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IL SANTO DEL GIORNO

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Messaggio  lux Ven 29 Ott - 14:46

San Gaetano Errico Sacerdote

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29 ottobre

Secondigliano, Napoli, 19 ottobre 1791 - 29 ottobre 1860

Nasce a Secondigliano, Napoli, il 19 ottobre 1791, figlio di un umile maccaronaio e terzo di nove fratelli. Cominciò subito a lavorare ma ben presto entrò in Seminario (tutti i giorni dove percorrere un tragitto di 16 chilometri e viceversa per raggiungerlo) e si dedicò completamente all'aiuto ai poveri, ai malati terminali e ai carcerati. Fu soprattutto un confessore, a tutte le ore del giorno e della notte, e un predicatore instancabile. Ma fu anche un ricercato consigliere spirituale, apprezzato dai vescovi di Napoli e dal re Ferdinando. Fondò, nel 1833, la congregazione dei «Missionari dei sacri cuori di Gesù». Assai dedito alla preghiera, spesso trascorreva l'intera notte in adorazione davanti al Santissimo Sacramento. È stato canonizzato da Benedetto XVI il 12 ottobre 2008 in piazza San Pietro a Roma.

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Messaggio  lux Mer 3 Nov - 22:24

San Martino de Porres Domenicano

IL SANTO DEL GIORNO - Pagina 12 29900a10
3 novembre -

Lima, Perù, 9 dicembre 1579 - 3 novembre 1639

Nasce a Lima nel 1579. Suo padre è l'aristocratico spagnolo Juan de Porres, che all'inizio non vuole riconoscerlo, perché la madre è un'ex schiava nera d'origine africana. Nominato governatore del Panama, il padre lascia la bimba a un parente e Martino alla madre, con i mezzi per farlo studiare. Martino diventa allievo di un barbiere-chirurgo. Lui però vorrebbe entrare fra i Domenicani, che hanno fondato a Lima il loro primo convento peruviano. Ma come mulatto viene accolto solo come terziario e gli vengono assegnati solo compiti umili. Quando i Domenicani avvertono la sua energia interiore lo tolgono dalla condizione subalterna, accogliendolo nell'Ordine come fratello cooperatore. Martino de Porres, figlio di un "conquistatore", offre così in Perù un esempio di vita esemplare. Vengono da lui per consiglio il viceré del Perù e l'arcivescovo di Lima, trovandolo perlopiù circondato da poveri e da malati. Quando a Lima arriva la peste, cura da solo i 60 confratelli. Per tutti è l'uomo dei miracoli: fonda a Lima un collegio per istruire i bambini poveri: il primo del Nuovo Mondo. Guarisce l'arcivescovo del Messico, che vorrebbe condurlo con sé. Ma Martino muore a Lima. È il 1639

Patronato: Poveri, Parrucchieri

Etimologia: Martino = dedicato a Marte

Martirologio Romano: San Martino de Porres, religioso dell’Ordine dei Predicatori: figlio di uno spagnolo e di una donna nera, fin dalla fanciullezza, sia pure tra le difficoltà derivanti dalla sua condizione di figlio illegittimo e di meticcio, apprese la professione di medico, che in seguito, diventato religioso, esercitò con abnegazione a Lima in Perù tra i poveri e, dedito a digiuni, alla penitenza e alla preghiera, condusse un’esistenza di semplicità e umiltà, irradiata dall’amore.

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Messaggio  lux Dom 7 Nov - 18:48

San Fiorenzo di Strasburgo Vescovo

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7 novembre

Etimologia: Fiorenzo = che fiorisce, fiorente, dal latino

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: A Strasburgo in Burgundia, nell’odierna Francia, commemorazione di san Fiorenzo, vescovo, succeduto a sant’Arbogasto.

Settimo vescovo di Strasburgo, pontificò verso la fine del sec. VI (il suo successore Ansoaldo assistette al concilio di Parigi del 614). Secondo la leggenda scritta al principio del sec. XI, Fiorenzo sarebbe un irlandese venuto in Alsazia per condurvi vita eremitica. Essendo stato raggiunto da alcuni discepoli, costruì per loro il monastero di Nieder-Haslach.
Succedette a s. Arbogasto sul seggio di Strasburgo e durante il suo episcopato elevò o restaurò per i suoi compatrioti "scoti" il monastero di S. Tommaso dove fu sepolto. Nell'810 il suo corpo fu trasferito a Nieder-Haslach.
Un conflitto terminato solo con la Riforma, oppose, dal sec. XII, i monasteri di S. Tommaso e di Nieder-Haslach, pretendendo ciascuno di possedere le sue reliquie.

