Sellia- Un posto nel cuore
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Messaggio  Tonino Dom 17 Ott - 21:05

questa storia non l'ho mai sentita eppure du scrignu a gonia ero di casa , devo chiedere a mio zio
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Messaggio  palummella Lun 18 Ott - 22:44

a nunna aju chiestu e mi dicia ca quannu jia ara jumara prima ma arrivava u malu tempu ,

sine spessulava nu pezzu e i fimmini chi lavavanu i panni intra jumara si recagliannu arru pagliaru era comi na avvisu

e cè natra timpa di banni e scinnia chi si chiama a timpa e pirrajinnu quannu u malu tempu durrava assai si spessulava e faccia comu na botta ,

vi ripetu chillu chi mi dissa a nanna e a za rosina
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Messaggio  007 Lun 18 Ott - 22:50

Brava Palummella . e' vero....
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Messaggio  Admin Ven 19 Nov - 20:33

Il convento di S. Maria delle Grazie continua a stuzzicare la mia fantasia. Chissa' se veramente era ubicato nella zona dove anticamente c'erano delle case ed esattamente la zona dove ora ci sono i "gabbioni" e le acacie, sutta S. Maria. E' probabile che sia cosi', visto che il nome S. Maria non e' menzionato per nessuna altra zona nel territorio selliese.
In compendio a quello che ha scritto Zagor sul convento aggiungo queste righe scritte dallo studioso Foca Accetta di Francavilla Angitola.

***

Il motivo della soppressione non è stato il rilassamento morale, ma l'esiguo numero di religiosi dimoranti nei conventi che non permetteva l'osservanza religiosa.

Il convento di S. Maria delle Grazie di Sellia fu fondato nel 1570 dal Barone e dall'Universita' locale.

"Il detto Barone vi assegno' d'entrata scudi 19 annui, li quali adesso li paga, e l'Universita' altri scudi 19 li quali non si sono pagati a 19 anni, ne si pagano, et all'incontro vi fu patto, et obbligo da parte de' Frati di tenere in detto monastero di Famiglia 4 sacerdoti et due servienti, et che due sacerdoti dovessero per ogni giorno celebrare per loro cioe' per il detto Barone, et Universita', e loro discendenti".

Il numero dei sacerdoti e dei servi non fu mai quello stabilito perche' "non potevasi vivere" . Nel 1650, infatti dimoravano 3 sacerdoti e 1 servo.

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Messaggio  zagor Mar 23 Nov - 19:15

Admin ritornando all'esatta ubicazione del convento di Santa Maria delle Grazie. Ho trovato un reperto che avvalla la mia teoria prossimamente dedicherò un articolo con una significativa foto.
Tutto il passato di Sellia stuzzica la mia fantasia, la mia voglia di sapere, di riscoprire.
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Messaggio  zagor Ven 3 Dic - 18:47

Come avevo detto qualche giorno fa ..........................
In questi giorni mentre osservavo delle foto su internet attinenti ad una edizione della sagra di Sellia mi soffermo in modo particolare su una di essa che ritrae un antico stendardo custodito nella Chiesa Madre. In un primo momento mi incuriosisce molto perché malgrado durante la mia giovinezza, facendo spesso il chierichetto, ho avuto la fortuna di osservare da vicino molti oggetti sacri che mi attiravano molto, ma non mi ricordavo di aver mai visto questo particolare stendardo nel quale non viene raffigurato nessun Santo o Madonna ma in modo semplice raffigura tre coll:i uno centrale, due laterali, e sulle loro cime una rosa di colore diverso per ogni colle, il tutto sormontato dalla corona della Madonna
Mi soffermo ancora un po’ su questa foto, cerco di ingradirla, sembra che non abbia nessuna scritta. Poi mi viene in mente un piccolo passaggio di una vecchissima canzone che intonava spesso a “ scaghiuna”. Era un'anziana signora la solista, che iniziava i vari canti durante le funzioni religiose con una voce molto forte ,particolare, che ribombava all’interno della Chiesa. Sapeva perfettamente a memoria un'infinità di vecchi canti, alcuni anche in latino (per chi ha superato gli …anta come me sicuramente la ricorderà) un passo della canzone faceva più o meno cosi: I tri rosi de Maria,a ra Sellia l’avimu tutti e tria,rosi belli e profumati da Madonna L’icorunata. Ma certo ora mi sembra tutto più chiaro, la vecchia canzone si riferiva alle tre Chiese intitolate alla Madonna: Madonna del Rosario, L’Immacolata,La Madonna delle Grazie ( con l’ormai scomparso convento della congregazione di Zumpano di Santa Maria delle Grazie )Il bel stendardo raffigura l’esatta ubicazione di questi tre luoghi di culto; la rosa rossa della Madonna del Rosario la rosa centrale dell’Immacolata, l’altra laterale quella della Madonna delle Grazie che viene collocata proprio dove io ipotizzavo: cioè sopra la fermata dei pullman “sutta Santa Maria” luogo che porta questo nome proprio perchè sopra era ubicato il convento di Santa Maria delle Grazie prima che crollasse durante la rovinosa alluvione
Per vedere la foto anche se non di buona qualità vi invito di fare un salto nel blog,invitando gentilmente chiunque avesse altre foto di questo stendardo di inserirle anche sul forum.
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Messaggio  Admin Ven 3 Dic - 20:30

