Le Poesie Preferite
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Re: Le Poesie Preferite
Una poesia per Settembre
Settembre
Triste il giardino: fresca
scende ai fiori la pioggia.
Silenziosa trema
l'estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d'oro
giù dalla grande acacia.
Ride attonita e smorta
l'estate dentro il suo morente sogno.
S'attarda fra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi pesanti di stanchezza.
Hermann Hesse
( Poesie )
Settembre
Triste il giardino: fresca
scende ai fiori la pioggia.
Silenziosa trema
l'estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d'oro
giù dalla grande acacia.
Ride attonita e smorta
l'estate dentro il suo morente sogno.
S'attarda fra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi pesanti di stanchezza.
Hermann Hesse
( Poesie )
palummella- Numero di messaggi : 4687
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Re: Le Poesie Preferite
BAMBINI GIOCANOdiBertold Brecht
I bambini giocano alla guerra.
E' raro che giochino alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la guerra,
tu fai "pum" e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.
E' la guerra.
C'è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il mondo,
non farlo piangere.
Pace vuol dire
che non a tutti piace
lo stesso gioco,
che i tuoi giocattoli
piacciono anche
agli altri bimbi
che spesso non ne hanno,
perché ne hai troppi tu;
che i disegni degli altri bambini
non sono dei pasticci;
che la tua mamma
non è solo tutta tua;
che tutti i bambini
sono tuoi amici.
E pace è ancora
non avere fame
non avere freddo
non avere paura.
I bambini giocano alla guerra.
E' raro che giochino alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la guerra,
tu fai "pum" e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.
E' la guerra.
C'è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il mondo,
non farlo piangere.
Pace vuol dire
che non a tutti piace
lo stesso gioco,
che i tuoi giocattoli
piacciono anche
agli altri bimbi
che spesso non ne hanno,
perché ne hai troppi tu;
che i disegni degli altri bambini
non sono dei pasticci;
che la tua mamma
non è solo tutta tua;
che tutti i bambini
sono tuoi amici.
E pace è ancora
non avere fame
non avere freddo
non avere paura.
palummella- Numero di messaggi : 4687
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Re: Le Poesie Preferite
AMARE e vivere
Gli uomini senza amore sono
come granelli di sabbia
che il vento spazza via,
spinti da una forza a loro estranea.
Ma gli uomini colmi d'amore
sono rocce che mai nessuno distruggerà;
il vento della mediocrità
dinanzi a loro dovrà arrendersi
Gli uomini senza amore sono
come granelli di sabbia
che il vento spazza via,
spinti da una forza a loro estranea.
Ma gli uomini colmi d'amore
sono rocce che mai nessuno distruggerà;
il vento della mediocrità
dinanzi a loro dovrà arrendersi
palummella- Numero di messaggi : 4687
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Re: Le Poesie Preferite
GLI AMICI
gli amici sono importanti
per i nostri sogni da realizzare
ma sono anche importanti
per l'affetto
e la stima che ci dimostrano
non potremo fare a meno di loro
in nessun caso della vita
siamo giovani e abbiamo
ancora molto da vivere
bisognerebbe stare tutti insieme
per conoscersi meglio e rispettarci
gli uni con gli altri .
Dedicata a tutti gli amici del forum
gli amici sono importanti
per i nostri sogni da realizzare
ma sono anche importanti
per l'affetto
e la stima che ci dimostrano
non potremo fare a meno di loro
in nessun caso della vita
siamo giovani e abbiamo
ancora molto da vivere
bisognerebbe stare tutti insieme
per conoscersi meglio e rispettarci
gli uni con gli altri .
Dedicata a tutti gli amici del forum
Ultima modifica di palummella il Mar 29 Set - 10:46 - modificato 1 volta.
palummella- Numero di messaggi : 4687
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Re: Le Poesie Preferite
C'e ne sono alcuni che sono come i fagioli: parlano sempre di dietro (con il posteriore) .
BELLA QUESTA NON è MIA, è UN MOTTO
BELLA QUESTA NON è MIA, è UN MOTTO
Ultima modifica di selliotuluntanu il Ven 2 Ott - 14:24 - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
Re: Le Poesie Preferite
NONNO E NIPOTINO
Passan sul prato, nonno e nopotino.
il nonno è vecchio, il bimbo è piccolino,
il bimbo è biondo, il nonno è tutto bianco;
il bimbo è dritto, il nonno curvo e stanco.
