Il silenzio...Perche' ?

Pepè Lamanna ha scritto:

Adm, 007...facciamo una scommessa (virtuale s'intende...): quanti forumisti pensate che scriveranno compiutamente in questa stanza? Io dico non più di 5 (inclusi noi tre)...Bene, andiamo avanti. Il tema è "Il silenzio...Perchè?" Provo a ragionare per ipotesi. Perchè il problema per Sellia è, allo stesso tempo, la sua risorsa. Il problema/risorsa è il nostro numero esiguo di abitanti, o, detto in altro modo, la nostra eccessiva prossimità! E' un paradosso. Nella nostra fattispecie argomentativa, l’ossimoro è il silenzio che fa rumore, per Sellia potrebbe suonare tipo: la nostra troppa vicinanza ci distanzia. L'errore, penso, è nel vedere, o meglio, nello stimare più proficuo l'interesse del singolo piuttosto che quello della comunità. Questo ci porta a non destabilizzare il rapporto a noi più prossimo, e ci “costringe” a una dipendenza da Tizio, che a sua volta dipende da Caio…che dipende da Sempronio, e così via. In questo modo, il singolo "vede" sì, ma non oltre la sua punta del naso. Ogni singolo membro della comunità, percepisce un segmento, e questa sua percezione la può concepire, e, quindi, percepire, anche a 360°, ma rimarrà pur sempre "confinato" nel e sul suo segmento, nel e sul suo orticello, cioè il Tizio-Caio o il Caio-Sempronio, ecc. Non solo, quindi, non “vedrà”, ma, nemmeno lontanamente “intravedrà” mai, il sistema dei segmenti come un tutt'uno, come un insieme dinamico e sinergico. Un sistema che se fosse ben organizzato darebbe alla comunità, come risultato finale, 2+2=5 e non 4! Tutto ciò, per una comunità, significherebbe generare una sorte di ulteriore ossimoro, cioè il tutto è più della somma delle parti. Il 4 fungerebbe come base, la struttura portante della comunità. Esso rappresenterebbe quella migliorìa costante e uniforme del paese. Quel "di più", quell’ 1 in più, rappresenterebbe la cosiddetta ciliegina sulla torta, che verrebbe, poi, ridistribuito ai singoli più bisognosi o più meritevoli, o altro. E' questo che non si "vede". Non si vede la "totalità" in cui si è immersi. Cosa scegliere? Il sicuro mantenimento del quieto vivere tra i miei più prossimi "segmenti", o, invece, dire ciò che si pensa (semza offendere nessuno, ma vedendo il bene del paesello natìo), ma, così facendo, correre il rischio di non essere, non solo capiti, ma anche, probabilmente, "ghettizzati"? Nel primo caso si privilegia la panza, l’immediato, un sordo al "fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" e, soprattutto, si è considerati furbi...fino ad arrivare ad essere persino "ammirato" dalla comunità stessa! Nel secondo, invece, la posticipazione del beneficio a favore della lungimiranza e un futuro migliore per i propri cari è vista come uno che non se la sa vedere, nu babbu, un sognatore che rimane al palo. Sellia, non ci sono dubbi, fino ad oggi ha scelto la prima opzione. Sellia non si vuole bene: il selliotu sì (?). La vera indipendenza va al di là della relazione di "dipendenza" monovalente; essa dovrebbe essere raggiunta attraverso l'interdipendenza che è, per definizione, relazione di dipendenza polivalente. In altre parole, finchè una comunità non si renderà conto che trarrà più benefici dall'avanzare, in maniera prioritaria, del bene pubblico rispetto a quello privato, essa rimarrà silente, per paura di scrollare la botte e rompere quel suo delicato status quo che la fa sì esistere, tutt'al più sopravvivere, ma non certo vivere pienamente.
-Nu babbu

stella ha scritto:

Pepè Lamanna ha scritto:

A te va un plauso generale 007. Ho apprezzato la scelta del sonoro originale. Come non religiosamente devoto, ma selliese semplice, lontano e agnostico, mi fa altresì piacere constatare, la perdurante volontà di esercitare (oggigiorno non più da dare per scontata) a Sellia questa forma di comunicazione e comportamento. Riti questi, che dovrebbero significare e rappresentare un'unità spirituale sottesa alla comunità tutta, sia, cioè, per i selliesi devoti e credenti che per quelli non devoti e non credenti. Tuttavia, devo altresì rilevare che la realtà non è così. Ed è, forse, anche per questo che in nome del cosiddetto "progresso" che trita tutto, si celebrano, ritualità che sono, per lo più, ormai, pieni di inerzia, pieni di "volersi aggrappare a un filo per non cadere nel baratro", ma che, in realtà, mettono ancor di più in risalto un' incoerenza di fondo nei comportamenti di tutti i giorni. Ed è, quindi, con profonda delusione e dillusione che dico che questi riti, ad un agnostico come me, appaiono, a conti fatti, del tutto vuoti. Infatti, in essi, la comunità vi ripone mistiche aspettative nel vedere nei suoi stessi membri "urgenti pulsioni" di riflessione, di "poter essere fulminato sulla via di Damasco", di voler superare beghe annose e puerili. In altre parole, di vedere materializzarsi il concetto di solidarietà che, in ultimo, se assente, definisce Sellia meramente un gruppo di persone e non certo una comunità. Bisognerebbe dar fondo, quindi, a una coerenza maggiore tra ciò che di bello si predica e quello che, in definitiva, si fa. Bisognerebbe, con profonda consapevolezza, scegliersi il leader, oggi S.Antonio, domani S. Nicola, ma poi, nel seguirlo in giro per il paese, mostrargli e, soprattutto, dimostrargli coerenza di comportamento. Qualcuno ha detto che la comunicazione è comportamento e il comportamento è comunicazione: da questo binomio non si scappa.

