- Emigranti -

SOPRA il forum ci sono le foto della procesione di san NICOLA?.

palummella ha scritto:SOPRA il forum ci sono le foto della procesione di san NICOLA?.

Palumme, sono due ore che cerco la foto della processione con S.Nicola per far cessare la pioggia dopo l'alluvione, ma non ci sono riuscito. Mi sono stancato e lascio perdere, comunque la foto è stata inserita da uragano, ed è molto toccante come immagine e principalmente come ricordo.
Vorrei conoscene come fare sul forum x cercare una foto inserita, senza perdere delle ore, e non potendo indicare nella ricerca una foto oppure qualche cosa di preciso, su cerca, non è possibile. Qualche autore x piacere può illustrare come poter cercare? IMMENSAMENTE GRAZIE.

Palumme questa è la foto in predicato,dobbiamo dire grazie al sig. uragano. adesso basta, la prossima volta te la vai a cercare tu, tre ore l'ho cercata, sono diventato scemo + di quanto lo sono. per fortuna io tutte le foto me li sono inserite in una cartelletta, e dico sempre grazie a Commy, x questo l'ho votato, altrimenti!!!!!

Questa è sempre dello stesso purtroppo periodo, argomento, ma dobbiamo dire grazie a chi l'ha inserita. Di questa l'autore mi sfugge, ma sicuramente anche del sig. uragano
( il luogo è dove oggi si fermano i pulman)

La prima foto e' stata fornita originalmente da 007, la seconda che hai inserito non l'avevo ancora vista. Grazie.

Seliotuluntanu, Mi sarebbe piaciuta averla, ma non l'ho inserita io:

Uraga, mi è venuto in mente una risposta che io diedi appena vista questa foto, che mi ero spaventato , dato che è stata inserita subito dopo u muro e gialli, ed allora l'autore rispose che non aveva avuto tempo x descrivere che questa foto si riferiva all'anno 1943 periodo dell'alluvione, terremoto, qualcosa del genere. ( anno della mia nascita) Se non l'hai inserita tu, chiedo scusa all'autore, e gli facciamo stornare i diritti di autore che ti ho fatto incassare in questi due giorni. un abbraccio, troppo presto questa mattina ti sei alzato, a letto fai qualche cosa di buono, non svegliarti presto. ciao

Ciao admin, io come ho detto prima li attribuivo ad uragano. ( sai xchè gli voglio bene, nel modo di pensare siamo in linea, poi non se la tira come alcuni, e poi basta mi è simpatico) pensavo che fosse lui l'autore. Chiederò scusa a 007 come tu ti sei ricordato che è sua la foto. Ascolta, ho affermato che sono stato 3 ore x cercarla ma inutilemente dalle foto del forum - argomenti, poi mi sono stuffato e lo inserita dalla mia raccolta. Ma non c'è un modo di ricerca x andare a pescare una foto dopo un certo tempo a colpo sicuro? quando la cerchi non è che ti ricordi l'argomento, la foto , devi andare alla rinfusa, se ci fosse un metodo breve come le altre ricerche sui siti!!! salutoni admin. ( però ciddia verità, è nu bravu cotrarellu uraganu, sulu ca lavimu d'aiutare ma galleggia intra chill'acqua, chi sà se ha il salvagente!!!!!)

Ricordo, quando avevo appena pochi anni, che nel punto indicato dalla freccia rossa, c'era una casa. In particolare, seguendo in verso della freccia blu, si incontrava un dosso e alla sommità dello stesso a sinistra c'era la casa. Un ricordo molto lucido (a meno che non si tratta dei soliti sogni incancellabili) mi fa rivedere questa scena: c'erano i camion che portavano via la terra della frana e andavano verso l'opposto della freccia blu ed io, scalzo e con una vestina per abito, quando quest'ultimo era alla sommità del dosso mi posi davanti ad esso incantato dalla sua maestosità e mi scanzai solo su invito perentorio delle persone che assistevano alla scena. Dubito che sia un sogno perchè questa scena l'ho sempre avuta davanti agli occhi. Se qualcuno può recepire notizia al riguardo mi farà molto piacere. Ciao

Buon Giorno a tutti, guardando quella foto mi è ritornato alla mente la strada sterrata
e più avanti nella parte inferiore era stata creata una specie di fontanella un tubo infilato nella parete
che usciva l'acqua , lo ricordo bene in quanto andavo spesso a prendere l'acqua per mia nonna.

grazie selliotuluntanu e un ringraziamento in particolate a 007 mama mia quanto ne annu passati i nonni quando mi racconta tuttu qelli rumori che si sentivano quando si franaru i vaschi ( dove cè a fermata del pulman)

Signori, il merito va dato a chi inizialmente ha avuto la bellissima idea di metterla sul forum, a me non spetta niente, l'ho riportata su richiesta di palummella. Mi stupisce che a posteriori l'apprezzate, attribuendomene i meriti, NO , ognuno deve prendersi quelli che merita, non usurparli a gli altri. Pertano, un primo autore è stato 007, GRAZIE, l'altro io non lo ricordo, ho solo messo nella cartelletta di sellia la foto, admin è in grado se ha tempo di individuare l'autore, e dirgli grazie del bel ricordo anche se triste, riportato. ( Certo che se erano 100 € non avrei detto di darlieli a lui, al massimo 50%) così faccio contenta palummella che mi rimprovera ca cianciu sempra. ( mi sei cara palummè, se la figlia femmina che non ho avuto, e sempre desiderato)

Il mistero continua...Chi ha inserito la seconda foto? Io non l'avevo mai vista prima ...Uuuuuhhhhh (un fantasma?)