zagor ha scritto:l’altra laterale quella della Madonna delle Grazie che viene collocata proprio dove io ipotizzavo: cioè sopra la fermata dei pullman “sutta Santa Maria” luogo che porta questo nome proprio perchè sopra era ubicato il convento di Santa Maria delle Grazie prima che crollasse durante la rovinosa alluvione

Zagor, io credo che se li' c'era chiesa e convento di S. Maria delle Grazie, questo non e' crollato durante l'alluvione del 37 o del 43, alcune persone anziane di Sellia lo ricorderebbero, semmai questi edifici crollarono durante il terribile terremoto del 1783.
Nel 1783 Sellia contava 1009 abitanti e fortunatamente nessuno perse la vita ma molti furono i danni, infatti le case che non crollarono completamente non erano piu' abitabili.

Fonte: Citta' nuove in Calabria nel tardo settecento- Ilario Principe

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Messaggio  Admin Mar 1 Mar - 18:53

cuvalo54 ha scritto:Spigolando qua e la' - Pagina 8 Fraroc10

Intanto ecco come si presentava "Fra Rocco" negli anni sessanta
Abbandonato si, ma pur sempre un piccolo Santuario


Siamo nel campo delle ipotesi ma potrebbe la vecchia chiesetta rurale della Madonna della Neve risalire piu' o meno allo stesso periodo della "Cona", ora in territorio di Simeri Crichi ma anticamente facente parte di quello di Sellia?
Certamente entrambi hanno avuto la loro origine come "conicelle", la prima eretta dal contadino o pastore nel punto in cui ad Agosto si mise a nevicare, come predetto dalla Madonna, la seconda nacque anch'essa come "conicella", il nome infatti e' rimasto inalterato negli anni (Cona), anche quando divenne chiesa con annesso il romitorio.
Secondo quanto scrive lo storico locale Marcello Barberio, nel luogo dove ora c'e' la Cona di Crichi c'era anticamente un terreno appartenente al Convento di Santa Maria delle Grazie di Sellia che serviva da granaio per il convento stesso.
Se la statua della Pieta', ora posta nella Chiesa dell'Immacolata proveniva dal Convento, quello che scrive il Barberio sulle origini della Cona e' un'altro tassello che va aggiunto alla piu' che certa esistenza del Convento dove si custodiva la statua della Pieta':

" Un bassorilievo, all'interno di una piccola edicola sormontante il portale, raffigura la Deposizione, la Pieta'."

Sempre prendendo spunto da scritti del Barberio, la Statua della Pieta' dei Poveri, secondo la leggenda, venne trasportata nel Convento selliese da un carro trainato da buoi che proveniva dalla marina, diversi paesi si disputarono il diritto di avere la statua ma i buoi, tra dirupi e vallate si diressero a Sellia e quindi si stabili' che quello era il luogo dove la statua dovesse rimanere.


