne conosceva a centinaia e di tutti i paesi del mondo, persiane, cinesi, turche, africane, indiane, perché la sera, ovunque si trovasse, e ovunque c’era una mamma accanto al lettino del suo piccolo, lui era là ad ascoltare ed assaporare la magia di quei momenti.Sentiva di avere tanti amici, partecipava ai loro giochi, ma gli altri non lo sapevano, voleva bene a tutti ma nessuno poteva voler bene a lui, era sempre per forza escluso dai momenti più belli della vita, certo il vantaggio era che era escluso anche da quelli brutti ma nonostante ciò lui desiderava ardentemente una vita normale.

Pinko è felice di aiutare gli altri

Ma pinko, nel suo peregrinare per il mondo aveva visto tanti bimbi che vivevano nella miseria più nera, che non avevano né acqua né pane e rischiavano ogni giorno di morire, aveva visto bambini che erano costretti ad abitare in paesi in cui la guerra non aveva mai fine e allora si vergognava della sua infelicità, in fondo lui era libero di scegliere il posto in cui vivere, e poi, pensava che un giorno sicuramente avrebbe scoperto la sua vera identità e il suo mistero.Spesso gli piaceva immaginare che una fata buona fosse stata l’artefice della sua strana condizione, magari d’accordo con i suoi cari genitori, per salvarlo da qualche orribile situazione.Ma in generale egli viveva la sua strana condizione in modo del tutto normale anche perché le sue giornate erano impegnatissime, la sera era stanco morto e si addormentava come un ghiro e quindi non aveva certo il tempo per pensare ai suoi problemi.

Prossimamente, la prima avventura di Pinko...


Ultima modifica di Carlotta il Gio 19 Ago - 23:49 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Ludovico Dom 15 Ago - 8:04

Scusa Carlotta, questo Pinko non si chiamava mica Panko di cognome?
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Fiabe: le fantastiche avventure di Pinko, il bambino invisibile. Empty può essere, vuoi vedere che parliamo della stessa persona? comunque, prossimamente, segui le sue avventure. Carlotta

Messaggio  Carlotta Dom 15 Ago - 14:07

Ludovico ha scritto:Scusa Carlotta, questo Pinko non si chiamava mica Panko di cognome?
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Fiabe: le fantastiche avventure di Pinko, il bambino invisibile. Empty 1° capitolo Pinko in Palestina

Messaggio  Carlotta Dom 15 Ago - 15:33










PINKO IN PALESTINA


Pinko era incuriosito dai due ebrei ortodossi che gli erano seduti accanto. L’abbigliamento era veramente originale ,da una specie di bombetta nera che copriva loro rigorosamente il capo, uscivano da entrambi i lati della testa due riccioloni neri ben curati. Originale era una specie di palandrana che gli arrivava fin quasi alla caviglia, lo scialle bianco da preghiera e la torah il libro sacro degli ebrei che entrambi tenevano gelosamente fra le mani. Pinko si era terribilmente annoiato durante quel lungo viaggio in aereo,i due vicini non erano stati per niente loquaci,avevano continuato a leggere il loro prezioso libro per quasi tutto il tempo.Era comunque venuto a conoscenza dalle poche parole che i due ebrei si erano a mala pena scambiate, che essi erano di ritorno da una delicata missione. Si erano infatti recati in un piccolo paesino dell’Italia del sud e precisamente a S.Maria del Cedro per la raccolta di un particolare tipo di cedro fra i più belli del mediterraneo e che serviva loro per un’importante funzione religiosa.