Passan sul prato, dandosi la mano.
Il nonno dice: “Presto andrò lontano,
molto lontano, e più non tornerò!”
E il bimbo: “Nonno mio, ti scriverò!” dedicata a tutti i nonni del mondo con tanti auguroni in questo giorno speciale
Passan sul prato, nonno e nopotino.
il nonno è vecchio, il bimbo è piccolino,
il bimbo è biondo, il nonno è tutto bianco;
il bimbo è dritto, il nonno curvo e stanco.
Passan sul prato, dandosi la mano.
Il nonno dice: “Presto andrò lontano,
molto lontano, e più non tornerò!”
E il bimbo: “Nonno mio, ti scriverò!” dedicata a tutti i nonni del mondo con tanti auguroni in questo giorno speciale
palummella- Numero di messaggi : 4687
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Re: Le Poesie Preferite
LA POESIA E LA PACE
TI REGALAI LA PACE,
E MENTRE GLI ALTRI
GIOCAVANO A RISICO,
LA COLTIVAVI CON TANTO AMORE.
TI REGALAI UN FIORE,
E MENTRE ATTORNO A TE',
GIOCAVANO A FARE LA GUERRA,
HAI MESSO UN FIORE
DENTRO LA CANNA DI UN FUCILE.
TI REGALAI UN PICCOLO SEME DI GRANO,
E MENTRE I TUOI AMICI
GIOCAVANO A DIVENTARE RICCHI,
TU LAVORAVI IL CAMPO
PER SEMINARE IL GRANO
PER DONARLO A CHI SOFFRE LA FAME.
TI REGALAI UNA POESIA,
E TU LA REGALASTI
AFFINCHE' TUTTI POTESSERO
DIFENDERE LA PACE.
GIGI
TI REGALAI LA PACE,
E MENTRE GLI ALTRI
GIOCAVANO A RISICO,
LA COLTIVAVI CON TANTO AMORE.
TI REGALAI UN FIORE,
E MENTRE ATTORNO A TE',
GIOCAVANO A FARE LA GUERRA,
HAI MESSO UN FIORE
DENTRO LA CANNA DI UN FUCILE.
TI REGALAI UN PICCOLO SEME DI GRANO,
E MENTRE I TUOI AMICI
GIOCAVANO A DIVENTARE RICCHI,
TU LAVORAVI IL CAMPO
PER SEMINARE IL GRANO
PER DONARLO A CHI SOFFRE LA FAME.
TI REGALAI UNA POESIA,
E TU LA REGALASTI
AFFINCHE' TUTTI POTESSERO
DIFENDERE LA PACE.
GIGI
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Re: Le Poesie Preferite
Il canto dei nuovi emigranti
Ce ne andiamo.
Ce ne andiamo via.
Dal torrente Aron
Dalla pianura di Simeri.
Ce ne andiamo
con dieci centimetri
di terra secca sotto le scarpe
con mani dure con rabbia con niente.
Vigna vigna
fiumare fiumare
Doppiando capo Schiavonea.
Ce ne andiamo
dai campi d'erba
tra il grido
delle quaglie e i bastioni.
Dai fichi
più maledetti
a limite
con l'autunno e con l'Italia.
Dai paesi
più vecchi più stanchi
in cima
al levante delle disgrazie.
Cropani
Longobucco
Cerchiara Polistena
Diamante
Nao
Ionadi Cessaniti
Mammola
Filandari...
Tufi.
Calcarei
immobili
massi eterni
sotto pena di scomunica.
Ce ne andiamo
rompendo Petrace
con l'ultima dinamite.
Senza
sentire più
il nome Calabria
il nome disperazione.
Troppo tempo
siamo stati nei monti
con un trombone fra le gambe.
Adesso
ce ne scendiamo
muti per le scorciatoie.
Dai Conflenti
dalle Pietre Nere da Ardore.
Dal sole di Cutro
pazzo sulla pianura
dalla sua notte, brace di ucccelli.
Troppo tempo
a gridarci nella bettola
il sette di spade
a buttare il re e l’asso.
