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Letterati e personaggi famosi calabresi

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Messaggio  Admin Sab 7 Mar - 0:13

Raoul Maria De Angelis
Terranova di Sibari 4-5-1908
Roma 6-3-1990

Letterati e personaggi famosi calabresi Cala05

Appartiene alla non copiosa schiera dei realisti magici preceduti da Corrado Alvaro. Nasce a Terranova di Sibari nel 1908 e muore a Roma nel 1990. Si interessa di giornalismo, e le sue grandi passioni sono la pittura e la letteratura. E' del 1936 il suo primo romanzo "Inverno in palude" pubblicato prima sulla rivista italiana "Italia letteraria", e in seguito, in volume autonomo dalla Mondadori. Nel 1940 scrive "Oroverde", nel 1943 "la peste a Urana", nel 1944 "La brutta bestia", nel 1945 "Panche gialle-sangue negro", "Amore ed impostura" nel 1950, "Il giocatore fortunato" del 1953 e "I camosci arriveranno" nel 1957. Bisogna ricordare inoltre che pubblicò più di 500 racconti.

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Messaggio  Keope Sab 7 Mar - 0:29

Grazie Admin,non la conoscevo.
Ho trovato qualche notizia sull'opera che hai inserito La peste a Urana

"La peste è il contesto nel quale – e a causa del quale – procede l’avventura umana di Giovanni, un adolescente alla vana ricerca della sua identità. La città di Urana prima e il paese di Lupigna poi, luoghi di fantasia, sono gli scenari attraverso cui De Angelis guida il protagonista ed il lettore in una esplorazione avvincente e ricca di colpi di scena. Giovanni è attratto dall’eros, che di volta in volta assume le sembianze di Angelica, Carla, Meletta, Nunziatina. Come tutti i libertini è amorale. In qualche misura è un eversore, calpesta regole e convenzioni. D’altronde è la peste che porta all’eversione e al travolgimento, al si salvi chi può e al dagli all’untore. Un romanzo – accompagnato, alla sua prima uscita, nel 1943, da una lusinghiera aura di scandalo – sorretto da una vena prorompente, ricco di accadimenti, godibile e nel contempo ricco di spunti di riflessione."
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Messaggio  Admin Lun 9 Mar - 23:21

Vincenzo De Angelis - Medico- Umanista- Politico
Brancaleone (RC) - 11-2-1877 * 7-3-1945

Apostolo del socialismo calabrese, noto anche in campo nazionale, fondatore e animatore di giornali socialisti come Resurrezione, che ebbe tra i suoi collaboratori Gaetano Salvemini, ha saputo anche essere poeta nella lingua del popolo. La sua produzione letteraria e' tutta presente nel volume La Poesia di Vincenzo De Angelis.

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Messaggio  Admin Lun 9 Mar - 23:31

Letterati e personaggi famosi calabresi Image006

Pasquale Creazzo - Politico- Archeologo- Poeta
Cinquefrondi 8-3-1870 * 7-9-1963

Anarchico, socialista, comunista, tema della sua poesia non e' la poverta' sociale ma la non ammansita questione sociale, che preleva come duro scontro di classe, ed e' cosi' che egli scuote e abbatte tanta parte della letteratura dialettale, riversata sugli stracci. Della sua vasta produzione poetica poco e' stato pubblicato.
Poesie dialettali a cura di Carlo Carlino (1979) - Antologia dialettale a cura di A. Piromalli (1981) - Saggistica - Cronistoria di Cinquefrondi (1989)

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Messaggio  Keope Lun 9 Mar - 23:34

Ciao Admin,
alla fine i calabresi sono dei grandi cervelli.
Mi permetto di aggiungere qualche altra notizia sul De Angelis.


