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Le Letture della Domenica

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Messaggio  Ospite Mar 9 Giu - 21:02

Giorno 14 del mese di Giugno, Domenica
SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO


IL PADRE: DAL CUORE DI CRISTO GESÙ

In questa santissima sera il Padre ci rivela tutto il suo amore per noi. Egli stesso, nel corpo del suo Figlio Unigenito, diviene cibo di vita eterna per noi. Con il battesimo siamo divenuti partecipi della natura divina, nel corpo di Cristo, che riceviamo veramente, sostanzialmente, realmente nell’Eucaristia, riceviamo anche anima e divinità di nostro Signore Gesù Cristo. Ora la divinità è una sola. Una è la sostanza, o natura divina. Nell’Eucaristia riceviamo il Padre e lo Spirito Santo. Dio diviene nostro alimento, nostra vita, nostro cibo. Non siamo però noi a trasformare Dio in noi, è invece Dio che ci trasforma in Lui, ci assimila a Lui. Per questa trasformazione o assimilazione la nostra carne può vincere le antiche passioni e concupiscenze e crescere di santità in santità. Nell’Eucaristia si compie il vero miracolo della divinizzazione del cristiano.


PRIMA LETTURA - Dal libro dell'Esodo (Es 24, 3-Cool

In quei giorni, Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse: Tutti i comandi che ha dati il Signore, noi li eseguiremo! Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di buon mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo! Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: Ecco il sangue dell'alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!

SALMO (Sal 115)Tu ci disseti, Signore, al calice della gioia.

Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.

Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli. Io sono il tuo servo, figlio della tua ancella; hai spezzato le mie catene.

A te offrirò sacrifici di lode e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo.

SECONDA LETTURA - Dalla lettera degli Ebrei (Eb 9, 11-15)

Fratelli, Cristo, invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri, attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalla opere morte, per servire il Dio vivente? Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua morte per la redenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che è stata promessa.

CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia. Io sono il pane vivo disceso dal cielo, dice il Signore; chi mangia di questo pane vivrà in eterno. Alleluia.

VANGELO - Dal vangelo secondo Marco (Mc 14, 12-16. 22-26)

Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua? Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, gia pronta; là preparate per noi. I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua. Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: Prendete, questo è il mio corpo. Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio. E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

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Messaggio  Ospite Gio 18 Giu - 14:51

Giorno 21 del mese di Giugno, Domenica
XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (B)


PRIMA LETTURA - Dal libro di Giobbe (Gb 38, 1. 8-11)

Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine: Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando erompeva uscendo dal seno materno, quando lo circondavo di nubi per veste e per fasce di caligine folta? Poi gli ho fissato un limite e gli ho messo chiavistello e porte e ho detto: Fin qui giungerai e non oltre e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde.

SALMO (Sal 106)
Diamo lode al Signore per i suoi prodigi.


Coloro che solcavano il mare sulle navi e commerciavano sulle grandi acque, videro le opere del Signore,
i suoi prodigi nel mare profondo.

Egli parlò e fece levare un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti. Salivano fino al cielo, scendevano negli abissi; la loro anima languiva nell'affanno.

Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie. Ridusse la tempesta alla calma, tacquero i flutti del mare.

Si rallegrarono nel vedere la bonaccia ed egli li condusse al porto sospirato. Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi a favore degli uomini.

SECONDA LETTURA -
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (2 Cor 5, 14-17)


Fratelli, l'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, alleluia. Loda, Gerusalemme, il tuo Dio che manda sulla terra la sua parola. Alleluia.

VANGELO - Dal vangelo secondo Marco (Mc 4, 35-41)

In quel giorno, verso sera, disse Gesù ai suoi discepoli: Passiamo all'altra riva. E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: Maestro, non t'importa che moriamo? Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: Taci, calmati! Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?. E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?

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Messaggio  Ospite Mer 24 Giu - 21:45

Giorno 28 del mese di Giugno, Domenica
XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (B)



PRIMA LETTURA - Dal libro della Sapienza (Sap 1,13-15; 2,23-24)

Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza; le creature del mondo sono sane, in esse non c'è veleno di morte, né gli inferi regnano sulla terra, perché la giustizia è immortale. Sì, Dio ha creato l'uomo per l'immortalità; lo fece a immagine della propria natura. Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.

SALMO (Sal 29)

Ti esalto, Signore, perché mi hai liberato.

Signore Dio mio, a te ho gridato e mi hai guarito. Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi, mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, rendete grazie al suo santo nome, perché la sua collera dura un istante, la sua bontà per tutta la vita. Alla sera sopraggiunge il pianto e al mattino, ecco la gioia.

Ascolta, Signore, abbi misericordia, Signore, vieni in mio aiuto. Hai mutato il mio lamento in danza: Signore, mio Dio, ti loderò per sempre.