Troppo tempo
a raccontarci storie
chiamando onore una coltellata
e disgrazia non avere padrone.
Troppo
troppo tempo
a restarcene zitti
quando bisognava parlare, basta.
Noi
vivi
e battezzati
dannati.
Noi
violenti
sanguinari
con l'accetta
conficcata
nella scorza
dei mesi degli anni.
Noi morti
ce ne andiamo
in piedi
sulla carretta.
Avanzano le ruote
cantano i sonagli verso i confini.
Via!
Via
dai feudi
dagli stivali dai cani
dai larghi mantelli.
Ussahè…
Via
Via!
Via
dai baroni.
I Lucifero
I conti Capialbi
I Sòlima gli Spada
I Ruffo
I Gallucci.
Usciamo
dai bassi terranei
dal sudario
dei loro trappeti
dai palmenti
della vendemmia
profondi
a lume di candela
e senza respirazione.
Via
dai Pretori
dalla Polizia
dagli uomini d'onore.
Non chiamateci.
non richiamateci.
È scritto
nei comprensori
È scritto
nei fossi nei canali
È scritto
in centomila rettangoli
alto
su due pali
Cassa del Mezzogiorno
ma io non so
che cosa
si stia costruendo
se la notte
o il giorno.
Ci sono raffiche
su vecchie facciate
che nessuno leva: l'occhio
del Mitra
è più preciso
del filo a piombo della Rinascita.
Addio,
terra.
Terra mia
lunga
silenziosa.
Un nome
non lo ebbe
la gioventù
non stanchiamoci adesso
che ci chiamano col proprio cognome
Noi
Noi
ce ne siamo
già andati.
Dai catoi
dagli sterchi orizzonti.
Da Seminara
dalle civette di Cropalati.
Dai figli
appena nati
inchiodati nella madia
calati dalle frane
dall'Aspromonte
dei nostri pensieri.
Spegnete
le lampadine della piazza.
scordiamoci
delle scappellate
dei sorrisi
dei nomi segnati
e pronunciati per trentasei ore.
Cassiani
Cassiani
Cassiani
Cassiani
Foderaro Galati
Foderaro
Antoniozzi
Antoniozzi
Cassiani
Cassiani
La croce
sulla croce,
diceva l'arciprete.
E una croce
sulla croce,
segnavano le donne.
andavano
e venivano.
Foderaro
Antoniozzi
Antoniozzi
È stato
sempre silenzio.
silenzio
duro
della Sila
delle sue nevicate a lutto.
È stato
il pane a credenza
portato
sotto lo scialle
all'altezza del cuore.
Sono stati
i nostri occhi stanchi
guardando
le finestre illuminate
della prefettura.
Carabinieri,
fermatevi.
Guardate,
giratevi
non c'è nemmeno un cane.
Siamo
tutti lontani
latitanti.
Fermatevi.
Restano
gli zapponi
dietro la porta,
i cieli,
i vigneti.
La pietra
di sale sulla tavola.
I vecchi
che non si muovono
dalla sedia, soli
con la peronospera nei polmoni.
Le capre
la voce lunga
degli ultimi maiali scannati.
L'argento
a forma a forma di cuore, nella chiesa.
Le ragnatele
dietro i vetri, le madonne.
la ragnatela del Carmine
la ragnatela di Portosalvo
la ragnatela della Quercia
Restano le donne
consumate da nove a nove mesi
con le macchie
della denutrizione
della fame.
Le addolorate
Le pietà di tutti gli ulivi,
Lavando
rattoppando
cucinando su due mattoni
raccogliendo
spine e cicoria.
Cancellateci
dall'esattoria
Dai municipi
dai registri
dai calamai
della nascita.
Levateci
il primo giorno di scuola
senza matita
senza quaderno
senza la camicia nuova.
Toglieteci
dalle galere.
Non ubriacateci.
Liberateci
dai coltelli di Gizzeria
dal sangue dei portoni.
Non chiamateci da Scilla
con la leggenda
del sole
del cielo
e del mare.
Siamo
ben legati
a una vita
a una catena di montaggio
Scioglieteci
dai limoni
dai salti
del pescespada.
Allontanateci
da Palmi e da Gioia.