"Quando la sezione socialista di Reggio Calabria contava appena 14 iscritti,quella di Brancaleone, contava esattamente il doppio. L’artefice di questo proselitismo politico aveva dalla sua parte solo parole ed esempi. Scrivevano cosi di lui: "forza dialettica estremamente efficace e persuasiva,pur nella estrema semplicità della sua espressione,qualità dominante del vecchio medico,sempre il piu’ascoltato e il piu’capito". Vincenzo De Angelis, nato a Brancaleone l’11 febbraio 1877 da Domenico e Gaetana Terminelli,è stato considerato da autorevoli studiosi della storia del socialismo,tra i quali Gaetano Cingari, un pioniere e fondatore del socialismo in Calabria,una mitica figura di uomo,di medico e di filantropo. L’esempio della sua vita è quello di una vita spesa al servizio degli ideali a cui rimase estremamente fedele. Così di lui ha detto l’illustre professore Paolo Larizza (op.cit.) in un convegno medico del 1983: " uomo probo e buono,grande e al contempo modesto, della modestia dei forti,che tanto ha insegnato senza mai appassire nella memoria di chi lo ha conosciuto. La sua vita fu un inimitabile esempio di altruismo,di comprensione,di abnegazione e di dedizione ai doveri della sua professione,esercitata sempre nel piu’ completo e naturale distacco da ogni calcolo utilitaristico. Eguaglianza, fratellanza e libertà,nell’accezione piu’ lata del termine,pur nel costante rispetto dei diritti altrui,giustizia sociale,solidarietà operosa nei confronti di chi soffre e di chi a noi si appella,furono gli ideali di vita che lo portarono a rispondere sempre,in ogni tempo e in ogni luogo,all’invocazione sempre angosciata,spesso disperata di chi a lui si rivolgeva e che non di rado gli fecero dividere con chi aveva bisogno quel poco di cui disponeva e che sottraeva spesso alla necessità della sua stessa famiglia. Il culto e la fedeltà a questi ideali che aleggiavano nella sua stessa casa attraverso il nome dei figli : Luce,Vera, Nella,Costante,Fede,Ideale,furono la vera inestinguibile luce che illuminava i suoi occhi e la sola vera gioia che appagava il suo animo e ne permeava i fremiti. Egli fu veramente il medico,l’amico ed il consigliere di tutti i sofferenti senza distinzione di classe,ma fu soprattutto l’amico ed il protettore dei poveri,dei deboli e dei disederati i quali sapevano che a lui non si sarebbero mai rivolti invano".Dopo la fondazione del circolo socialista "Zappa e Martello" a Brancaleone Superiore, nel 1898 gli fecero varcare la soglia del carcere,con l’accusa di "grida sediziose e conferenze rivoluzionarie" per aver guidato una protesta contro il Re e il ministro dell’interno,rimanendo in carcere 35 giorni.Nel 1902 conseguì la laurea in medicina presso l’Università di Messina. Come medico combattè e studiò la malaria, svolgendo in tal senso un’attività molto efficace,riconosciutagli nel 1906,dalla Società per gli studi della malaria con sede in Roma,che ne segnalò l’opera svolta assegnandogli un titolo di pubblica benemerenza.Dopo pochi mesi che il terremoto del 1907 aveva distrutto i paesi di Bruzzano e Ferruzzano,Vincenzo De Angelis,Tiberio Evoli,Peppino Mantica e Angelo Borrello,mentre ricordavano le difficoltà incontrate per curare i terremotati,costretti a giacere all’aperto,e così altri ammalati,senza un posto di accoglienza,persino nelle pubbliche piazze,avevano capito la necessità di un ospedale nel versante ionico. In tale frangente,si costituì un Comitato Calabrese per la Calabria al quale il dott. De Angelis aderì con fattivo entusiasmo dichiarando che "la beneficenza,come fu finoggi attuata,non risponde ai fini dei generosi che elargirono i soccorsi e che soltanto le istituzioni proposte rappresentano un reale sollievo ai miseri colpiti dalla sventura".

Nel 1909 a seguito di tale iniziativa,fu fondato l’Ospedale di Melito Porto Salvo.

Nel 1914,Vincenzo De Angelis fù nominato rappresentante per la provincia di Reggio Calabria di un comitato Calabro-Messinese.Sempre nel 1914, fu delegato per la Calabria al Congresso del partito socialista svoltosi ad Ancona, partecipando attivamente alla vita del congresso e facendo una dichiarazione di voto contrario all’o.d.g. Zibordi-Mussolini, non perchè massone,ma perchè convinto della necessità che il partito socialista riconoscesse ai propri addetti la libertà di appartenere a qualsiasi istituzione. Definito dagli storici medico dei poveri ed evangelizzatore per la sua umana, capillare e sofferta opera di convincimento delle popolazioni contadine agli ideali del socialismo fondo’ le leghe di resistenza e di miglioramento tra i coloni,i mezzadri e i braccianti delle campagne,e tra i pescatori,i marinai e i facchini del porto di Reggio Calabria. Riusci’ infine dopo molte lotte a costituire il Consorzio provinciale delle cooperative del lavoro. Nel 1921 partecipò, esponendo i problemi della provincia di Reggio e della Calabria al primo Congresso del mezzogiorno Cooperativo svoltosi a Napoli. Sempre nel 1921 fu nominato membro del consiglio Meridionale della Cooperazione e successivamente in quello nazionale.Con la collaborazione e l’impegno di altri socialisti come Giovanni Sculli, dal 1919 al 1922,organizzò e guidò il movimento per l’occupazione delle terre incolte,obligando il prefetto ad assegnare nella fascia ionica reggina,più di mille ettari di terra a cooperative e leghe. Alle elezioni amnistrative comunali del 1920 i socialisti conquistarono Brancaleone,con la proclamazione a sindaco dell’avvocato Pietro Leggio,mentre De Angelis conquistava il seggio provinciale di Palmi. Vincenzo De Angelis eletto più volte consigliere provinciale,"era uno dei più grossi esponenti della massoneria,e nel reggino l’azione della massoneria,potè imbrigliare,attraverso gli intellettuali dirigenti come De Angelis ogni combattività del partito." Dopo la distruzione di Reggio Calabria a causa del terremoto del 1908,di giornali effimeri ce n’ erano fin troppi,vi era qualcuno tuttavia di buon livello non immediatamente elettoralistico come "Resurrezione",sul quale scriveva pure Gaetano Salvemini,pubblicato dal medico Vincenzo de Angelis,scritto a Brancaleone ma diffuso soprattutto nella città di Reggio Calabria. Nelle elezioni politiche prima della venuta del fascismo,tra i socialisti--che non avevano preso nessun seggio--il voto preferenziale si era essenzialmente concentrato sul candidato Vincenzo de Angelis,seguendo in ciò l’intensità del voto di lista specialmente sul versante ionico dove peraltro l’avvio della lotta contadina e la precedente penetrazione avevano dato ai socialisti la possibilità di conquistare alcuni comuni".