Un atterraggio rocambolesco

In prossimità della scaletta Pinko si era ritrovato in fila con gli altri passeggeri, davanti a lui c’erano i due ebrei con i loro borsoni che sembravano stracolmi. L’ hostess distribuiva sorrisi di circostanza e si accingeva ad elargirne uno al signore ebreo dal vestito nero, la bombetta e i riccioloni che si era appena presentato al suo cospetto, ma non fece in tempo. Pinko, che era in fila dietro di lui, inciampando maldestramente alla palandrana fece barcollare il signore ebreo. Il borsone si aprì e poichè era stracolmo di cedri, quest'ultimi si riversarono sul pavimento e poi rotolarono giù per la scaletta.Ovviamente il signore ebreo preoccupato per ciò che stava accadendo cercò di rimediare, ma i suoi maldestri movimenti non fecero altro che aggravare la situazione, infatti il malcapitato alla fine si ritrovò a toccare terra rotolando insieme ai cedri e travolgendo come una valanga i malcapitati davanti a lui.Insomma quasi tutti i passeggeri arrivarono a terra rotolando, giù per la scaletta.
continua


Ultima modifica di Carlotta il Lun 23 Ago - 10:36 - modificato 3 volte.
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Messaggio  Admin Dom 15 Ago - 16:49

Carlotta, ciao... Vedi che la risposta non si inserisce nello spazio "titolo di messaggio" ma nella schermata vuota. shakhead

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Messaggio  007 Dom 15 Ago - 17:10

Carlotta e' fresca del forum...bisogna scusarla,,ma e' molto brava ....
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Messaggio  Admin Lun 16 Ago - 1:14

Sono sicuro che Carlotta e' bravissima ma dobbiamo contenere Pinko sotto un solo titolo, dunque cara Carlotta le eventuali prossime avventure di Pinko continuale qui', cliccando su "REPLY", ca si nno' Pinko china u recogghja cchju'... Rolling Eyes

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Messaggio  Ludovico Lun 16 Ago - 22:20

Mi ero collegato per leggere qualche nuova avventura di Pinko ma niente, Carlotta sei in ferie ?
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Fiabe: le fantastiche avventure di Pinko, il bambino invisibile. Empty Non sono in ferie ma non vorrei annoiare nessuno. ciao

Messaggio  Carlotta Mar 17 Ago - 9:59

Pinko nei luoghi più suggestivi
Pinko finalmente era a Gerusalemme, in Palestina. Quel giorno ricorreva una delle più gioiose festività ebraiche, la festa del Sukkoth che prendeva il nome dalle improvvisate capanne che servirono da rifugio agli israeliani durante i quarant’anni passati nel deserto. Il nostro amico si ritrovò immerso in una folla di uomini, molti dei quali con il capo coperto dal tallit, lo scialle di preghiera, intessuto di filo d’argento, che pregava davanti al Muro del Pianto, per secoli simbolo della nostalgia che gli ebrei nutrirono per Gerusalemme nel loro lungo esilio. Pinko era pieno di emozioni, al solo pensiero che quello fosse il muro di sostegno del tempio di Salomone distrutto dai romani nel 70 d.c e che gli ebrei. Guardando con attenzione quegli uomini assorti in preghiera si accorse che ognuno di loro reggeva in mano un ramo di palma,un ramo di mirto,una frasca di salice ,ed una antica specie di cedro.
Si allontanò un pò e andò alla ricerca del quartiere mussulmano.Si fermò estasiato davanti al più antico monumento islamico e ammirò la splendida facciata della moschea di Omar o Cupola della Roccia dalla cui rupe Maometto salì in cielo.Era venerdì e molti uomini erano raccolti in preghiera davanti a questo suggestivo ed antico edificio.
Pinko trova un amico
Pinko fu colpito dall’atteggiamento di un giovanissimo ragazzo, di carnagione olivastra e gli occhioni neri e tristi. Pinko pensò che dovesse essere afflitto da chissà quale grosso problema non facilmente risolvibile considerata la grande tristezza che traspariva dai suoi grandi occhi espressivi e allorché il ragazzo si accinse a lasciare quel luogo di preghiera, il nostro amico Pinko lo seguì. Insieme attraversarono la città vecchia e si inoltrarono,in un dedalo di vicoli e di case addossate, le case vecchie e un po’ fatiscenti sembravano tutte uguali e il ragazzo entrò in una di queste, seguito da Pinko. una casa di tre stanze, il soggiorno era arredato con divani occidentali e tappeti e cuscini per i visitatori arabi.Alle pareti foto di cantanti e attori arabi, qualche tipico ricamo palestinese e un tappeto raffigurante la Mecca. Il ragazzo, che come appurò Pinko si chiamava Alì,dopo aver salutato gli anziani genitori si ritirò nella sua stanza.
continua