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Messaggio  zagor Mar 1 Mar - 23:58

Admin ha scritto:
zagor ha scritto:l’altra laterale quella della Madonna delle Grazie che viene collocata proprio dove io ipotizzavo: cioè sopra la fermata dei pullman “sutta Santa Maria” luogo che porta questo nome proprio perchè sopra era ubicato il convento di Santa Maria delle Grazie prima che crollasse durante la rovinosa alluvione

Zagor, io credo che se li' c'era chiesa e convento di S. Maria delle Grazie, questo non e' crollato durante l'alluvione del 37 o del 43, alcune persone anziane di Sellia lo ricorderebbero, semmai questi edifici crollarono durante il terribile terremoto del 1783.
Nel 1783 Sellia contava 1009 abitanti e fortunatamente nessuno perse la vita ma molti furono i danni, infatti le case che non crollarono completamente non erano piu' abitabili.

Fonte: Citta' nuove in Calabria nel tardo settecento- Ilario Principe
Scusa se ti rispondo solo ora ma ero sicuro di averlo fatto.

Dopo che il convento di Santa Maria delle Grazie della congregazione di Zumpano fu soppresso e messo in vendita nel 1653, causa il riordino delle varie proprietà ecclesiastiche ad opera di Papa Innocenzo X che con una bolla papale riordinava i vari luoghi di culto chiudendoli e vendendoli la maggior parte per far cassa. la statua della pietà custodita al suo interno fu trasferita nella sua collocazione attuale, mentre i vari locali subirono molte trasformazioni furono anche l'abitazione dei vari arcipreti sino all'ultimo che fu l'arciprete Marino. L'attuale casa parrocchiale fu costruita nei primi anni del 1900 ma dopo pochi anni fu soggetta di lavori urgenti per il crollo del solaio in legno quello di "sutta u campanaru"
Molti anziani nati nei primi decenni del 1900 ricordavano molto bene questi locali situati proprio sotto il castello ricordavano il grande porticato, il giardino interno ed un arco che l'attraversava.
Nell’anno 1793 in Calabria vi fu un disastroso terremoto,ebbe inizio esattamente alle ore 19.15 del 5 febbraio 1783,all'inizio il suo carattere fu sussultorio ed ondulatorio ,proseguendo di continuo con piccole scosse per poi esplodere nella sua drammatica pienezza il 28 marzo. L’epicentro da alcune analisi doveva localizzarsi nel paese di Girifalco sotto il monte Covello; Sellia secondo i vari documenti dell'epoca fu quasi completamente distrutta ma i morti censiti furono meno di 20 su una popolazione che all'epoca contava oltre 1500 abitanti
Nel 1855 Sellia,Taverna ,Sorbo in gran parte perché si slamò la terra e le case se li portò alla valle;le valli erano gonfie e li menò a mare . Nella Marina di Catanzaro il mare caccio un serpe di smisurata grandezza ed in Europa non mai veduto,si suppone che sia stato portato dall'Africa; in Catanzaro quaranta persone non si sa ove siano; il mare ha cacciato molti uomini e donne morte ed un giovane di smisurata altezza con barba lunghissima.
Altre cronache su alcuni libri riporta che Sellia fu divisa in due, il paese era quasi completamente distrutto, un ipotesi affascinante da verificare si ipotizza che le case unite arrivavano da Sant’Angelo sino alla Portabella li erano ubicate le due chiese di cui si sono perse completamente le tracce ma rimango nella chiesa Madre il calice ed un osso del Santo, oltre a quello di San Nicola.
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Messaggio  Admin Mer 2 Mar - 22:54

Ciao cumpari Zagor, e' un piacere dialogare sulla storia ed anche sulla leggenda ma quando mi e' possibile io indico le fonti. Dispiace che personalmente non posso recarmi negli archivi per spulciare su qualche scartoffia un cenno su Sellia, quello che so l'ho appreso da qualche libro, cito spesso Marcello Barberio perche' e' l'unico contemporaneo ad aver incluso cenni storici su Sellia quando scrive della storia locale, ho spesso detto che secondo me la fonte piu' attendibile sulle origini di Sellia e' la Cronica Trium Tabernarum di Ferrante Galas, se voglio avere qualche certezza non vado di certo a leggere Gabriele Barrio che ha detta di alcuni storici ha fatto un minestrone indigesto.
Questo era solo un esempio su come le notizie storiche debbano essere meritevoli di considerazione, su altro materiale lo si puo' anche leggere ma trarre le dovute opinioni personali, noi calabresi siamo maestri nell'unire con diletto leggenda, mito, rumanzi.ecc.