In famiglia commentava con amarezza qualche defezione:"se il culo avesse denari, la gente lo riverirebbe come Don Culu. Ma il coraggio di tenere ben alto il vessillo del socialismo non gli venne mai meno, fino a trattenere nella propria abitazione decine di ragazzi e ragazze,i cui familiari erano deceduti o versavano in estrema indigenza,sino a trovare a ciascuno una sistemazione decorosa. Dopo il terremoto del 1908,fino alla ricostruzione di Reggio Calabria la sede della federazione del partito socialista fu la sua abitazione a Brancaleone.Nel 1913 fondò l’asilo per gli orfanelli e per i bimbi indigenti,dove era compresa la refezione e nel 1915 una pubblica biblioteca,intitolati entrambi ad Edmondo De Amicis. Durante il periodo fascista,la festa del primo maggio,era stata proibita dal regime,perchè etichettata come simbolo delle forze socialiste e rivoluzionarie,ma il socialista Vincenzo De Angelis riusciva a celebrarla ugualmente,in modo del tutto originale,"camuffandola" con il festeggiamento in onore della Madonna del Riposo,distribuendo a tutti i bambini del paese fischietti (zanbareddi) e invitandoli a sfilare per le vie di Brancaleone Superiore. Nel 1945 la morte lo raggiungeva,proprio quando avrebbe potuto dare alle forze socialiste il contributo della sua intelligenza e della sua fede. Per tre giorni e tre notti,mai era accaduto a nessun potente,portato a spalla indistintemente da tutti,si fermò ancora una volta porta dopo porta nelle case del paese e nei casolari sperduti dove aveva portato la sua novella. I funerali furono la più autentica espressione di vero cordoglio di un popolo affranto per una perdita irripetibile. Rappresentanti di quasi tutta la Calabria si onorarono di fargli onore. Le spese funebri furono a carico del popolo che gli volle dedicare due lapidi. Alla sua morte (7.3.1945), l’Amico del popolo,organo della Camera confederata di Reggio Calabria, scrisse:" No,Vincenzo De Angelis non muore,non può morire:ha reclinato il capo,si è addormentato nel lungo sonno che non ha sveglia. L’apostolo del socialismo,il padre dei contadini,dei lavoratori e di tutti i miseri,vive nel cuore dei lavoratori e dei derelitti della sua terra che conobbe l’apostolato di bene dell’uomo,di benefattore,dell’educatore,del padre. Vincenzo De Angelis fa parte di quella famiglia di martiri e di eroi dell’idea che non ha tramonto. Quando ci sarà una miseria da alleviare,un dolore da lenire,un gemente bisognoso di cure e di soccorso,un padre amoroso accanto al focolare,un combattente contro le ingiustizie sociali,li troverete Vincenzo De Angelis ". Lo storico Pasquale Amato,riprendendo quanto Guglielmo Calarco aveva scritto su "La Luce"il 17.3.1945, scrisse :"Il medico deamicisiano Vincenzo De Angelis era già un personaggio avvolto nell’aureola del mito". Vincenzo de Angelis fu pure poeta,amava conporre in vernacolo,scrivendo numerose poesie e pensando alla sua morte scriveva: "Restu tali e quali propiu com’era prima pecchì non fici mali e nuddu mi jestima".