Noi
vivi
Noi
morti
presi
e impiccati
cento volte
ce ne siamo già andati
staccandosi dai rami,
dai manifesti della repubblica.
Di notte
come lupi
come contrabbandieri
come ladri.
Senza un'idea dei giorni
delle ciminiere degli altiforni.
Siamo
in 700 mila
su appena due milioni.
Siamo
i marciapiedi
più affollati.
Siamo
i treni più lunghi.
Siamo
le braccia
le unghie d'Europa.
Il sudore Diesel.
Siamo
il disonore
la vergogna dei governi.
Il Tronco
di quercia bruciata
il monumento al Minatore Ignoto
Siamo
l'odore
di cipolla
che rinnova
le viscere d'Europa
Siamo
un'altra volta
la fantasia
degli dei.
Milioni di macchine
escono targate Magna Grecia.
Noi siamo
le giacche appese
nelle baracche nei pollai d'Europa.
Addio,
terra.
Salutiamo,
è ora.
- Franco Costabile -
_________________
" Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo"
- Giacomo Leopardi -
Re: Le Poesie Preferite
sellia
la prima volta che vidi sellia,
nell'ormai lontano 1970,
mi apparve davanti agli occhi
come se fosse stata una stupenda donna.
subito me ne innamorai,
e da allora molto spesso
mi sono trovato a pensare
a quando avrei avuto
la possibilità di stabilirmi per sempre.
da allora molti altri paesi
ho visitato,
ma alla fine sempre a sellia sono tornato.
dopo tanti anni
come tutte le belle donne,
anche sellia davanti ai miei occhi,
appare invecchiata.
ma come tutto ciò,
di cui mi sono innamorato,
il tempo non ha diminuito
il mio amore.
si, sellia,
un nome facile da imparare,
e difficile da dimenticare,
per tutta quanta
la sua bellezza naturale;
per la semplicità dei suoi abitanti;
e per la simpatia
in tutto ciò che ho incontrato.
la prima volta che vidi sellia,
nell'ormai lontano 1970,
mi apparve davanti agli occhi
come se fosse stata una stupenda donna.
subito me ne innamorai,
e da allora molto spesso
mi sono trovato a pensare
a quando avrei avuto
la possibilità di stabilirmi per sempre.
da allora molti altri paesi
ho visitato,
ma alla fine sempre a sellia sono tornato.
dopo tanti anni
come tutte le belle donne,
anche sellia davanti ai miei occhi,
appare invecchiata.
ma come tutto ciò,
di cui mi sono innamorato,
il tempo non ha diminuito
il mio amore.
si, sellia,
un nome facile da imparare,
e difficile da dimenticare,
per tutta quanta
la sua bellezza naturale;
per la semplicità dei suoi abitanti;
e per la simpatia
in tutto ciò che ho incontrato.
gigi- Numero di messaggi : 102
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Re: Le Poesie Preferite
Bravo Gigi,
per questo bello inno alla nostra Sellia.
per questo bello inno alla nostra Sellia.
nino- Numero di messaggi : 986
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Re: Le Poesie Preferite
LA LIVELLA
Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll'adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.
Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.
St'anno m'é capitato 'navventura...
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po' facette un'anema e curaggio.
'O fatto è chisto,statemi a sentire:
s'avvicinava ll'ora d'à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.
"Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l'11 maggio del'31"
'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto...
...sotto 'na croce fatta 'e lampadine;
tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.
Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore
nce stava 'n 'ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe' segno,sulamente 'na crucella.
E ncoppa 'a croce appena se liggeva:
"Esposito Gennaro - netturbino":
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!
Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo...
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s'aspettava
ca pur all'atu munno era pezzente?
Mentre fantasticavo stu penziero,
s'era ggià fatta quase mezanotte,
e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero,
muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte.
Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia...
Penzaje:stu fatto a me mme pare strano...
Stongo scetato...dormo,o è fantasia?
Ate che fantasia;era 'o Marchese:
c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano;
chill'ato apriesso a isso un brutto arnese;
tutto fetente e cu 'nascopa mmano.
E chillo certamente è don Gennaro...
'omuorto puveriello...'o scupatore.
'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro:
so' muorte e se ritirano a chest'ora?
Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo,
quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto,
s'avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:"Giovanotto!
Da Voi vorrei saper,vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!