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Messaggio  lux Lun 8 Nov - 22:23

Beato Giovanni Duns Scoto


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8 novembre

1265 - 1308

Nacque tra il 23 dicembre 1265 e il 17 marzo 1266, in Scozia da cui il soprannome «Scoto». La città natale, Duns portava lo stesso nome della sua famiglia. Sin da bambino entrò in contatto con i francescani, di cui tredicenne iniziò a frequentare gli studi conventuali di Haddington, nella contea di Berwich. Terminati gli studi in teologia si dedicò all'insegnamento prima a Oxford, poi a Parigi e Colonia. Qui, su incarico del generale della sua Congregazione doveva fronteggiare le dottrine eretiche, ma riuscì a dedicarsi per breve tempo all'impresa. Morì infatti pochi mesi dopo il suo arrivo, l'8 novembre 1308. Giovanni Duns è considerato uno dei più grandi maestri della teologia cristiana, nonché precursore della dottrina dell'Immacolata Concezione. Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 20 marzo 1993 definendolo «cantore del Verbo incarnato e difensore dell'Immacolato concepimento di Maria». Le sue spoglie mortali sono custodite nella chiesa dei frati minori di Colonia.

Martirologio Romano: A Colonia in Lotaringia, ora in Germania, beato Giovanni Duns Scoto, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che, di origine scozzese, maestro insigne per sottigliezza di ingegno e mirabile pietà, insegnò filosofia e teologia nelle scuole di Canterbury, Oxford, Parigi e Colonia.
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Messaggio  lux Mar 9 Nov - 7:23

Dedicazione della Basilica Lateranense

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9 novembre

Venne costruita verso il 314 circa da papa Melchiade nei terreni donati da Costantino accanto al Palazzo Lateranense. Fu definita “Chiesa madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe”, distrutta più volte e altrettante fatta ricostruire. E’ il simbolo della fede dei cristiani nei primi secoli, che sentivano la necessità di riunirsi in un luogo comune e consacrato per celebrare la Parola di Dio e i Sacri Misteri.

Martirologio Romano: Festa della dedicazione della basilica Lateranense, costruita dall’imperatore Costantino in onore di Cristo Salvatore come sede dei vescovi di Roma, la cui annuale celebrazione in tutta la Chiesa latina è segno dell’amore e dell’unità con il Romano Pontefice.



Chiese ancora il prefetto Rustico: "Dove vi riunite?". Giustino rispose: "Dove ciascuno può e preferisce; tu credi che tutti noi ci riuniamo in uno stesso luogo, ma non e cosi perchè il Dio dei cristiani, che è invisibile, non si può circoscrivere in alcun luogo, ma riempie il cielo e la terra ed è venerato e glorificato ovunque dai suoi fedeli" (Atti del Martirio di S. Giustino e Compagni). Nella sua franca risposta, il grande apologeta S. Giustino ripeteva dinanzi al giudice quel che Gesù aveva detto alla Samaritana: "Credimi, donna, è giunto il momento in cui nè su questo monte nè in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quel che conosciamo, perchè la salvezza viene dai Giudei. Ma e` giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perchè il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità" (Gv 4,21-24).
La festa di oggi, della dedicazione della basilica del SS. Salvatore o di S. Giovanni in Laterano, non è certamente in contrasto con la testimonianza di S. Giustino e con la parola di Cristo. Salvi infatti il dovere e il diritto della preghiera sempre e dovunque, è anche vero che fin dai tempi apostolici la Chiesa, in quanto gruppo di persone, ha avuto bisogno di alcuni luoghi in cui riunirsi a pregare, proclamando la Parola di Dio e rinnovando il sacrificio di morte e risurrezione di Cristo, in attuazione delle Sue parole: "Prendete e mangiatene tutti; Prendete e bevetene tutti; Fate questo in memoria di me". Inizialmente queste riunioni venivano fatte nelle case private, anche perchè la Chiesa non godeva ancora di alcun riconoscimento. Ma questo dovette venire abbastanza presto: c'è un singolare episodio all'inizio del secolo III, quando Alessandro Severo diede ragione alla comunità cristiana in un processo contro degli osti, che reclamavano contro la trasformazione di un'osteria in luogo di culto cristiano. La Basilica Lateranense venne fondata da papa Melchiade (311-314) nelle proprietà donate a questo scopo da Costantino di fianco al Palazzo Lateranense, fino allora residenza imperiale e poi residenza pontificia. Sorgeva così la "chiesa-madre di tutte le chiese dell'Urbe e dell'Orbe", distrutta e ricostruita molte volte. Vennero celebrati in essa o nell'attiguo Palazzo Lateranense (ora sede del Vicariato di Roma) ben cinque concili, negli anni 1123, 1139, 1179, 1215 e 1512. "Ma il tempio vivo e vero di Dio dobbiamo esserlo noi", dice S. Cesario di Arles.