SECONDA LETTURA - Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (2 Cor 8,7.9.13-15)

Fratelli, come vi segnalate in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella scienza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così distinguetevi anche in quest'opera generosa. Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. Qui non si tratta infatti di mettere in ristrettezza voi per sollevare gli altri, ma di fare uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: Colui che raccolse molto non abbondò, e colui che raccolse poco non ebbe di meno.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, alleluia. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita: tu hai parole di vita eterna. Alleluia

VANGELO - Dal vangelo secondo Marco (Mc 5, 21-43)

In quel tempo, essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregava con insistenza: La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva. Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita. E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male. Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: Chi mi ha toccato il mantello? I discepoli gli dissero: Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato? Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male. Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro? Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: Non temere, continua solo ad aver fede! E non permise a nessuno di seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. Entrato, disse loro: Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme. Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. Presa la mano della bambina, le disse: Talità kum, che significa: Fanciulla, io ti dico, alzati! Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare.

Cristo è venuto e ha amato con un amore concreto, reale, fatto di dono gratuito e purissimo. Ma l’uomo ancora non riesce a penetrare nel mistero di questo amore. Rinnega Cristo e si inabissa nell’abisso del suo egoismo senza fondo. Sprofonda nel vuoto della sua umanità senza alcuna possibilità di salvezza. Perché? È privo dello Spirito Santo. Ma perché è privo dello Spirito Santo? La Chiesa ne produce poco, perché i suoi figli sono poco santi, poco obbedienti, poco pieni di fede e di carità, poco servi del Signore, poco osservanti della sua Legge e della sua Parola. La mancanza di fede del mondo in Cristo Gesù attesta e rivela la mancanza di vera fede dei discepoli del Signore e la loro poca obbedienza al loro Signore e Dio. Lo Spirito è un frutto della fede e dell’amore della Chiesa. Quando la Chiesa abbonda di fede e di amore, il mondo abbonda di Spirito Santo. Quando la Chiesa si impoverisce nell’amore e nella fede, anche il mondo cade nell’estrema povertà: viene privato della sapienza dello Spirito Santo e il mistero di Cristo Gesù rimane velato alla sua mente e al suo cuore.

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Messaggio  Ospite Mer 1 Lug - 10:06

Giorno 5 del mese di Luglio, Domenica
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (B)


IL PADRE: DAL CUORE DI CRISTO GESÙ
La sapienza divina è incomprensibile da mente umana. Essa è sempre incommensurabile ed infinitamente oltre ogni mente creata. Essa però dona sempre i segni concreti, storici della sua verità. La mente se è umile, pura, semplice, vede la verità, accoglie la sapienza, si incammina per i suoi sentieri. Perché questo è possibile? Perché Dio, fonte eterna della sapienza, la rivela, la manifesta, la dona ai suoi figli per la loro salvezza. Se la sapienza è dono di Dio, Dio la dona sempre in modo da poter essere accolta e vissuta dagli uomini.

PRIMA LETTURA - Dal libro del profeta Ezechiele (Ez 2, 2-5).

In quei giorni, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. Mi disse: Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. Ascoltino o non ascoltino perché sono una genìa di ribelli sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.

SALMO (Sal 122)
I nostri occhi sono rivolti al Signore.


A te levo i miei occhi, a te che abiti nei cieli. Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni.

Come gli occhi della schiava alla mano della sua padrona, così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi.

Pietà di noi, Signore, pietà di noi, già troppo ci hanno colmato di scherni, noi siamo troppo sazi degli scherni dei gaudenti, del disprezzo dei superbi.

SECONDA LETTURA - Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (2 Cor 12, 7-10)

Fratelli, perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di Satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.

CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia. Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi. A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio. Alleluia.
VANGELO -

Dal vangelo secondo Marco (Mc 6, 1-6)
In quel tempo, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi? E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua. E non vi poté operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando.

NELLO SPIRITO SANTO

Accolta la sapienza con cuore umile, puro, disponibile ad essa, lo Spirito Santo che è Spirito di Sapienza e di Intelligenza, di Consiglio e di Scienza, diviene il nostro Maestro e ci guida per i suoi sentieri. Con lo Spirito di Dio sopra e dentro di noi, la sapienza diviene comprensibile alla nostra mente, amabile al nostro cuore, desiderabile alla nostra vista, appetibile per la nostra anima. Per opera dello Spirito Santo l’uomo cresce in sapienza, camminando in essa e divenendo suo araldo e banditore. Senza lo Spirito del Signore l’uomo non solo rifiuta la sapienza, essa gli viene anche in odio, e per questo la rigetta, la rifiuta, vi si oppone con violenza, giunge fino a peccare contro lo Spirito Santo. Quando questo peccato è commesso, è la fine dello stesso uomo, buono solo per la dannazione eterna.

