Franco Costabile- Il meridione che parlava

Un uomo di Calabria, non un qua qua ra cà qualunque, come Franco Costabile che, nonostante la sua tempra assieme al suo carattere, alla sua coscienza, natura, onestà, correttezza e purezza adamantina, viene corroso dal di dentro, assediato, come lo è stato, da una rabbia  avente genesi nel tradimento perpetrato da chi avrebbe dovuto e dovrebbe stargli al fianco, ha finito a sua esistenza non tanto per mancanza d'ossigeno, ma per mancanza d'affetto e solidarietà di certe maschere locali. Personaggi ossidanti, di natura e fattura qua qua ra chegna, come il politico, l'amministratore locale e, persino, l'amico d'infanzia, da cui il Costabile si aspettava molto, ma che, per ironia della sorte, con costante abilità, han continuato ( e continuano) a perseverare nello stillicidio inesorabile dell'audace Franco di turno e lasciar se stessi, tartufeschi venditori di fumo, franchi a squazzarre nel loro comportamento nepotistico.
E' vero, Franco Costabile "arse D’ira e di rabbia immoderata immensa" (T. Tasso), ma quei figli nati male di Calabria possan loro trovarsi e in futuro andar "Là giù - e esser -...gente dipinta che giva intorno assai con lenti passi, piangendo e nel sembiante stanca e vinta." (Dante).