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Messaggio  lux Mar 9 Nov - 7:26

Sant' Agrippino di Napoli Vescovo

Dedicazione della Basilica Lateranense

Beata Elisabetta della Trinità Catez Carmelitana

Beato Enrico (Henryk) Hlebowicz Sacerdote e martire

Sante Eustolia e Sopatra Monache

Beato Gabriele Ferretti Francescano

San Giorgio Vescovo

Beato Giorgio Napper Sacerdote e martire

Beata Giovanna di Signa Vergine

Beato Grazia (Graziano) da Cattaro Religioso agostiniano

Beato Ludovico (Luigi) Morbioli Confessore

Sant' Ursino (Orsino) di Bourges Vescovo

San Vitone di Verdun Vescovo







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Messaggio  lux Mer 10 Nov - 7:41

San Leone I, detto Magno Papa e dottore della Chiesa

10 novembre

IL SANTO DEL GIORNO - Pagina 12 2500012
Papa

(Papa dal 29/09/440 al 10/11/461)
Arcidiacono (430), consigliere di Celestino I e di Sisto III, inviato da Valentino a pacificare le Gallie, venne eletto papa nel 440 circa. Fu un papa energico, avversò le sopravvivenze del paganesimo; combatté manichei e priscillanisti. Intervenne d’autorità nella polemica cristologica che infiammava l’Oriente, convocando il concilio ecumenico di Calcedonia, nel quale si proclamava l’esistenza in Cristo di due nature, nell’unica persona del Verbo. Nel 452 fu designato dal debole imperatore Valentiniano III a guidare l’ambasceria romana inviata ad Attila. I particolari della missione furono oscuri: è solo che il re degli Unni, dopo l’incontro con la delegazione abbandonò l’Italia. Quando Genserico nel 455 entrò in Roma, Leone ottenne dai Vandali il rispetto della vita degli abitanti, ma non poté impedire l’atroce saccheggio dell’Urbe. Dotato di un alto concetto del pontificato romano, fece rispettare ovunque la primazia del vescovo di Roma. Compose anche preghiere contenute nel “Sacramentario Veronese”. Benedetto XIV, nel 1754 lo proclamò dottore della Chiesa, E’ il primo papa che ebbe il titolo di Magno (Grande).

Etimologia: Leone = leone, dal latino

Martirologio Romano: Memoria di san Leone I, papa e dottore della Chiesa: nato in Toscana, fu dapprima a Roma solerte diacono e poi, elevato alla cattedra di Pietro, meritò a buon diritto l’appellativo di Magno sia per aver nutrito il gregge a lui affidato con la sua parola raffinata e saggia, sia per aver sostenuto strenuamente attraverso i suoi legati nel Concilio Ecumenico di Calcedonia la retta dottrina sull’incarnazione di Dio. Riposò nel Signore a Roma, dove in questo giorno fu deposto presso san Pietro.
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Messaggio  jhonatan Gio 11 Nov - 13:46

Visto che la nostra cara Lux forse è in ferie, vi ricordo che oggi si festeggia S. Martino.
Per cui versu a " Vutticella" c'è aria di festa...... .
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Messaggio  dirramatore Gio 11 Nov - 16:33

Avrà avuto da fare.. e comunque in effetti oggi è San Martino e per ulteriori informazioni potete clicca su http://www.parrochiasellia.altervista.org/novembre/11.htm
ciao a tutti.
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Messaggio  lux Gio 11 Nov - 16:44

Purtoppo non sono in ferie caro Jhonatan ma sono contenta che ogni tanto ti fai vedere da queste parti, grazie dell'aiuto Dirra.............
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Messaggio  lux Ven 12 Nov - 8:00

San Giosafat Kuncewycz Vescovo e martire

IL SANTO DEL GIORNO - Pagina 12 25100d11
12 novembre

Wolodymyr in Volynia, Ucraina, 1580 - Vitesbk, Bielorussia, 12 novembre 1623

Nasce a Wolodymyr in Volynia (Ucraina) nel 1580 e viene ricordato come il simbolo di una Russia ferita dalle lotte tra ortodossi e uniati. La diocesi di Polock si trovava in Rutenia, regione che dalla Russia era passata in parte sotto il dominio del Re di Polonia, Sigismondo III. La fede dei Polacchi era quella cattolica romana; in Rutenia invece, come nel resto della Russia, i fedeli aderivano alla Chiesa greco-ortodossa. Si tentò allora un'unione della Chiesa greca con quella latina. Si mantennero cioè i riti e i sacerdoti ortodossi, ma si ristabilì la comunione con Roma. Questa Chiesa, detta «uniate», incontrò l'approvazione del Re di Polonia e del Papa Clemente VIII. Gli ortodossi, però, accusavano di tradimento gli uniati, che non erano ben accetti nemmeno dai cattolici di rito latino. Giovanni Kuncevitz, che prese il nome di Giosafat, fu il grande difensore della Chiesa uniate. A vent'anni era entrato tra i monaci basiliani. Monaco, priore, abate e finalmente arcivescovo di Polock, intraprese una riforma dei costumi monastici della regione rutena, migliorando così la Chiesa uniate. Ma a causa del suo operato nel 1623 un gruppo di ortodossi lo assalì e lo uccise a colpi di spada e di moschetto.