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Messaggio  Tonino Gio 10 Mar - 21:56

insomma , nu minestrona
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Messaggio  zagor Gio 10 Mar - 22:22

Admin ha scritto:Ciao cumpari Zagor, e' un piacere dialogare sulla storia ed anche sulla leggenda ma quando mi e' possibile io indico le fonti. Dispiace che personalmente non posso recarmi negli archivi per spulciare su qualche scartoffia un cenno su Sellia, quello che so l'ho appreso da qualche libro, cito spesso Marcello Barberio perche' e' l'unico contemporaneo ad aver incluso cenni storici su Sellia quando scrive della storia locale, ho spesso detto che secondo me la fonte piu' attendibile sulle origini di Sellia e' la Cronica Trium Tabernarum di Ferrante Galas, se voglio avere qualche certezza non vado di certo a leggere Gabriele Barrio che ha detta di alcuni storici ha fatto un minestrone indigesto.
Questo era solo un esempio su come le notizie storiche debbano essere meritevoli di considerazione, su altro materiale lo si puo' anche leggere ma trarre le dovute opinioni personali, noi calabresi siamo maestri nell'unire con diletto leggenda, mito, rumanzi.ecc.

Cumpari Admin il piacere è reciproco, passerei giornate intere nel cercare libri nei vari archivi, biblioteche ecc Spesso quando mi trovo in giro il primo posto che visito è quasi sempre la biblioteca Nessun libro possiede la verità assoluta sopratutto quando trattano la storia dei paesi sino al 1500. Io ho trovato ultimamente in alcuni libri notizie importanti sul nostro borgo, dal titolo non dicevano nulla come " Memorie di un Borbone" Viaggi Apostolici del Vescovo Nicolò Orazi"
Pensate un po’ l’importanza dell’ascolto, di raccogliere tanti racconti, storie sul nostro millenario borgo; essendo molto avaro di reperti storici scritti. Durante i secoli i pochi ricchi o religiosi che avendo studiato potevano scrivere, elaborando cosi dei resoconti sulla vita,costumi, avvenimenti vari su Sellia , ma niente è arrivato sino a noi vuoi perchè forse nessuno ha mai pensato di scrivere un libro, oppure causa i vari cataclismi naturali e non che si sono abbattuti con frequenza certosina sul nostro paese, eventuali libri sono andati completamente persi. Ecco che la memoria storica degli anziani riveste un ruolo fondamentale nel riscoprire tanti particolari, ricucendo quel percorso storico mancante di tanti tasselli. Un esempio: io negli anni 70 raccolgo trascrivendole alcune storie,sull'alluvione del 1943 da alcuni anziani che avevano dai 70 agli 80 anni, dunque essi erano nati nei primi anni del 1900 o addirittura alla fine del 1800 ricordando benissimo quel bruttissimo episodio. Se la stessa domanda la facciamo oggi ai vari anziani essi avranno ricordi molto meno nitidi o parlano per sentito dire avendo all’epoca dei fatti circa 10 anni.
[u]
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Messaggio  007 Gio 10 Mar - 22:45

Hai fatto un ottimo lavoro zagor, le notizie sull'alluvione del 1943 sono quelle che colpiscono di piu' . anche perche' recenti e con molto materiale fotografico, sulle notizie piu' antiche, che noi non possiamo verificare con certezza....beh.......un po di fantasia ,,,ci puo' stare e ci fa sognare su come potesse essere sellia molti anni fa....
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Messaggio  Admin Sab 19 Mar - 20:27

zagor ha scritto:
[b]Nessun libro possiede la verità assoluta sopratutto quando trattano la storia dei paesi sino al 1500.
[u]

Tutta colpa di Guglielmo il Malo che nel 1162 assali' e messe a fuoco il castello di Simeri, si suppone che li' vi erano custodite molte notizie sulle storie dei paesi del circondario, inclusa Sellia. Anche Sellia, Catanzaro e Taverna subirono lo stesso trattamento e molti documenti storici vennero dispersi.