La casta è casta e va,si,rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava,si,inumata;
ma seppellita nella spazzatura!
Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente"
"Signor Marchese,nun è colpa mia,
i'nun v'avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa' sta fesseria,
i' che putevo fa' si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse
e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".
"E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!"
"Famme vedé..-piglia sta violenza...
'A verità,Marché,mme so' scucciato
'e te senti;e si perdo 'a pacienza,
mme scordo ca so' muorto e so mazzate!...
Ma chi te cride d'essere...nu ddio?
Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?...
...Muorto si'tu e muorto so' pur'io;
ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".
"Lurido porco!...Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".
"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!!
T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella
che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.
'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo,
trasenno stu canciello ha fatt'o punto
c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme:
tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo,
suppuorteme vicino-che te 'mporta?
Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"
Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll'adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.
Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.
St'anno m'é capitato 'navventura...
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po' facette un'anema e curaggio.
'O fatto è chisto,statemi a sentire:
s'avvicinava ll'ora d'à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.
"Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l'11 maggio del'31"
'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto...
...sotto 'na croce fatta 'e lampadine;
tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.
Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore
nce stava 'n 'ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe' segno,sulamente 'na crucella.
E ncoppa 'a croce appena se liggeva:
"Esposito Gennaro - netturbino":
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!
Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo...
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s'aspettava
ca pur all'atu munno era pezzente?
Mentre fantasticavo stu penziero,
s'era ggià fatta quase mezanotte,
e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero,
muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte.
Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia...
Penzaje:stu fatto a me mme pare strano...
Stongo scetato...dormo,o è fantasia?
Ate che fantasia;era 'o Marchese:
c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano;
chill'ato apriesso a isso un brutto arnese;
tutto fetente e cu 'nascopa mmano.
E chillo certamente è don Gennaro...
'omuorto puveriello...'o scupatore.
'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro:
so' muorte e se ritirano a chest'ora?
Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo,
quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto,
s'avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:"Giovanotto!
Da Voi vorrei saper,vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!
La casta è casta e va,si,rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava,si,inumata;
ma seppellita nella spazzatura!
Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente"
"Signor Marchese,nun è colpa mia,
i'nun v'avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa' sta fesseria,
i' che putevo fa' si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse
e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".
"E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!"
"Famme vedé..-piglia sta violenza...
'A verità,Marché,mme so' scucciato
'e te senti;e si perdo 'a pacienza,
mme scordo ca so' muorto e so mazzate!...
Ma chi te cride d'essere...nu ddio?
Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?...
...Muorto si'tu e muorto so' pur'io;
ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".
"Lurido porco!...Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".
"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!!
T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella
che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.
'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo,
trasenno stu canciello ha fatt'o punto
c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme:
tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo,
suppuorteme vicino-che te 'mporta?
Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"
Ospite- Ospite
Re: Le Poesie Preferite
Poesia per i Caduti
Si ode da lontano una preghiera
celata tra i rumori della sera
è la voce dei giovani soldati
partiti da Cabbia come eroi e mai più tornati.
Il verde smeraldo di una speranza muta
candidi gigli alle armi chiamati
l’ultimo saluto sugli usci delle case
rivolgeste alla madri e alle spose.
Giovani figli di questo Paese
onore e gloria del popolo Cabbiese
nella solitudine di tanta lontananza
la Patria serviste con lungimiranza.
Ragazzi di coraggio e di valore
tutti noi vi portiamo nel cuore
siete i migliori fiori delle stagioni più belle
astri nascenti, luminose stelle.
La nostra comunità di voi è orgogliosa e fiera
vi ricordiamo ogni anno con questa cerimonia vera
mentre si leva alto un grido accorato e tenace
regni per sempre nel mondo l’agognata pace.
Si ode da lontano una preghiera
celata tra i rumori della sera
è la voce dei giovani soldati
partiti da Cabbia come eroi e mai più tornati.
Il verde smeraldo di una speranza muta
candidi gigli alle armi chiamati
l’ultimo saluto sugli usci delle case
rivolgeste alla madri e alle spose.
Giovani figli di questo Paese
onore e gloria del popolo Cabbiese
nella solitudine di tanta lontananza
la Patria serviste con lungimiranza.