Patronato: Ecumenisti

Emblema: Bastone pastorale, Palma

Martirologio Romano: Memoria della passione di san Giosafat (Giovanni) Kuncewicz, vescovo di Polotzk e martire, che spinse con costante zelo il suo gregge all’unità cattolica, coltivò con amorevole devozione il rito bizantino-slavo e, a Vitebsk in Bielorussia, a quel tempo sotto la giurisdizione polacca, crudelmente assalito in un tumulto dalla folla a lui avversa, morì per l’unità della Chiesa e per la verità cattolica.



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Messaggio  lux Dom 14 Nov - 7:46

Santi Nicola Tavelic, Stefano da Cuneo, Deodato Aribert da Ruticinio e Pietro da Narbona Sacerdoti francescani, martiri

14 novembre

† Gerusalemme, 14 novembre 1391

Emblema: Palma

Martirologio Romano: A Gerusalemme, santi Nicola Tavelic, Deodato Aribert, Stefano da Cuneo e Pietro da Narbonne, sacerdoti dell’Ordine dei Minori e martiri, che furono arsi nel fuoco per aver predicato coraggiosamente nella pubblica piazza la religione cristiana davanti ai Saraceni, professando con fermezza Cristo Figlio di Dio.

Le loro storie personali di francescani missionari, s’intrecciarono nel 1383, quando provenienti da diversi luoghi d’Europa, confluirono nel convento francescano di Mont Sion in Palestina, dove l’Ordine di S. Francesco è da secoli “Custode dei Luoghi Santi” del cristianesimo.
I Frati Minori, Nicola Tavelic, Deodato Aribert da Ruticinio, Stefano da Cuneo e Pietro da Narbona, si ritrovarono nel suddetto convento francescano, dove per otto anni vissero secondo la Regola di san Francesco, lavorando nei compiti loro affidati, per la custodia dei Luoghi Santi della vita e morte di Gesù, e cercando di fare apostolato nel mondo musulmano, dove Mont Sion era praticamente come un’isoletta in mezzo ad un mare di islamici.
Con i musulmani, fare apostolato era praticamente infruttuoso, visto la radicalizzazione della loro fede, poco aperta al dialogo interreligioso.
Ciò nonostante i quattro Frati Minori, decisero di portare il Vangelo ai maomettani, esponendo pubblicamente le tesi del cristianesimo, confrontandole con quelle islamiche e dopo essersi consultati con due teologi, prepararono una memoria in cui, in modo dettagliato e ricca di riferimenti storici e teologici, esponevano meticolosamente la dottrina cristiana confutando l’islamismo.
L’11 novembre 1391, si recarono davanti al Cadì (giudice) di Gerusalemme e alla presenza anche di molti musulmani, esposero leggendo, il loro elaborato con grande coraggio. Sebbene ascoltati attentamente, ciò non fu accettato dai presenti, andati alla fine in escandescenze e quindi furono invitati a ritirare quello che avevano detto; i quattro frati rifiutarono e pertanto vennero condannati a morte; per tre giorni furono rinchiusi in carcere dove subirono sevizie di ogni genere.
Il 14 novembre ricondotti in piazza, fu di nuovo loro richiesto di ritrattare quanto detto contro l’Islam, al nuovo rifiuto vennero ammazzati, fatti a pezzi e bruciati; i musulmani fecero scomparire ogni resto, anche le ceneri, per evitare che fossero onorati dai cristiani.
Il loro martirio fu descritto minuziosamente in una relazione del ‘Custode’ di Terra Santa, padre Geraldo Calveti, già due mesi dopo la loro morte.
Il culto nell’Ordine Francescano, risale sin dal XV sec., papa Leone XIII nel 1889, confermò il culto del solo Nicola Tavelic, il capogruppo, il quale ebbe grande venerazione in Jugoslavia sua patria.
Nel 1966, papa Paolo VI confermò il culto anche per gli altri tre martiri francescani, fissando la loro festa al 17 novembre; ma nel Martirologio Francescano la data rimase quella della loro morte (dies natalis) cioè il 14 novembre
Lo stesso papa Paolo VI, il 21 giugno del 1970 a Roma, li elevò agli onori degli altari proclamandoli santi; la loro celebrazione liturgica è stata portata per tutti al 14 novembre, e inseriti nel Martirologio Romano alla stessa data; sono i primi santi martiri della Custodia di Terra Santa.