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Messaggio  Admin Lun 30 Mag - 21:59

Marcello Barberio, parlando della fondazione di Crichi scrive:

Secondo una persistente tradizione orale, il primo tentativo di edificazione fu operato da cricche di transfughi della vicina Sellia, i quali s’incriccaru (litigarono) con altri gruppi sociali durante la festa du zillusu( litigioso) e abbandonarono il loro paese, per sistemarsi in prossimità del convento di Santa Maria delle Grazie di Porticello, non lontano dalla chiesetta eremitale della Cona o di Fra’ Rocco, ancora oggi meta di pellegrinaggio e di devozione sia dei Crichesi che dei Selliesi (ma non dei Simeresi), in occasione della festa dell’Addolorata, alla terza domenica di settembre.

Marcello Giovene, nel libro Simeri e i suoi casali scrive:

Nel territorio di Crichi, in localita' Ceraso, lungo la strada per Sellia, sorge la chiesa rurale dell'Addolorata, ora accanto al cimitero. Nel 1795 era accudita da un romito, tale Pietro Rocco Catalano di S. Pietro di Taverna, venuto in Crichi circa dodici anni prima. Egli abitava in un locale addossato alla chiesa e quotidianeamente girovagava fino ai paesi vicini per raccogliere elemosine al fine di acquistare una statua della Madonna Addolorata e di organizzare e celebrarne la festa. Le elemosine raccolte nell'arco di quegli anni furono cosi' copiose da permettergli non solo di acquistare la statua ma anche di comprare una tomolata di vigna alberata con fichi in localita' Faga' ed una casa in Crichi, "ma essendosi reso scostumato con menare una vita piena di rilassatezze, fu avvertito che per l'avvenire fosse attento al suo stato e vivesse piu' casto".
Ma le ammonizioni non valsero a nulla, anzi "reso alquanto commodo si fece lecito, in tempo di notte spogliare detta chiesa con pigliarsi tutti quei voti che vi si trovavano in unita' colla statua detta Addolorata e seco portarsela nella terra di Sellia in un'altra chiesa rurale quivi esistente".
Cosi' si espresse, in un esposto alla Giunta, il popolo del casale di Crichi concludendo col chiedere la restituzione dei voti e della statua e pene adeguate per il colpevole. In effetti il Catalano si era installato "raggirando la gente come al solito" nella chiesetta rurale dedicata a S. Antonio, nel territorio di Sellia, pare con la protezione dell'arciprete Pontieri e di suo nipote Gabriele a cui Catalano aveva venduto il fondo Faga'; ma si disse trattarsi di una falsa vendita. Dopo non molto, statua e voti tornarono alla loro sede e di Fra' Rocco non si seppe piu' nulla, ma il suo nome e' rimasto ad indicare la chiesa.


***********************************************************************************************************************
In base a quello che si sa' sul Convento di S. Maria delle Grazie di Sellia, si potrebbe dunque dedurre che, dopo la sua soppressione alcuni oggetti vennero portati altrove, la statua della Pieta' nella Chiesa Madre, magari altri vennero messi sotto la protezione nelle abitazioni degli arcipreti e secondo quello che scrive il Barberio, i contadini di Sellia che si trasferirono sulle alture dell'Acqua sembra abbiano eretto una semplice "conicella", magari accanto alla grangia del Convento di S. Maria delle Grazie e che poi divenne la Chiesa della Cona, infatti da altri scritti dello stesso autore, si legge che detta Chiesa altro non era che la Grangia (granaio) del Convento di S. Maria delle Grazie. Le grangie non erano monasteri veri e propri, erano infatti costruzioni chiuse nei quali si conservava il raccolto, una vera azienda agricola che comprendeva terreni, pascoli e possibilmente abitazioni, in queste grangie, come nei monasteri, si praticava molto l'ospitabilita'.
Avevo antecedentemente scritto che sembrava strano che la grangia del Convento fosse cosi' distante dallo stesso ma ho letto ultimamente che non era del tutto inusuale trovare delle grangie anche a una giornata di cammino dal convento, considerando pure il fatto che il territorio di Sellia all'epoca era molto esteso.
Quindi, anche da altre notizie, si evince che alcuni contadini di Sellia, all'inizio del 1700 se ne andarono per motivi religiosi ma anche perche' vessati oltremodo ed all'inizio del 1700 approfittarono delle svalutazioni dei terreni appartenenti alla chiesa per trasferirsi nel luogo citato.
Quello che mi incuriosisce ora e' l'ubicazione nel territorio di Sellia di questa chiesetta rurale nomata S. Antonio dove si rifugio' Fra' Rocco. pensa