Ragazzi di coraggio e di valore
tutti noi vi portiamo nel cuore
siete i migliori fiori delle stagioni più belle
astri nascenti, luminose stelle.
La nostra comunità di voi è orgogliosa e fiera
vi ricordiamo ogni anno con questa cerimonia vera
mentre si leva alto un grido accorato e tenace
regni per sempre nel mondo l’agognata pace.
palummella- Numero di messaggi : 4687
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Re: Le Poesie Preferite
brava palummella,
Tonino- Numero di messaggi : 9586
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Re: Le Poesie Preferite
Riposa in pace, Alda...
Non voglio che tu muoia, no.
Se tu tremassi nella morte,
io cadrei come una foglia al vento,
eppure con le mie grida e i miei sospiri
io ti uccido ogni giorno;
ogni giorno accellero la tua morte,
sperando che anche per me sia la fine
e mi domando dove Dio stia
in tanta collisione di anime,
come permetta questo odio senza rispetto,
e brancolo nel buio della follia
cercando il tentacolo della scienza.
Non voglio che tu muoia, no.
Se tu tremassi nella morte,
io cadrei come una foglia al vento,
eppure con le mie grida e i miei sospiri
io ti uccido ogni giorno;
ogni giorno accellero la tua morte,
sperando che anche per me sia la fine
e mi domando dove Dio stia
in tanta collisione di anime,
come permetta questo odio senza rispetto,
e brancolo nel buio della follia
cercando il tentacolo della scienza.
_________________
" Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo"
- Giacomo Leopardi -
Re: Le Poesie Preferite
POESIA sulla mamma in dialetto calabrese
VA 'NTI TO' MAMMA
Quandu ti senti i nerbi pizziàti
e ccerchi un pocu i paci peri peri;
quandu tutti ti pigghinu a ppuntati
parenti, amici e ppuru to' muggheri;
Quandu cerchi 'na stampiceddha i luca
ammen'o scuru chi tti struggi 'u cori
cerchi n'aiutu ma non trovi 'a vuci
i nuddhu mi ti rici ddu' palori....
Allura, sent'a mmia, va' 'nti tò mamma
ch'é sempri pronta mi ti rici : “figghiu”
cu' ddhà' vuci ch'é cadda com'a fiamma.
Và nti to' mamma, senti 'u me' cunsigghiu!
Iddha ti 'mbrazza e, ssi tu sta' ciangendu,
ti stuia l'occhi cu' so' muccatùri....
To' mamma, puru quandu sta' murendu,
i spindissi pi ttia l'urtimi uri! ...
Quandu ti senti ammenz'o mari 'u cori
iddha è a barca chi tti porta 'a rriva;
Và nti to' mamma, pigghia i me' palori,
cumu faciva ieu....quandu ll'aviva! ..
se posso fare cosa gradita ho provato a trdurre la poesia
VAI DA TUA MAMMA
Quando ti senti a pezzi,
e cerchi un po’ di pace intorno a te
quando tutti ti prendono a calci (in giro)
parenti , amici e pure tua moglie;
quando cerchi un po’ di luce
dentro al buio che ti strugge il cuore
cerchi un aiuto ma non trovi la voce
di nessuno che ti dica due parole;
allora ascoltami, vai da tua madre
che è sempre pronta a dirti: figlio
con la sua voce calda come la fiamma.
Vai da tua mamma, ascolta il mio consiglio;
lei ti abbraccia, e se stai piangendo,
ti asciuga le lacrime col suo fazzoletto…….
Tua mamma pure in punto di morte
Spenderebbe per te le sue ultime ore:
quando senti il tuo cuore in balia delle onde,
lei è la barca che ti porta a riva.
Vai da tua mamma, “ascolta le mie parole”,
come facevo io quando l’avevo.
VA 'NTI TO' MAMMA
Quandu ti senti i nerbi pizziàti
e ccerchi un pocu i paci peri peri;
quandu tutti ti pigghinu a ppuntati
parenti, amici e ppuru to' muggheri;
Quandu cerchi 'na stampiceddha i luca
ammen'o scuru chi tti struggi 'u cori
cerchi n'aiutu ma non trovi 'a vuci
i nuddhu mi ti rici ddu' palori....