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Messaggio  Ospite Sab 11 Lug - 13:31

Giorno 12 del mese di Luglio, Domenica
XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (B)


IL PADRE: DAL CUORE DI CRISTO GESÙ

Dal cuore del Padre ogni uomo è uscito per creazione. Nel cuore del Padre ogni uomo deve ritornare per redenzione. Cristo Gesù è il Redentore dell’uomo, la via attraverso la quale ogni uomo ritorna nel cuore del Padre. Cristo Gesù deve essere annunziato, predicato, conosciuto, scelto, accolto come unica e sola via di salvezza. Cristo Gesù si dona, ma anche è donato, deve essere donato da chi lo conosce a quanti ancora non lo conoscono. È questa la missione di Cristo e dei suoi discepoli.

PRIMA LETTURA - Dal libro del profeta Amos (Am 7, 12-15)

In quei giorni, il sacerdote di Betel Amasia disse ad Amos: Vattene, veggente, ritirati verso il paese di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno. Amos rispose ad Amasia: Non ero profeta, né figlio di profeta; ero un pastore e raccoglitore di sicomori; Il Signore mi prese di dietro al bestiame e il Signore mi disse: Và, profetizza al mio popolo Israele.


SALMO (Sal 84)
Mostraci, o Dio, il volto del tuo amore.


Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli. La sua salvezza è vicina a chi lo teme e la sua gloria abiterà la nostra terra.

Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo.

Quando il Signore elargirà il suo bene, la nostra terra darà il suo frutto. Davanti a lui camminerà la giustizia e sulla via dei suoi passi la salvezza.


SECONDA LETTURA - Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (Ef 1, 3-14)

Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto; nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l'ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza, poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra. In lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà, perché noi fossimo a lode della sua gloria, noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo. In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria.

CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia. Accogliete la parola di Dio non come parola di uomini, ma qual è veramente: parola di Dio. Alleluia.

VANGELO - Dal vangelo secondo Marco (Mc 6, 7-13)


In quel tempo, Gesù chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. E diceva loro: Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro. E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.

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Messaggio  Ospite Sab 18 Lug - 15:30

Giorno 19 del mese di Luglio, Domenica
XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (B)



IL PADRE: DAL CUORE DI CRISTO GESÙ

Il cuore di Cristo Gesù è la sola via per conoscere la straordinaria grandezza della carità del Padre. Quella di Dio è carità delicata, tenera, pura, attenta alle più piccole cose. Questa carità divina può essere vissuta solo se il cuore è pieno di Spirito Santo. Il cuore di Cristo Gesù è ricolmo dello Spirito del Signore e in ogni circostanza sa come amare e con quale intensità. Senza lo Spirito Santo il cuore è di pietra, insensibile ad ogni necessità dei fratelli.


PRIMA LETTURA - Dal libro del profeta Geremia (Ger 23, 1-6)

Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del Signore. Perciò dice il Signore, Dio di Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io mi occuperò di voi e della malvagità delle vostre azioni. Oracolo del Signore. Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho lasciate scacciare e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; di esse non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore. Ecco, verranno giorni dice il Signore nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora; questo sarà il nome con cui lo chiameranno: Signore-nostra-giustizia.


SALMO (Sal 22)
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.



Su pascoli erbosi il Signore mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome.

Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.

Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.

SECONDA LETTURA - Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (Ef 2, 13-18)

Fratelli, ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.

CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia.


VANGELO - Dal vangelo secondo Marco (Mc 6, 30-34)

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po'. Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare. Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

VANGELO
Dal vangelo secondo Marco (Mc 6, 30-34)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato.