Nicola Tavelic
Primo santo della Nazione Croata, Nicola Tavelic, nacque verso il 1340 a Sebenico, in Dalmazia; adolescente entrò fra i Frati Minori di s. Francesco, divenuto sacerdote fu missionario in Bosnia, insieme a padre Deodato da Ruticinio, dove per circa 12 anni predicò contro i bogomili, setta eretica che in Bosnia aveva la sua roccaforte (essi contrapponevano il mondo dello spirito a quello della materia, considerato espressione della forza del male; negavano la Trinità, la natura umana di Cristo, l’Antico Testamento, non riconoscevano i riti e i sacramenti del battesimo e matrimonio, né la gerarchia ecclesiastica).
Poi nel 1383, insieme al francese padre Deodato Aribert da Ruticinio, fu inviato alla Missione palestinese di Mont Sion a Gerusalemme, dove incontrò gli altri due futuri compagni di martirio, padre Stefano da Cuneo e padre Pietro da Narbona, francese.

Deodato da Ruticinio (Diodato Aribert)
Deodato da Ruticinio, era francescano dalla Provincia d’Aquitania, non si conosce la data di nascita, probabilmente anche lui intorno al 1340.
Il suo paese di nascita, che in latino viene chiamato Ruticinio, è stato identificato da alcuni con l’odierna città francese di Rodez, mentre qualche altro indica il Roussillon, regione storica della Francia meridionale, che però a quel tempo dipendeva dalla Catalogna.
Nel 1372 fu inviato come missionario in Bosnia, dove conobbe padre Nicola Tavelic, con cui si legò da sincera amicizia, predicando insieme contro i bogomili; nel 1383 con il confratello, fu destinato al convento francescano di Mont Sion a Gerusalemme, dove incontrò anche i padri Stefano da Cuneo e Pietro da Narbona suo connazionale.

Pietro da Narbona
Tutto ciò che si conosce di questo francescano martire, è che era della Provincia francescana di Provenza, nella Francia meridionale, da dove ad un certo punto, scese in Italia, attratto dalla Riforma dell’Osservanza francescana, avviata in Umbria nel 1368, dal beato Paolo o Paoluccio Trinci da Foligno (1309-1391).
Trascorse nell’eremo umbro di Brogliano, posto tra Foligno e Camerino, una quindicina d’anni, vivendo in preghiera e meditazione la spiritualità di san Francesco.
Nel 1381 partì come missionario in Terra Santa, accolto nel convento di Mont Sion a Gerusalemme e dove poi incontrò nel 1383 Nicola Tavelic, Deodato da Ruticinio, suo connazionale e Stefano da Cuneo; coi quali subirà poi il martirio in modo orribile, il 14 novembre 1391.

Stefano da Cuneo
Ben poco si sa del santo francescano martire a Gerusalemme, Stefano da Cuneo, ricavandolo dalla preziosa ‘Relazione’ fatta dal padre Guardiano del convento di Mont Sion, sul martirio dei quattro sacerdoti appartenenti a quel convento della Custodia di Terra Santa.
Padre Stefano da Cuneo, era della Provincia francescana di Genova e aveva trascorso otto anni nella vicaria in Corsica, prima di essere trasferito a Gerusalemme nel 1383, dove poté svolgere la sua attività apostolica fra i musulmani per altri otto anni, prima del martirio, subito insieme ai confratelli francesi Deodato da Ruticinio e Pietro da Narbona ed il croato Nicola Tavelic.
La città d’origine del santo francescano, Cuneo, sembra dubbia, perché uno storico rinascimentale, asserì di aver raccolto una tradizione locale, che lo faceva nativo di Fiumorbo in Corsica, specificando della famiglia Prunelli.
Sarà pure, ma il martire è conosciuto da ben 600 anni come Stefano da Cuneo.


http://www.parrochiasellia.altervista.org/novembre/14.htm
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Messaggio  lux Mar 16 Nov - 15:00

Santa Margherita di Scozia Regina e vedova
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16 novembre
Ungheria, circa 1046 - Edimburgo, Scozia, 16 novembre 1093

Figlia di Edoardo, re inglese in esilio per sfuggire all'usurpatore Canuto, Margherita nacque in Ungheria intorno al 1046. Sua madre, Agata, discendeva dal santo re magiaro Stefano. Quando aveva nove anni suo padre potè tornare sul trono; ma presto dovette fuggire ancora, questa volta in Scozia. E qui Margherita a 24 anni fu sposa del re Malcom III, da cui ebbe sei figli maschi e due femmine. Il Messale romano la descrive come «modello di madre e di regina per bontà e saggezza». Si racconta che il re non sapesse leggere e avesse un grande rispetto per questa moglie istruita: baciava i libri di preghiera che la vedeva leggere con devozione. Caritatevole verso i poveri, gli orfani, i malati, li assisteva personalmente e invitava Malcom III a fare altrettanto. Già gravemente ammalata ricevette la notizia dell'uccisione del marito e del figlio maggiore nella battaglia di Alnwick: disse di offrire questa sofferenza come riparazione dei propri peccati. Morì a Edimburgo il 16 novembre 1093. (Avvenire)