Allura, sent'a mmia, va' 'nti tò mamma
ch'é sempri pronta mi ti rici : “figghiu”
cu' ddhà' vuci ch'é cadda com'a fiamma.
Và nti to' mamma, senti 'u me' cunsigghiu!
Iddha ti 'mbrazza e, ssi tu sta' ciangendu,
ti stuia l'occhi cu' so' muccatùri....
To' mamma, puru quandu sta' murendu,
i spindissi pi ttia l'urtimi uri! ...
Quandu ti senti ammenz'o mari 'u cori
iddha è a barca chi tti porta 'a rriva;
Và nti to' mamma, pigghia i me' palori,
cumu faciva ieu....quandu ll'aviva! ..
se posso fare cosa gradita ho provato a trdurre la poesia
VAI DA TUA MAMMA
Quando ti senti a pezzi,
e cerchi un po’ di pace intorno a te
quando tutti ti prendono a calci (in giro)
parenti , amici e pure tua moglie;
quando cerchi un po’ di luce
dentro al buio che ti strugge il cuore
cerchi un aiuto ma non trovi la voce
di nessuno che ti dica due parole;
allora ascoltami, vai da tua madre
che è sempre pronta a dirti: figlio
con la sua voce calda come la fiamma.
Vai da tua mamma, ascolta il mio consiglio;
lei ti abbraccia, e se stai piangendo,
ti asciuga le lacrime col suo fazzoletto…….
Tua mamma pure in punto di morte
Spenderebbe per te le sue ultime ore:
quando senti il tuo cuore in balia delle onde,
lei è la barca che ti porta a riva.
Vai da tua mamma, “ascolta le mie parole”,
come facevo io quando l’avevo.
palummella- Numero di messaggi : 4687
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Re: Le Poesie Preferite
Brava Palumme'. na bella poesia mintisti! (Sulu ch'e' nu pochicellu "mammona", tu chi dici?)
_________________
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- Giacomo Leopardi -
Re: Le Poesie Preferite
QUANDO VERRà AUTUNNO
Quando verrà autunno
Vorrei solo che tu te ne andassi in punta di piedi,
lasciandomi a respirare, incosciente di sonno,
ancora il tuo odore,
regalandomi un bacio sulla fronte,
come quelli belli dei nostri ultimi abbracci.
Candidamente resterei aggrappata ai miei sogni.
E sentirei il risveglio lontano.
Fammi dormire ancora,
ché la parete fragile del sonno ripara
il cuore dalle intemperie dei giorni neri.
Ho bisogno di non sentire e non sapere.
Io vedo immaginari raggi di sole,
e lascio che entrino dentro di me.
E' per te il mio sogno.
Io voglio che sia.
Per vivere ancora un po' il sapore pieno del momento magico.
In un giorno di autunno inoltrato ti regalerò poi un sorriso,
miscelando colori delicati ai rossi vivi e violenti
di una stagione, che io so, poi, arriverà
Quando verrà autunno
Vorrei solo che tu te ne andassi in punta di piedi,
lasciandomi a respirare, incosciente di sonno,
ancora il tuo odore,
regalandomi un bacio sulla fronte,
come quelli belli dei nostri ultimi abbracci.
Candidamente resterei aggrappata ai miei sogni.
E sentirei il risveglio lontano.
Fammi dormire ancora,
ché la parete fragile del sonno ripara
il cuore dalle intemperie dei giorni neri.
Ho bisogno di non sentire e non sapere.
Io vedo immaginari raggi di sole,
e lascio che entrino dentro di me.
E' per te il mio sogno.
Io voglio che sia.
Per vivere ancora un po' il sapore pieno del momento magico.
In un giorno di autunno inoltrato ti regalerò poi un sorriso,
miscelando colori delicati ai rossi vivi e violenti
di una stagione, che io so, poi, arriverà
palummella- Numero di messaggi : 4687
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Re: Le Poesie Preferite
POESIA DeDiCaTa a TUttI
Solo se la fortuna ci acccompagnerà
un giorno arriveremo alla terza età
un po’ tristi, un po’ contenti
quello che è sicuro,non avremo più denti
avremo una sfilza di nipotini
che correndo distruggeranno ricordi e oggetti.