Gli apostoli tornano dalla missione.
Si riuniscono attorno a Gesù e gli riferiscono tutto ciò che avevano fatto ed insegnato.
È questa vera verifica del lavoro missionario.
Loro ancora non sono esperti nella missione.
Maestro di missione è solo il Signore.
È giusto che loro riferiscono tutto quello che hanno fatto ed insegnato, così Gesù può dare loro quei saggi suggerimenti necessari, indispensabili affinché nulla di umano si inserisca nel loro lavoro apostolico.
L’educazione di Cristo Gesù anche in ordine allo svolgimento della missione dei discepoli è sempre puntuale e perfetta.
Niente, ma veramente niente di ciò che è frutto di pensiero degli uomini dovrà mai inquinare il loro lavoro.
Un esempio di questa perenne educazione missionaria di Gesù lo troviamo nello stesso Vangelo secondo Marco:
38Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri". 39Ma Gesù disse: "Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. 40Chi non è contro di noi è per noi.
41Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.
42Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli passassero al collo una mola da asino e lo buttassero in mare. 43Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. [ 44]. 45Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. [ 46]. 47Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, 48dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. 49Perché ciascuno sarà salato con il fuoco. 50Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri" (Mc 9,38-50).
Gesù è perfetto, divinamente perfetto in ogni cosa.
È sempre perfetto nella verità del Padre.
La verifica è l’anima della missione.
Ma chi è preposto alla verifica, è veramente capace di verificare?
Moltissimi mali nella Chiesa nascono proprio perché c’è assoluta carenza nella verifica.
Questa viene omessa spesso anche per colpevole complicità, per favoritismi umani, per amicizia, per incompetenza, per omertà, per quieto vivere, per minaccia, per mancanza di vera libertà, per sciagurata omissione nella responsabilità.
I motivi sono tanti. Nessuno di essi ci libera però della nostra responsabilità eterna dinanzi a Dio.
Ed egli disse loro: Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po'.
Gesù è l’uomo che ama con cuore di carne nel quale dimora ed abita tutto il cuore del Padre e la sua infinita ed eterna carità.
Vede i suoi discepoli stanchi, affaticati dalla missione.
Hanno bisogno di riprendersi un po’.
Un po’ di solitudine farà loro sicuramente del bene.
Non ci può essere riposo nella folla.
Questa ha infinite esigenze.
Allora è giusto andare via, in solitudine, in luogo di solitudine e di deserto.
La solitudine, il deserto, è il luogo del riposo.
La folla, la moltitudine stanca, affatica.
Gesù è divinamente saggio.
Per ogni necessità detta una via di saggezza, una via efficace.
Le nostre vie spesso sono tutte stolte, insensate, prive di veri frutti di vita.

Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare.[/color

Gesù e i discepoli non avevano neanche più il tempo di mangiare.
La verità degli altri mai potrà sussistere fuori della nostra verità.
Così come la carità degli altri mai potrà viversi fuori della nostra carità.
Verità e carità mai devono essere vissute in modo parziale, bensì sempre in modo universale: per noi stessi e per gli altri.
Ci sono esigenze di verità e di carità per noi che sono a fondamento della verità e della carità per gli altri.
Un prete ha esigenze di conoscenza del mistero di Dio e di Cristo.
A questa conoscenza deve dedicare quotidianamente del tempo sufficiente.
Si potrà dare la verità di Cristo agli altri solo conoscendola. Senza conoscenza, si svolge una missione falsa, peccaminosa, di tenebre e non di luce.
Dalla verità del prete la verità del popolo.
Dalla carità del prete la carità della gente.
Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte.
I discepoli si distaccano dalla folla. Si ritirano in un luogo solitario, in disparte.
Devono stare un poco con se stessi e con Cristo Gesù.
Lo esige la loro verità e la loro carità.

[color=blue]Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero.


La folla non rinunzia alle sue esigenze.
Queste sono impellenti più di qualsiasi altra cosa.
Più che del riposo dei discepoli. Più della loro necessità di riprendersi un po’.
La folla osserva, vede la barca verso quale luogo sta per dirigersi e a piedi cominciarono ad accorrere fino a precedere Gesù e gli stessi discepoli.
La folla è mossa sempre dalle sue esigenze.
Essa sa che Gesù può dare pace ad ogni sua necessità.
Per questo accorre e precede.
Le esigenze muovono sempre l’intelligenza e cambiano la storia.
Le esigenze non si fermano dinanzi ad alcun impedimento.
Le esigenze a volte fanno anche le rivoluzioni.

Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Gesù, nella sua divina saggezza, vede giuste le esigenze della folla.
Si commuove. Sono tutti come pecore senza pastore: sbandati e dispersi; carenti di molte cose.
Da Buon Pastore fa il Buon Pastore con loro.
Si mette a nutrirle di divina ed eterna verità.
Chiediamoci: Gesù non sapeva anche prima che le folle erano come pecore senza pastore? Perché allora si ritira con i suoi discepoli in disparte, in luoghi solitari, lontano proprio da esse?
Risposta: La soluzione di Gesù è semplice. C’è il momento, l’istante. Gesù risolve il problema di questo momento, di questo istante, con somma e divina saggezza, prudenza, intelligenza, santità. Cambiato l’istante, modificata la storia, Gesù dona la stessa soluzione di saggezza, prudenza, intelligenza, santità al momento che si sta vivendo.
Cambia la storia e il momento. Resta invece sempre la sua somma e divina saggezza, prudenza, intelligenza, santità.
Questo fa sì che non ci siano soluzioni eterne, stabili per sempre.
C’è invece una soluzione vera, saggia, prudente, intelligente, santa per il momento in cui la storia si compie, avviene.

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