Ultima modifica di Carlotta il Lun 23 Ago - 10:37 - modificato 1 volta.
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Fiabe: le fantastiche avventure di Pinko, il bambino invisibile. Empty PINKO ALIAS BARENBOIM

Messaggio  Carlotta Ven 20 Ago - 14:13

Pinko in questo periodo è in Palestina dove si troverà, suo malgrado, coinvolto in sitazioni relative alla "Questione Israelo - Palestinese".
Pinko è un personaggio particolare di cui non conosciamo la vera identità, oggi, però, mi piace identificarlo con un grande uomo, un ebreo, l'unico che possiede il duppio passaporto e che con il suo impegno prfondo, disinteressato, struggente, umano, autentico, cerca di dare un serio contributo al processo di pace.
Si tratta del grande musicista e direttore d'orchestra Daniel Barenboim di cui vi invito a leggere il seguente articolo.

ESTERI Passaporto dell'Anp al direttore d'orchestra israeliano
Si batte da anni per portare la musica nei Territori
Il miracolo di Beethoven
Barenboim cittadino palestinese
dal nostro inviato ALBERTO STABILE


Daniel Barenboim
RAMALLAH - "Come avete sentito, sono il primo e unico cittadino israeliano ad avere anche un passaporto palestinese. Considero un grande onore averlo ricevuto". Si trattasse di un artista straniero qualunque, la cosa passerebbe sotto silenzio. Ma Daniel Barenboim non è soltanto il grande pianista e direttore d'orchestra che conosciamo.

Da almeno dieci anni, sfidando le ire di molti compatrioti, si dedica ad un genere a lungo trascurato: aiutare i palestinesi a migliorare la loro vita negletta. È giocoforza aspettarsi che, dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria del "nemico", per i meriti acquisiti nel diffondere la musica in Palestina, un'ulteriore dose di polemiche, oltre a quelle passate, s'abbatterà su di lui.

Stasera, tuttavia, Barenboim è carico e raggiante, come se fosse appena uscito dalla trionfale prima del Tristan und Isolde alla Scala. Più modestamente, siamo nella hall del Palazzo della Cultura di Ramallah, nel cui auditorium il maestro ha appena finito di eseguire da par suo tre sonate di Beethoven (la n.1, la n.18 e la n.23), quasi a voler sottolineare con la scelta del programma la "fede inalterabile nell'uomo", l'"ottimismo volontario" anche nei momenti più tragici della storia, che accompagnarono il grande musicista tedesco. "La musica - semplifica Barenboim - non è andare al concerto per dimenticare il resto. La musica è più di questo: è la capacità di capire il mondo, gli esseri umani".

E' presentando la serata che Mustafà Barguti, l'ex ministro dell'Informazione, infaticabile animatore della Palestinian Medical Relief Society, annuncia alla platea entusiasta la concessione della cittadinanza onoraria a Barenboim. E allora è obbligatorio chiedere al maestro se lui, un cittadino israeliano, non si sia sentito in imbarazzo ad accettare quel secondo passaporto. "L'ho accettato non soltanto perché lo considero un grande onore, ma anche perché credo che i destini dei nostri due popoli siano inestricabilmente uniti e non esista una soluzione militare. Se così si può dire, israeliani e palestinesi sono condannati (Barenboim dice in inglese: "blessed", benedetti, o "cursed", maledetti, "ma io preferisco il primo termine") a vivere insieme. Il fatto che un cittadino israeliano possa essere insignito della cittadinanza palestinese può essere un segno che la coesistenza è possibile".