Ho voluto mettere a disposizione del forum questa foto del dipinto del "ponte nuovo",che ormai e' andato in rovina,ho cercato di recuperarlo con l'aiuto del computer.
saluti

Dovrei avere delle foto di quando era perfetto, se le trovo le inserisco. Ciao e buonanotte

BUONANOTTE A TUTTI VI LASCIO A PRESTO

Emigranti famiglia MADIA

seguiti da: data di arrivo - eta' - nome della nave -

Antonio - 16 mag. 1903 - 33 - Sicilian Prince
Giuseppe - 1 mar. 1903 - 17 - Citta' di Milano
Nicola - 5 mag. 1903 - 19 - Umbria
Gaetano - 21 apr. 1905 - 17 - Neckar
Francesco - 20 feb. 1908 - 19 - Prinzess Irene
Domenico - 4 mar. 1909 - 19 - Konig Albert
Vincenzo - 18 mar. 1913 - 23 - Berlin

Dato che si e' appena conclusa la festa degli emigranti e la maggiorparte dei forumisti sono persone che stanno fuori, vorrei aprire questo post sull'emigrazione.
Giorno 14 dopo la festa ho voluto farmi un giro al museo degli emigranti per capire un po' di piu come e' stata dura la vita dei nostri padri in america, di mio nonno, dei vostri cari.
Il museo era una vecchia latteria trasformata in una nave e camminando dul ponte c'erano tutte le figure illustrate di quello che si lasciava in italia, malaria, denutrizione,sfruttamento,fame, gente che preferiva che morisse un figlio anzicche' una pecora, ma anche tanto dolore a bordo della nave, bambini che morivano di colera e navi che non approdavano al molo del nuovo continente e in quarantena tornavano indietro.
c'erano ricostrite anche le stive di 3 classe e si vedevano condizioni di trasporto inaccettabili.
Fra tanto dolore me ne sono andato e tra me e me mi sono detto" ma alla fine ne e' valsa la pena fare tutti questi chilometri per vedere 4 cartelloni?" non saprei ancora dirlo, ma l'emozione e' stata tanta e alla fine guardandomi intorno ho visto come tanta gente pero' faceva tanti km per vedere quelle cose.
ecco qui' il genio degli amministratori, attirare gente con idee geniali da tutta la calabria a costo nullo, e' bastato mettere 4 ineferriate due teloni 4 cartelloni un computer per ricercare gli antenati in america e due ciminiere e da una latteria abbandonata all'incuria, creare un museo e dare emozioni alla gente.
NON SERVONO GROSSI INVESTIMENTI PER FARE LE grandi COSE SERVONO SOLO GRANDI IDEE
vi allego qualche foto e vi renderete conto

Admin ha scritto:Il nostro paese, come d'altronde moltissimi altri nel meridione, ha dovuto confrontarsi con molte avversita': guerre, catastrofi naturali, malattie, poverta', emigrazione. Proprio su quest'ultima mi vorrei soffermare perche' Sellia negli anni ha dovuto subire una vera e propria diaspora; un esodo che ha spopolato il paese che oggi conta poche centinaia di abitanti. La riflessione ha origine proprio dalla frana del periodo bellico, anche se moltissime persone di Sellia avevano intrapreso la via dell'emigrazione gia' negli anni che seguirono all'unita' d'Italia. I registri che elencavano i passeggeri di navi che andavano oltre oceano erano pieni di nomi italiani ed i calabresi che abbandonavano le terre dei grandi latifondisti erano la grande maggioranza. Moltissimi furono quelli che si imbarcarono per l'America, mentre quelli che andarono in Argentina ed in altri paesi del sud America erano in gran parte contadini del nord Italia che avevano lasciato i loro paesi ancora prima dell'esodo di massa nel sud del fine ottocento fino agli anni venti del secolo scorso. Molti continuarono ad emigrare, anche se non si toccarono i numeri incredibili della prima decade del novecento, fino agli anni del dopoguerra, negli anni cinquanta e sessanta si ebbe un'emigrazione con destinazioni diverse: America ma anche Germania, Australia, Svizzera, Belgio e nord Italia. Molti selliesi, o sellioti si imbarcarono per l'America dove trovavano lavoro stagionale e poi con l'avvento dei primi freddi se ne tornavano in Calabria per poi ripartire di nuovo a primavera; facevano i lavoracci che nessuno voleva fare ma la necessita' era piu' forte di ogni altra cosa. Molti fecero questi viaggi per poi stabilirsi per sempre al paese, magari dopo aver comprato un pezzetto di terra o una casetta e molti altri si fermarono in quei luoghi dove si stabilirono lavorando per cercare un futuro migliore per i loro figli.
Magari, in futuro elenchero' dei nomi di emigranti selliesi che ho trovato sui registri di navi diretti in America, sempre se Robin non si stanchera' di leggerli.