Non correremo più tutto il dì
faremo fatica a muoverci da qui a lì
saremo vecchi tutta pelle e ossa
non ricorderemo più quando ‘ saltavamo i fossi ‘
non avremo più paura di un filo di grasso
non sarà più una ruga a crearci sconquasso.
Di sicuro avremo risposte più buone
chiameremo le cose col loro vero nome
forse saremo un po’ fuori dal mondo
ma sarà grazie a noi se gira in tondo
ogni uomo che passa dà uno spintone
e la trottola gira in continuazione
Ogni vita è come un prezioso granello
per ogni vecchio che parte arriverà un bambinello.
Tutto il bene che ho voluto però
non andrà perso
perchè sarà una briciola nel cuore dell’Universo
Nei figli dei miei figli
sempre ci sarà
una goccia del mio amore che ….galleggierà
Solo se la fortuna ci acccompagnerà
un giorno arriveremo alla terza età
un po’ tristi, un po’ contenti
quello che è sicuro,non avremo più denti
avremo una sfilza di nipotini
che correndo distruggeranno ricordi e oggetti.
Non correremo più tutto il dì
faremo fatica a muoverci da qui a lì
saremo vecchi tutta pelle e ossa
non ricorderemo più quando ‘ saltavamo i fossi ‘
non avremo più paura di un filo di grasso
non sarà più una ruga a crearci sconquasso.
Di sicuro avremo risposte più buone
chiameremo le cose col loro vero nome
forse saremo un po’ fuori dal mondo
ma sarà grazie a noi se gira in tondo
ogni uomo che passa dà uno spintone
e la trottola gira in continuazione
Ogni vita è come un prezioso granello
per ogni vecchio che parte arriverà un bambinello.
Tutto il bene che ho voluto però
non andrà perso
perchè sarà una briciola nel cuore dell’Universo
Nei figli dei miei figli
sempre ci sarà
una goccia del mio amore che ….galleggierà
palummella- Numero di messaggi : 4687
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Età : 33
Località : Papanice
Re: Le Poesie Preferite
Sui Figli
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di se stessa.
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi.
E benché vivano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
esse abitano la casa del domani,
che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro,
ma non farvi simili a voi: la vita procede
e non s'attarda sul passato.
Voi site gli archi da cui i figli,
come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
e vi tende con forza affinché le sue frecce
vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere;
poiché come ama il volo della freccia
così ama la fermezza dell'arco.
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di se stessa.
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi.
E benché vivano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
esse abitano la casa del domani,
che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro,
ma non farvi simili a voi: la vita procede
e non s'attarda sul passato.
Voi site gli archi da cui i figli,
come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
e vi tende con forza affinché le sue frecce
vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere;
poiché come ama il volo della freccia
così ama la fermezza dell'arco.
palummella- Numero di messaggi : 4687
Data d'iscrizione : 01.01.09
Età : 33
Località : Papanice
Re: Le Poesie Preferite
I vizi degli uomini
Di sacche Giove ce ne impose due:
una, dei nostri vizi rimpinzata,
ci appioppò su la schiena;
l'altra, pesante degli altrui, ci appese
davanti al petto.
Perciò non ci è possibile vedere
in noi nessun difetto,
e appena gli altri sgarrano
li censuriamo.
Di sacche Giove ce ne impose due:
una, dei nostri vizi rimpinzata,
ci appioppò su la schiena;
l'altra, pesante degli altrui, ci appese
davanti al petto.
Perciò non ci è possibile vedere
in noi nessun difetto,
e appena gli altri sgarrano
li censuriamo.
fedro- Numero di messaggi : 1151
Data d'iscrizione : 14.02.09
Re: Le Poesie Preferite
Bravo Fedro Ma chissa pero' u ra scrivisti tu...
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" Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo"
- Giacomo Leopardi -
Re: Le Poesie Preferite
A mmia tutti si poeti u mmi convincianu, all'ura cchi t'adduni ti stampanu na poesia ,speciarmenta doppo manciatu e .....
007- Numero di messaggi : 26248
Data d'iscrizione : 29.11.08
Re: Le Poesie Preferite
buona sera admin si èproprio di fedro qestaAdmin ha scritto:Bravo Fedro Ma chissa pero' u ra scrivisti tu...
fedro- Numero di messaggi : 1151
Data d'iscrizione : 14.02.09
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