Tuttavia, il concerto appena finito non ha niente a che vedere con l'onorificenza concessa al maestro. La serata al Palazzo della cultura è, semmai, un altro piccolo passo che Barenboim ha voluto compiere verso la meta che ha così riassunto prima di concedere il bis: "La ragione di questo concerto è un'occasione speciale. Ci sono quasi sempre dei motivi particolari in queste esibizioni. Ora dico: per favore, aiutatemi a costruire una vita musicale normale a Ramallah e nelle altre città dei Territori".

Ma qual è questa "occasione speciale"? Quasi una storia nella storia. Barenboim ha suonato su un fiammante "gran coda", Steinway & Sons, lo strumento più ambito dai grandi pianisti, messo a punto da un accordatore venuto appositamente dall'Olanda. Il pianoforte è stato acquistato grazie ad una sottoscrizione lanciata da una signora tedesca, un'ammiratrice del maestro. "Nel dicembre del 2006 - racconta Barenboim - la signora è venuta ad ascoltare un mio concerto a Ramallah. Dopo il concerto, salutandomi, mi ha detto: "Vorrei fare qualcosa per la musica in Palestina" e ha fatto il gesto di offrire del denaro. Io le ho risposto che non potevo accettare soldi. Ma lei non s'è arresa: "Non crede - mi ha detto - che l'orchestra di Ramallah meriti un vero pianoforte?" Così ha deciso di aprire una sottoscrizione. La data fissata per la prima esecuzione del piano era il 12 gennaio 2008, oggi. Ed è per onorare quest'impegno che sono venuto. Purtroppo quella persona generosa è morta il mese scorso".

Non è per l'eccezionalità dell'evento in programma che stasera Ramallah dà al visitatore un'impressione di tranquillità. E' già successo in passato nei lunghi periodi di tregua. I semafori funzionano e vengono rispettati. Le strade principali sono ben tenute. Un manto compatto d'asfalto ricopre le voragini dell'ultima intifada. La piazza dei Leoni è libera di uomini armati e mascherati. Gli ultimi avventori s'attardano nei negozi illuminati. Il pubblico che riempie il Palazzo della Cultura è la rara manifestazione di un fantasma: la società civile palestinese. Che c'è, ma resta oppressa dai radicalismi. Molti uomini sono in giacca e cravatta, come si conviene. Kefieh, poche. Barbe, pochissime.

Sul palco, la sua immagine riflessa dal mogano brillante dello Steinway, Barenboim offre un esempio di bellezza, armonia, disciplina e rigore, nonostante qualche pianto di neonato in sala e qualche applauso fuori luogo. Sono semmai le telecamere e le macchie fotografiche ad infastidire il maestro: "Please, no cameras and no photos". "Sono venuto a suonare per il pubblico di Ramallah", precisa. Insomma, una gran bella atmosfera, uno di quei momento in cui tutto si crede possibile. Anche la pace, perché no.






Ultima modifica di Carlotta il Lun 6 Set - 16:56 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Carlotta Lun 23 Ago - 1:54

Alì pensa al suo caro amico ebreo
Molto nervoso ed agitato,rovistava tra i cassetti e con mani tremanti tirava fuori vecchi album di fotografie, li sfogliava ora freneticamente ora con pacatezza e allora quasi accarezzando le foto che gli avevano procurato tanta serenità invocando un nome,quasi pregava -Natan ,grande amico mio dove sei? Ci eravamo ripromessi che ognuno di noi due avrebbe aiutato l’altro nei momenti di grave difficoltà !- Alì si buttava sul letto e piangeva disperato.Pinko era in notevole difficoltà,avrebbe voluto aiutare questo suo nuovo e sfortunato amico ma non sapeva come ,anche perché non conosceva i problemi che lo affliggevano .Alì fu chiamato in soggiorno dalla mamma ma pinko questa volta non lo seguì .Era seduto sul letto quando fu attratto da un cavalluccio a dondolo stupendo.
Continua


Ultima modifica di Carlotta il Lun 23 Ago - 10:35 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Carlotta Lun 23 Ago - 10:33