Etimologia: Margherita = perla, dal greco e latino

Martirologio Romano: Santa Margherita, che, nata in Ungheria e sposata con Malcolm III re di Scozia, diede al mondo otto figli e si adoperò molto per il bene del suo regno e della Chiesa, unendo alla preghiera e ai digiuni la generosità verso i poveri e offrendo, così, un fulgido esempio di ottima moglie, madre e regina.

http://www.parrochiasellia.altervista.org/novembre/16.htm
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Messaggio  lux Gio 18 Nov - 7:30

Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo Apostoli

IL SANTO DEL GIORNO - Pagina 12 3010011

18 novembre

I Principi degli Apostoli, Pietro e Paolo, sono sempre associati nella liturgia della Chiesa Romana. Le due basiliche, trofei del martirio di Pietro e Paolo, furono erette sul sepolcro dei due apostoli. Meta di ininterrotto pellegrinaggio attraverso i secoli, sono segno dell'unità e della apostolicità della Chiesa di Roma.

Martirologio Romano: Dedicazione delle basiliche dei santi Pietro e Paolo, Apostoli, delle quali la prima, edificata dall’imperatore Costantino sul colle Vaticano al di sopra del sepolcro di san Pietro, consunta dal tempo e ricostruita in forma più ampia, in questo giorno fu nuovamente consacrata; l’altra, sulla via Ostiense, costruita dagli imperatori Teodosio e Valentiniano e poi distrutta da un terribile incendio e completamente ricostruita, fu dedicata il 10 dicembre. Nella loro comune commemorazione viene simbolicamente espressa la fraternità degli Apostoli e l’unità della Chiesa.
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Messaggio  lux Mar 23 Nov - 15:38

San Clemente I Romano Papa e martire

IL SANTO DEL GIORNO - Pagina 12 30150e10
23 novembre
Papa dal 92 al 101

(Papa dal 88 al 97).
Clemente, quarto vescovo di Roma dopo Pietro, Lino e Anacleto, è ricordato nel Canone Romano. La lettera da lui indirizzata ai Corinzi per ristabilire la concordia degli animi, appare come uno dei più antichi documenti dell'esercizio del primato. Lo scritto testimonia il Canone dei libri ispirati e dà preziose notizie sulla liturgia e sulla gerarchia ecclesiastica. Accenna anche alla gloriosa morte degli apostoli pietro e Paolo e dei protomartiri romani nella persecuzione di Nerone.

Etimologia: Clemente = indulgente, generoso, dal latino

Emblema: Palma

Martirologio Romano: San Clemente I, papa e martire, che resse la Chiesa di Roma per terzo dopo san Pietro Apostolo e scrisse ai Corinzi una celebre Lettera per rinsaldare la pace e la concordia tra loro. In questo giorno si commemora la deposizione del suo corpo a Roma.

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Messaggio  lux Sab 27 Nov - 8:14

San Virgilio (Vigilio?) di Salisburgo Vescovo

IL SANTO DEL GIORNO - Pagina 12 7945011

27 novembre

Irlanda, inizio VIII secolo - Salisburgo, 27 novembre 784

Fu monaco ed in seguito divenne abate del monastero Achadh-bo-Cainningh, poi si recò in Gallia a Kiersy. Fu quindi mandato da Pipino il Breve a reggere la diocesi di Baviera, ma non fu consacrato vescovo per ragioni politiche in seguito alla morte di San Bonifacio. A lui si deve la prima organizzazione della diocesi di Salisburgo e l’evangelizzazione delle regioni slave della Carinzia, della Stiria e della Pannonia.

Etimologia: Virgilio = verdeggiante, dal latino

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: A Salisburgo in Baviera, nell’odierna Austria, san Virgilio, vescovo, uomo di grande cultura, che, di origine irlandese, con il favore del re Pipino, fu posto alla guida della Chiesa di Salisburgo, dove costruì la cattedrale in onore di san Ruperto e si prodigò per diffondere la fede tra gli abitanti della Carinzia.

http://www.parrochiasellia.altervista.org/novembre/27.htm
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Messaggio  lux Lun 29 Nov - 8:03

San Fedele di Merida Vescovo

29 novembre

Grecia ? – Mérida (Spagna), novembre 572 ca.