Per la gioia di Admin che non vuole il silenzio....faccio un piccolo appunto a Pepelamanna, il nostro giudice spirituale del forum...
Sul fatto che questi riti appaiono pagani e vuoti, sono pienamente daccordo con te....La processione ha senso soltanto se ci impegnamo a vivere come il santo che si festeggia..in modo santo....Il senso della processione penso che sia solamente questo...Per il resto hai ragione.. che è soltanto una passeggiata ed un chiacchierare continuo, privo di spiritualità, un rito che fa parte delle tradizioni religiose del nostro e di tanti altri paesi....Per il modo in cui viene esercitato questo rito potremmo farne benissimo a meno...
Comunque, caro Pepelamanna, non spetta a te giudicare la coerenza e la fede delle persone.....Tu, io.....nessuno può permettersi questo lusso.....Se credi in Dio e nella sua giustizia, solo Lui può giudicare l'uomo perchè solo LUI può leggere nel cuore delle persone....
Quindi, evita questi discorsi filosofici, con questo linguaggio difficile col quale vuoi metter in evidenza la tua cultura.....
Parla potabile e soprattutto.....non giudicare!....

Admin ha scritto:L'ho chiesto a tanti e non ricordo nemmeno se l'ho chiesto a Stella...Comunque sia ci riprovo, perche' suppongo che Stella abiti a Sellia.
Cara Stella, perche' secondo te non ci sono piu' persone che partecipano a queste discussioni che potrebbero solo aiutare in qualche modo il paese, o almeno potrebbero cercare di cambiare il "modus operandi" di chi vuole sopraffare chi il cervello ce l'ha.
Io so che a Sellia c'e' gente che potrebbe argomentare con Pepe', me, 007, Tonino, Uragano, Cuvalo e tutti gli altri, perche' non lo fa', secondo te a cosa e' dovuta questa ritrosia, usando un nick non dovrebbero esserci scuse sulla paura di essere scoperti.

Adm, vedo che Stella non ha, almeno per il momento, risposto al tuo quesito. Io, se permetti, dall'alto della mia posizione, penso di poter vedere meglio la situazione e opinionare di conseguenza. Premetto: non deve essere affatto facile cambiare atteggiamenti incarnati in decine e decine di anni, e certamente non si riesce dall'oggi al domani. E' cosa lunga. E' cosa culturale. E' cosa che costa fatica...mentale. Tuttavìa, penso che, man mano che ci si innoltra nel 21mo secolo, la cosa, paradossalmente, potrebbe rivelarsi più agevole. Uno squarcio di luce si profila all'orizzonte. Mi spiego. La famiglia, nel senso nostrano del termine, si sta disgregando, purtroppo, a vista d'occhio...e per svariati motivi. Ad esempio, il mondo è diventato più piccolo, la tecnologia, nata per avvicinarci, avvicina, per definizione, il "lontano" e "allontana" chi era vicino, i flussi migratori sono ormai inarrestabili, ecc. Quindi, per questi motivi, Adm, e molti altri, penso che si possa sperare (molto nelle nuove, nuovissime generazioni) che gradualmente a Sellia si ritorni a comunicare, a dialogare con costrutto. Perchè, vedi, ormai, u barraccunaru volge il suo sguardo verso u cuvaloto, e u madonna danivaru guarda a chilli du cona du casu. Non ti so dire, però, il perchè oggi ci sia tanta ritrosìa, e non ho voluto argomentare l'analisi di Pepè Lamanna (da rispettare) che focalizza l'attenzione a un livello più locale. Ho voluto, invece, gettare un pò di luce sul futuro di Sellia, poggiando il mio ottimismo su ciò che sembra sarà il nostro futuro come nazione e, ovviamente, di riflesso, come paesello. Chissà, come l'Europa ci sta imponendo un giro di vite a livello nazionale e, quindi, ache locale, magari a Sellia, un domani arriveranno nuove forze, nuova linfa cerebrale che apprezzerà ciò che di buono la comunità ha da offrire e cercherà "di cambiare-come tu dici- il "modus operandi" di chi vuole sopraffare chi il cervello ce l'ha."

Admin ha scritto:L'ho chiesto a tanti e non ricordo nemmeno se l'ho chiesto a Stella...Comunque sia ci riprovo, perche' suppongo che Stella abiti a Sellia.
Cara Stella, perche' secondo te non ci sono piu' persone che partecipano a queste discussioni che potrebbero solo aiutare in qualche modo il paese, o almeno potrebbero cercare di cambiare il "modus operandi" di chi vuole sopraffare chi il cervello ce l'ha.
Io so che a Sellia c'e' gente che potrebbe argomentare con Pepe', me, 007, Tonino, Uragano, Cuvalo e tutti gli altri, perche' non lo fa', secondo te a cosa e' dovuta questa ritrosia, usando un nick non dovrebbero esserci scuse sulla paura di essere scoperti.

secondo il mio umile dire: le persone non partecipano in qs discussioni perchè non hanno voglia o interesse nel sforsarsi a trovare una minima soluzione per risollevare SELLIA; oppure sento che anche chi usa un nick pensa che scrivendo sul forum non si possa risolvere niente..ma solo il fare "fisico" può aiutare Sellia....

Tonino ha scritto:a proposito di pratica e teoria stavo leggendo un aforismo di Albert Einstein
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!
ara fina da favola avimu tutti ragiuna e tutti tortu

OCCAM ha scritto:Tonino: un esempio di forumista da seguire...per umiltà e intraprendenza.