Uno strano cavalluccio di legno
Pinko aveva sempre avuto una vera passione per questo tipo di giocattolo, si avvicinò all’oggetto che tanto lo affascinava e vi montò sopra tutto contento e felice.Ma aveva appena cominciato a dondolarsi che un secondo dopo si ritrovò scaraventato a terra in malo modo. –Aih ! Aih! Non ti sembra di essere un po’ troppo cresciuto per salire sul cavalluccio a dondolo?- Si lamentò quell’oggetto meraviglioso che aveva conquistato tanto Pinko. Ma il nostro amico molto mortificato per quel comportamento un po’ troppo brusco lo investì dicendogli –io ti chiedo scusa ,se involontariamente ti ho procurato qualche problema, ma tu avresti potuto essere senz’altro un po’ più gentile con me!- Si hai perfettamente ragione,Pinko, confermò il cavalluccio,ma sono molto preoccupato e fra poco te ne dirò anche il motivo.
IL cavalluccio di legno lo informa della sua misteriosa origine
Io sono fantasy,e sono un prodigio, perché il legno che è stato impiegato per costruirmi era di un albero secolare enorme, rifugio degli gnomi di una foresta incantata. Oh! A volte sono preso dallo struggente desiderio di tornare laggiù dai miei fratelli.Io ero un punto di riferimento importante per tutti loro.Pensa io prima di essere trasformato in albero da un potente incantesimo ero un satiro molto ricercato da tutte le ninfe più belle..All’epoca ero perdutamente innamorato della ninfa delle cascate,fanciulla di rara bellezza ma di carattere volubile ,impetuoso e instabile.Gaia, così si chiamava la mia amata.Ma nonostante l’amore sincero che nutriva per me,Gaia, aveva un grande e solo desiderio:andare un giorno nel mondo degli uomini e lì stabilirsi per sempre. A noi tutti,però, era impedito categoricamente allontanarci dalla foresta,pena una tremenda punizione. C’erano infatti dei punti strategici rigorosamente controllati da gnomi e folletti molto astuti ed intransigenti,tanto che nessuno mai aveva osato avventurarsi aldilà del confine prestabilito.In fondo, nella foresta tutti vivevano felici. Ma Gaia era l’unica irrequieta ed insoddisfatta sempre alla ricerca di nuove emozioni.Spesso la sorprendevo a piangere disperata per l’impossibilità di non poter esaudire il suo sogno. Il suo grande desiderio non era un segreto per nessuno ormai, tanto che il Signore dei boschi,suo padre,temendo qualche suo colpo di testa un giorno mi aveva convocato al castello e sinceramente preoccupato mi aveva pregato dicendomi – so quanto sei innamorato di Gaia,e so che tu sei preoccupato per lei almeno quanto lo sono io perciò se te la senti accetta di controllare per quanto è possibile il suo spirito irruento affinché non commetta qualche sciocchezza irreparabile,io non so più che fare con lei.Ma se accetti, sappi che ci sarà anche una punizione per te se fallirai in questo delicato compito- Io accettai senza pensarci due volte,la mia felicità era l’essere l’ombra di Gaia.
Continua
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Messaggio  Admin Lun 23 Ago - 11:42

Sono curioso di sapere se le avventure di Pinko sono frutto della fantasia di Carlotta oppure... Question

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Messaggio  Carlotta Lun 23 Ago - 12:07

caro Admin mi fa piacere che " le fantastiche avventure di Pinko" suscitano il tuo interesse. A proposito della tua curiosità ti voglio informare che le fiabe sono pura fantasia della sottoscritta, tranne qualche piccolissimo riferimento storico, geografico o culturale relativo al contesto, al luogo, in cui Pinko si trova in quel determinato periodo.
Comunque ci terrei, sempre se per te non è un disturbo, avere qualche parere in merito alle stesse.Ti ringrazio, comunque, per l'interessamento e ti saluto.
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Messaggio  okki blu Lun 23 Ago - 12:20

Ciao Carlotta, ho appena letto le avventure di Pinko, complimenti sei molto brava con i tuoi racconti stai dando un tocco in più nella stanza "cultura" del nostro amato forum.
Grazie
clap clap
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Messaggio  Admin Lun 23 Ago - 12:22