Etimologia: Fedele = fidato, devoto, dal latino


Con il titolo di Santi Emeritensi, sono conosciuti cinque vescovi dei secoli VI-VII della città di Mérida (prov. Badajoz) nell’Estremadura, la cui vita fu descritta verso il 640 da un diacono della stessa diocesi in un opera dal titolo “Vita SS. Patrum Emeritensium”; i loro nomi sono Pablo, Fedele, Masona, Innocenzo, Renovato.
I loro corpi erano sepolti tutti in una sola tomba nella chiesa di S. Eulalia, vicino al sepolcro della santa, ed erano invocati da molti fedeli che riacquistavano la salute.
Non c’è un culto ufficiale, anche se più tardi i loro nomi compaiono in messali, calendari, elenchi di reliquie, breviari, orazioni, ecc. dei monasteri di S. Millán de la Cogolla e S. Domingo de Silos, dove venivano celebrati insieme o a gruppi.
San Fedele o Fidel, nipote del primo vescovo del gruppo Paolo o Pablo, era figlio di una sua sorella e come Paolo arrivò a Mérida in Spagna ancora giovane, al seguito di una comitiva di commercianti greci; in seguito ricevé la tonsura ecclesiastica e l’ordinazione sacerdotale.
Lo zio Paolo ormai in età avanzata, lo consacrò vescovo eleggendolo suo successore a Mérida, ricevendo però la resistenza del clero locale, indignato per quello che sembrava uno dei primi casi di nepotismo.
Ma quando Fedele assegnò i beni ricevuti dallo zio alla Chiesa, la resistenza cessò. Restaurò la basilica di S. Eulalia e il palazzo episcopale crollato improvvisamente dopo che il vescovo e il clero erano usciti per recarsi in chiesa.
Fu grande nell’attività assistenziale e caritatevole e alcune persone ebbero la visione di vederlo insieme a molti santi; la sua morte avvenuta nel novembre 572 ca. fu preannunziata in sogno ad un religioso.


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Messaggio  lux Lun 13 Dic - 7:52

Santa Lucia Vergine e martire

13 dicembre

Siracusa, III secolo - Siracusa, 13 dicembre 304

La vergine e martire Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana. Come ricorda il Messale Romano è una delle sette donne menzionate nel Canone Romano. Vissuta a Siracusa, sarebbe morta martire sotto la persecuzione di Diocleziano (intorno all'anno 304). Gli atti del suo martirio raccontano di torture atroci inflittele dal prefetto Pascasio, che non voleva piegarsi ai segni straordinari che attraverso di lei Dio stava mostrando. Proprio nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un'epigrafe marmorea del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Lucia. Una devozione diffusasi molto rapidamente: già nel 384 sant'Orso le dedicava una chiesa a Ravenna, papa Onorio I poco dopo un'altra a Roma. Oggi in tutto il mondo si trovano reliquie di Lucia e opere d'arte a lei ispirate. (Avvenire)

Patronato: Siracusa, ciechi, oculisti, elettricisti, contro le malattie degli occhi e le ca

Etimologia: Lucia = luminosa, splendente, dal latino

Emblema: Occhi su un piatto, Giglio, Palma, Libro del Vangelo

Martirologio Romano: Memoria di santa Lucia, vergine e martire, che custodì, finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, a Siracusa in Sicilia condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto.
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Messaggio  lux Mar 14 Dic - 7:36

San Giovanni della Croce Sacerdote e dottore della Chiesa


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14 dicembre

Fontiveros, Spagna, c. 1540/2 - Ubeda, 14 dicembre 1591

Sembra sia nato nel 1540, a Fontiveros (Avila, Spagna). Rimase orfano di padre e dovette trasferirsi con la mamma da un luogo all'altro, mentre portava avanti come poteva i suoi studi. A Medina, nel 1563, vestì l'abito dei Carmelitani. Ordinato sacerdote nel 1567 dopo gli studi di filosofia e teologia fatti a Salamanca, lo stesso anno si incontrò con santa Teresa di Gesù, la quale da poco aveva ottenuto dal priore generale Rossi il permesso per la fondazione di due conventi di Carmelitani contemplativi (poi detti Scalzi), perchè fossero di aiuto alle monache da lei istituite. Il 28 novembre 1568 Giovanni fece parte del primo nucleo di riformati a Duruelo, cambiando il nome di Giovanni di San Mattia in quello di Giovanni della Croce. Vari furono gli incarichi entro la riforma. Dal 1572 al 1577 fu anche confessore-governatore del monastero dell'Incarnazione di Avila. Venne erroneamente incolpato e incarcerato per otto mesi per un incidente interno al monastero. Fu in carcere che scrisse molte delle sue poesie. Morì a 49 anni tra il 13 e il 14 dicembre 1591 a Ubeda.