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Messaggio  007 Lun 30 Mag - 22:08

Santantoni, se non sbaglio e' alla fine del rione madonna della neve...bisogna indagare un po, li vicino c'era la chiesetta della Madonna della Neve magari era quella..
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Messaggio  Admin Lun 30 Mag - 22:23

La tradizione orale, o leggenda vuole che la chiesetta Madonna della Neve sia stata costruita da un contadino a cui la Madonna era apparsa e dopo che aveva ottenuto il miracolo per aver fatto sanare la sua bambina da una grave malattia. Non so quanto reale sia questa storia, comunque credo che quello che si costrui' prima fu una conicella e poi la chiesetta. Bisogna appurare se la zona chiamata S. Antonio comprendeva pure l'area dove c'era la chiesetta Madonna della Neve, in tal caso potrebbe essere che sia come dici tu.

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Messaggio  007 Lun 30 Mag - 22:29

Santantoni e' 100 metri piu' su...la zona e' quella...faremo qualche indagine, magari troveremo qualcuno che sa....vedremo cumpa'....
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Messaggio  Admin Lun 30 Mag - 22:31

Certo che Fra' Rocco era un bel tipo ! shakhead

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Messaggio  007 Lun 30 Mag - 22:34

A sapia llonga...u ..."remitu e ferroccu".... chuckle
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Messaggio  Admin Gio 2 Giu - 22:15

Marcello Giovene descrive il castello di Simeri attorno alla prima decade del 1700:

"Il castello non era certamente quello che tre secoli prima aveva costruito, probabilmente su precedenti opere difensive Sancio De Ayerbe. Saranno intervenute modifiche ed adattamenti ed ora appariva una casa fortificata.
La grande fabbrica dominava con la sua mole il borgo; le mura di grossi ciotoli di fiume si ergevano a strapiombo sulle pendici impervie del poggio, rendendo facile la difesa. L'ingresso era sul lato ovest ove sboccava, passando per la "pirarella", la mulattiera per Sellia. "La porta grande", l'altra entrata del paese, a cui si accedeva dalla mulattiera della "bruca", era sul lato opposto, dominata dall'altra ala del castello."


Parlando poi della fondazione di Crichi, questa dovrebbe risalire al 1728, infatti nel 1708 la zona non era abitata. Il primo insediamento fu dove c'e' ora L'Acqua Murata, i primi abitanti furono contadini di Sellia, poi accrebbe di popolazione con mandriani e boscaioli dalla vicina Sila.
Nel 1741 contava 223 anime, nel 1788 la popolazione era di 624.

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Messaggio  007 Gio 2 Giu - 22:19

Crichi e' un paese molto giovane...rispetto a Sellia....
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Spigolando qua e la' - Pagina 8 Empty Re: Spigolando qua e la'

Messaggio  Admin Gio 2 Giu - 22:33

007 ha scritto:Crichi e' un paese molto giovane...rispetto a Sellia....

Se non era per quei "zillusi" sellioti, non ci sarebbe stato Crichi. Chilli "s'incriccaru" e si nne jiru vicinu duva c'era l'acqua, poi arrivau u remitu e Ferroccu.

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Messaggio  007 Gio 2 Giu - 22:36

I sellioti s'incriccanu sempra e sinnevanu...non sanno affrontare una discussione e portarla avanti con tranquillita' da persone pacate...s'incriccanu e ...... crazyrun
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Messaggio  Tonino Gio 2 Giu - 23:15

ma s'incriccanu sta per incazzare Question
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