Ciao :farao:
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Messaggio  Admin Gio 12 Mar - 17:31

Luigi Gullo

Cosenza, 9-3-1917
26-9-1998

Uno dei piu' grandi avvocati d'Italia, maestro del diritto, marxista non dogmatico, intelletuale pieno, meridionalista senza pentimento, ha fondato l'illuminante rivista Chiarezza. La battaglia per il garantismo, cioe' per il rispetto delle regole e procedure uguali per tutti, ha visto Gullo in prima fila. Tra i numerosi saggi di diritto: Delitto, pena e storicismo (1997) - Questioni penalistiche oggi (1997)- Romanzi, conversazioni a Macchia (1991) - La famiglia Grande (1996)

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Messaggio  Keope Gio 12 Mar - 21:55

Admin hai un debole per i comunisti,vero? Very Happy Very Happy Very Happy :farao:
Keope
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Messaggio  Admin Ven 18 Set - 20:56

CULTURA ASSENTE IN CALABRIA
MA E' SOLO UN LUOGO COMUNE

Letterati e personaggi famosi calabresi Asscul

ULDERICO NISTICO'

E' laureato in Lettere Classiche (Università degli Studi di Pisa, 1974). E' abilitato all'insegnamento di Italiano, Latino, Greco, Storia, Geografia.

E' titolare di cattedra di Italiano e Latino nella Scuola Secondaria Superiore; è stato incaricato di Latino e Greco; è incaricato di Geografia Turistica e Cultura Calabrese in Istituto Professionale; è stato responsabile nazionale dell'Associazione Cattolica Tradizionalismo Popolare; è Presidente Onorario del Laboratorio Politico Orlando Mazzotta di Cosenza; è Segretario nazionale dell'associazione Azione Sociale; è membro del Consiglio Nazionale del Sindacato Libero Scrittori Italiani; è membro del Comitato per le Problematiche Etiche e Deontologiche della Salute e per i Diritti dei Pazienti dell'ASL nr. 7 di Catanzaro; è cavaliere di merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, con il grado di commendatore; è socio fondatore dell'Istituto di Studi Storici sul Fascismo; è docente di Storia Calabrese presso la Libera Università della Terza Età Magno Aurelio Cassiodoro di Soverato; è docente di Cultura Greca presso la Siddons University St. Thomas Aquinas di Westminster, London (Gran Bretagna); è componente del Comitato scientifico della Libera Accademia delle Lingue Europee ed Orientali (LALEO) di Santa Severina; è consulente culturale del Comune di Olivadi.

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Molte verita' in questo articolo del Dr. Nistico', la cultura in Calabria e' fine a se stessa e non viene impiegata per risolvere i problemi secolari. Troppi avvocati, fisolofi, professori, dottori, letterati che si avvinchiano nei loro sofismi bizantini che non risolvono granche', troppo impegnati a curare i loro studi ed a far sfoggio di pedanteria nello spaccare un capello in quattro su una data storica o fantasticare su una storia remota che vorrebbero aver scritto loro, molti si riempiono la bocca con la Magnagrecia, molti sono orecchianti, come scrive Nistico' e scrivono senza cognizione di causa, per sentito dire o per cercar di valorizzare l'orticello locale, un campanilismo culturale che non porta a niente.
La politica viene lasciata al mediocre manovalaggio, ai pragmatici del "pro domo sua", ai Cetto La Qualunque che ci hanno ridotto in questo stato pietoso.

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Messaggio  dirramatore Ven 18 Set - 21:38

Premesoo che rispetto sempre le idee degli altri anche quando non le condivido, francamente Ulderico Nisticò non mi ha mai ispirato nessuna simpatia .... ma questo non significa che non sia una persona valida, è semplicemente un mio parere personale.
dirramatore
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Messaggio  Tommaso Ven 15 Mag - 4:34

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Tommaso
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Messaggio  Tommaso Mer 27 Mag - 20:54

Cari amici, per chiunque sia interessato,  il poeta dialettale catanzarese Mario Martino, mio amico su Facebook, sabato 6 giugno terra' una serata sulle poesie dialettali.  Qui sotto trovate il suo invito:

Fatti portavoce del mio saluto a tutti gli amici del forum di Sellia e di estendere il mio invito alla serata di Poesia dialettale che terrò sabato 6 giugno presso il Centro Sociale di Pontepiccolo (alle ore 17,00 / ... in pratica prima della partita della Juve).
Sarò onorato della loro presenza.
Tommaso
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Messaggio  Admin Lun 15 Giu - 21:27

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Messaggio  Tommaso Ven 19 Giu - 4:47

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