Patronato: Mistici, Teologi mistici, Poeti

Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico

Martirologio Romano: Memoria di san Giovanni della Croce, sacerdote dell’Ordine dei Carmelitani e dottore della Chiesa, che, su invito di santa Teresa di Gesù, fu il primo tra i frati ad aggregarsi alla riforma dell’Ordine, da lui sostenuta tra innumerevoli fatiche, opere e aspre tribolazioni. Come attestano i suoi scritti, ascese attraverso la notte oscura dell’anima alla montagna di Dio, cercando una vita di interiore nascondimento in Cristo e lasciandosi ardere dalla fiamma dell’amore di Dio. A Ubeda in Spagna riposò, infine, nel Signore.
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Messaggio  lux Mar 18 Gen - 14:40

Sul sito della parrocchia abbiamo inserito una nuova rubrica sui luoghi di culto, visitatelo è molto interessante.

http://www.parrocchie.it/sellia/luoghi_di_culto.html
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Messaggio  lux Lun 31 Gen - 8:11

San Giovanni Bosco Sacerdote


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31 gennaio

Castelnuovo d’Asti, 16 agosto 1815 – Torino, 31 gennaio 1888

Grande apostolo dei giovani, fu loro padre e guida alla salvezza con il metodo della persuasione, della religiosità autentica, dell’amore teso sempre a prevenire anziché a reprimere. Sul modello di san Francesco di Sales il suo metodo educativo e apostolico si ispira ad un umanesimo cristiano che attinge motivazioni ed energie alle fonti della sapienza evangelica. Fondò i Salesiani, la Pia Unione dei cooperatori salesiani e, insieme a santa Maria Mazzarello, le Figlie di Maria Ausiliatrice. Tra i più bei frutti della sua pedagogia, san Domenico Savio, quindicenne, che aveva capito la sua lezione: “Noi, qui, alla scuola di Don Bosco, facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempimento perfetto dei nostri doveri”. Giovanni Bosco fu proclamato Santo alla chiusura dell’anno della Redenzione, il giorno di Pasqua del 1934. Il 31 gennaio 1988 Giovanni Paolo II lo dichiarò Padre e Maestro della gioventù, “stabilendo che con tale titolo egli sia onorato e invocato, specialmente da quanti si riconoscono suoi figli spirituali”.

Patronato: Educatori, Scolari, Giovani, Studenti, Editori

Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico

Martirologio Romano: Memoria di san Giovanni Bosco, sacerdote: dopo una dura fanciullezza, ordinato sacerdote, dedicò tutte le sue forze all’educazione degli adolescenti, fondando la Società Salesiana e, con la collaborazione di santa Maria Domenica Mazzarello, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, per la formazione della gioventù al lavoro e alla vita cristiana. In questo giorno a Torino, dopo aver compiuto molte opere, passò piamente al banchetto eterno.

http://www.parrochiasellia.altervista.org/gennaio/31.htm
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Messaggio  lux Gio 17 Feb - 16:55

San Teodoro di Amasea Soldato e martire


IL SANTO DEL GIORNO - Pagina 12 7690010

17 febbraio

Soldato dell'esercito romano di origine orientale, Teodoro era stato trasferito ad Amasea, in Anatolia (Turchia) al tempo dell'imperatore Galerio Massimiano (IV sec.). Lì la guarnigione venne raggiunta da un ordine: tutti dovevano sacrificare agli dèi. Teodoro, cristiano, si rifiutò. Venne torturato, imprigionato e infine bruciato vivo. Il culto si diffuse rapidamente in Oriente e dal VI secolo in Occidente. (Avvenire)

Patronato: Militari, reclute, Brindisi

Etimologia: Teodoro = regalo, dono di Dio, dal greco. In veneto Tòdaro

Emblema: Palma

Martirologio Romano: Ad Amasea in Ellesponto, nell’odierna Turchia, passione di san Teodoro Tirone, che, al tempo dell’imperatore Massimiano, per aver confessato la sua fede cristiana fu violentemente percosso e gettato in carcere e, infine, dato a bruciare sul rogo. Celebrò le sue lodi san Gregorio di Nissa in un celebre encomio.
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Messaggio  lux Gio 28 Apr - 7:52

http://www.parrochiasellia.altervista.org/aprile/28.htm
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Messaggio  lux Gio 19 Mag - 8:06

http://www.parrochiasellia.altervista.org/maggio/19.htm
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Messaggio  lux Mar 28 Giu - 14:42

Sant' Attilio Soldato e martire

28 giugno


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circa III-IV secolo

Sant'Attilio è forse identificabile con un martire, presunto soldato della mitica Legione Tebea, venerato presso Trino Vercellese. Il suo culto non è però mai stato suffragato dall'inserimento nei martirologi ufficiali della Chiesa.

Etimologia: Attilio = forse attivo o avo, nonno, dal latino

Emblema: Bandiera, Elmo, Palma
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