Scusa Carlotta ma sono sempre in giro e non ho avuto molto tempo per fare qualche riflessione approfondita sulle avventure di Pinko. Appena termina questo periodo caotico ti prometto che scrivero' quel che penso.
Superficialmente, leggendo qua' e la', devo dire che hai una fertilissima fantasia. study clap

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Messaggio  Carlotta Lun 23 Ago - 13:27

Grazie Okki Blu il tuo apprezzamento mi incoraggia a continuare.
ti saluto.
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Messaggio  Keope Lun 23 Ago - 17:18

Carlotta sei una scrittrice in erba oppure hai già pubblicato qualcosa Question Question
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Messaggio  Ludovico Lun 23 Ago - 19:49

Carlotta scrive bene ma dovrebbe uscire fuori dal mondo di Pinko e dialogare su altri argomenti.
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Messaggio  Carlotta Lun 23 Ago - 21:45

Molto, molto in erba, caro keope.
un saluto.
carlotta
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Messaggio  Carlotta Lun 23 Ago - 21:49

Caro Ludovico la tua osservazione è più che giusta, ma diamo tempo al tempo, ancora mi sento un pò spaesata.
Ti saluto.
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Messaggio  Miss Mar 24 Ago - 14:13

Carlotta sei una scrittrice molto brava!!!........... clap
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Messaggio  Carlotta Mar 24 Ago - 15:27

Grazie, miss, sei molto carina.
ti saluto Carlotta


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Messaggio  Carlotta Mar 24 Ago - 15:34

Con gaia alla conquista della felicità
Per lunghi anni nonostante questo suo carattere bizzarro trascorremmo giornate meravigliose nei nostri stupendi boschi.Tutti gli animali erano nostri grandi amici ed insieme spesso ci inoltravamo nei luoghi più remoti e oscuri ed esploravamo insaziabili di conoscenza tutti gli anfratti. Le aquile ci facevano sorvolare il meraviglioso mondo degli uomini e Gaia allora sognava ad occhi aperti.Ci immergevamo anche nel fondo tumultuoso dei fiumi e dei torrenti.In una delle numerose escursioni,perché Gaia era proprio instancabile, fummo ospiti ,ricordo,di alcune strane creature amiche di Gaia nelle profondità di un fiume travolgente ed impetuoso come mai ne avevo visto prima.
Il loro aspetto era alquanto inquietante.Il loro corpo era completamente trasparente ,dai stupendi riflessi pervinca, in testa avevano un cappello che era parte integrante del corpo, anch’esso trasparente e dagli stessi splendidi riflessi con un meraviglioso bordo viola.Da questo originale cappello uscivano come capelli dei lunghissimi e sottilissimi tentacoli che le avvolgevano dolcemente e completamente.Per il resto avevano tutti senza distinzione un viso stupendo e meravigliosi occhi blu ammaliatori.Anche le mani e i piedi erano affusolati e ben curati .Ahime! Pinko ,se solo potessi tornare indietro !- Si disperò Fantasy -Devi sapere che i miei guai cominciarono proprio in quell’occasione.Infatti io ignaro del fatto che non bisognasse guardare quelle creature negli occhi ne fui completamente ammaliato e dimenticando tutto,perfino Gaia, le seguii e insieme a loro vissi meravigliose e travolgenti avventure.Arrivammo fino alle foci del fiume e da lì entrammo nel misterioso mondo dei mari e degli oceani.Ci vorrebbero milioni di anni per raccontarti le meraviglie di cui sono stati testimoni i miei occhi.
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Messaggio  Keope Mar 24 Ago - 17:10

Ludovico ha scritto:Carlotta scrive bene ma dovrebbe uscire fuori dal mondo di Pinko e dialogare su altri argomenti.

Ludovico per fortuna che non si tratta del mondo di Patty............
Magari Carlotta vuole comunicarci qualcosa con questa fiaba, un significato nascosto tra le righe scratch scratch scratch
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