Interessante la sezione dedicata all'emigrazione. Vedo, però, che è stata un po' abbandonata. Peccato. Vorrei tuttavia aggiungere, a questa introduzione, una piccolissima nota: molti calabresi sono andati in Argentina dove, peraltro, pur non avendo svolto attività politica nei paesi d'origine (i più arrivavano dal cosentino), si sono legati ad associazioni anarcosindacalite (come la FORA) o su base etnica e mutualistica, svolgendo attività di propaganda, partecipando a lotte e manifestazione per rivendicare migliori condizioni di lavoro e salari più alti, scrivendo opuscoli, articoli, interventi su riviste e periodici in qualche caso da loro fondati, magari anche ideando e facendo attentati. Il loro contributo è stato enorme. Posso chiederti dove hai reperito il materiale offerto?

Infatti, e' vero quello che scrivi circa i calabresi in Argentina, per il fatto che l'argomento e' stato abbandonato non ci posso far niente, bisogna che ci sia anche interesse da parte di altri per poterlo sviluppare meglio, se no me la canto e me la suono da solo.
Se ti riferisci al materiale sugli emigranti selliesi in USA, l'avevo scritto anche prima, vai sul sito www.ellisisland.org, dove dopo essersi iscritti si possono fare delle ricerche.

Admin ha scritto:Infatti, e' vero quello che scrivi circa i calabresi in Argentina, per il fatto che l'argomento e' stato abbandonato non ci posso far niente, bisogna che ci sia anche interesse da parte di altri per poterlo sviluppare meglio, se no me la canto e me la suono da solo.
Se ti riferisci al materiale sugli emigranti selliesi in USA, l'avevo scritto anche prima, vai sul sito www.ellisisland.org, dove dopo essersi iscritti si possono fare delle ricerche.

Grazie. Sono particolarmente interessata all'argomento emigrazione negli USA e in Argentina in particolare. Eventualmente ti chiederò, se me lo consenti, qualche informazione. Ciao

Ma certo, figurati...Sara' un piacere per me.

Admin ha scritto:Il nostro paese, come d'altronde moltissimi altri nel meridione, ha dovuto confrontarsi con molte avversita': guerre, catastrofi naturali, malattie, poverta', emigrazione. Proprio su quest'ultima mi vorrei soffermare perche' Sellia negli anni ha dovuto subire una vera e propria diaspora; un esodo che ha spopolato il paese che oggi conta poche centinaia di abitanti. La riflessione ha origine proprio dalla frana del periodo bellico, anche se moltissime persone di Sellia avevano intrapreso la via dell'emigrazione gia' negli anni che seguirono all'unita' d'Italia. I registri che elencavano i passeggeri di navi che andavano oltre oceano erano pieni di nomi italiani ed i calabresi che abbandonavano le terre dei grandi latifondisti erano la grande maggioranza. Moltissimi furono quelli che si imbarcarono per l'America, mentre quelli che andarono in Argentina ed in altri paesi del sud America erano in gran parte contadini del nord Italia che avevano lasciato i loro paesi ancora prima dell'esodo di massa nel sud del fine ottocento fino agli anni venti del secolo scorso. Molti continuarono ad emigrare, anche se non si toccarono i numeri incredibili della prima decade del novecento, fino agli anni del dopoguerra, negli anni cinquanta e sessanta si ebbe un'emigrazione con destinazioni diverse: America ma anche Germania, Australia, Svizzera, Belgio e nord Italia. Molti selliesi, o sellioti si imbarcarono per l'America dove trovavano lavoro stagionale e poi con l'avvento dei primi freddi se ne tornavano in Calabria per poi ripartire di nuovo a primavera; facevano i lavoracci che nessuno voleva fare ma la necessita' era piu' forte di ogni altra cosa. Molti fecero questi viaggi per poi stabilirsi per sempre al paese, magari dopo aver comprato un pezzetto di terra o una casetta e molti altri si fermarono in quei luoghi dove si stabilirono lavorando per cercare un futuro migliore per i loro figli.
Magari, in futuro elenchero' dei nomi di emigranti selliesi che ho trovato sui registri di navi diretti in America, sempre se Robin non si stanchera' di leggerli.

Statue of Liberty Island Sept 11, 2009






Ellis Island Port (New York) Sept 11, 2009

Grazie Robert, sono delle foto stupende.
L'Italia e gli italiani hanno contribuito a fare grande l'America.