Come eravamo

Admin se ricordo bene dove si pagava la "fondiaria", li' nello stesso locale c'era una specie di generi alimentari se ricordo bene il locale lo gestiva Donna Annina mentre per quanto riguarda a farmacia mi para sutta u comuna vecchiu o nun c'era affattu. I ciucci i carusavano ara forgia chi puzza e vrusciato quannu mintianu i scherri
mi para ca favcia tuttu u vecchio forgiaru

Tu sai che a Sellia anni fa c'erano molti ciucci e ci doveva essere chi li "scerrava" e chi li "carusava", poverini d'estate faceva molto caldo.

Atty, hai indovinato sull'ubicazione della vecchia farmacia, era sotto il comune vecchio, io non me la ricordavo nemmeno. Per quanto riguarda la tosatura degli asini, puo' darsi che il "forgiaru" faceva tutto, ma questa persona mi ha indicato un luogo preciso dove lui si ricordava che veniva fatta la tosatura ed anche il tosatore che naturalmente e' passato a miglior vita. Forse qualche "vurpuna" con la coda lunga e folta si ricorda.

Io mi ricordu visivamente china facia a tosatura ma u numa no e mi para chi i tosavavanu vininu u vecchiu furnu

Quala furnu? Vicinu u tabacchinu vecchiu?

No subra u monumentu

Ho imparato un'altra cosa; che subbra u monumentu c'era nu furnu...Comunqua u postu chi mi dissaru e' na pocu cchju' avanti da vecchia falegnameria e Giordano, banna sutta u castellu, l'attuale via Nassyria.

Si hai ragiuna ora mi ricordu

...Mi pare di ricordare, che i ciucci i carusava Turuzzu Sei,aru serruna,vicinu a falignameria e Giordano.

Toto' e' esattamente come scrivi, infatti non mi ricordavo il nome della persona, grazie !

Ora che nel forum abbiamo una "memoria storica" (Eugenio), vorrei chiedergli se si ricorda alcuni particolari della sua infanzia, senza pero' andare nel privato (suo ed altrui), generalmente parlando della vita quotidiana del paese. Ad esempio, quello che si faceva con gli amici per divertimento, oppure delle ristrettezze dovute ai tempi duri di allora. Sappiamo per esempio che a Sellia diverse persone morirono cadendo nei burroni, che fino a qualche decennio fa non c'era l'acqua corrente e che i bisogni fisiologici venivano espletati nelle zone circostanti all'abitato, oppure sul fatto che numerose famiglie vivevano in casette piccolissime, addossate l'una sull'altra e che praticamente non esisteva nessun tipo di privacy.

...Io,da bambino,abitavo a Ruscia.Ricordo che non avevamo l'acqua in casa e si andava a prenderla alla
fontana di"capeferru".i wc erano nelle case varate.Le pareti, della casa,erano fatte con cannizzi e
intonacati con "crita da varanna e calce;quindi si sentiva bene,quello che dicevano nell'altra casa.
L'illuminazione era:la luce elettrica"a forfè".Consisteva di una sola lampadina da 25w.Si accendeva
e si spegneva con l'orario dell'illuminazione stadale.Spesso mancava la corrente,e si accendevano le
lucerne a olio o a petrolio...E tante altre cose...Ma eravamo più felici di adesso.(questa è la mia opinione)

Qualche foto di queste "cannizze" che fungevano da parete magari uscira' fuori..

Bravo Toto, e stiamo parlando degli anni 50, ma le pareti con i cannizzi erano state fatte dopo che le case franarono ?

...La casa dove abitavo,certo che era stata fatta prima del 43.
Però,io parlo,del 47 /50.Da quando avevo tre anni e mi ricordo delle cose.

Immagino quanti ricordi avrai...

Toto Bruno ha scritto:...La casa dove abitavo,certo che era stata fatta prima del 43.
Però,io parlo,del 47 /50.Da quando avevo tre anni e mi ricordo delle cose.

La mia curiosita' era nel sapere se la casa dove vivevi prima era franata, naturalmente poi ci furono famiglie costrette a vivere in alloggi di fortuna.
Pero' in tempi molto piu' antichi, nei paesi ma anche in citta 'come CZ c'erano persone che vivevano in veri e propri pagliai, o capanne. Le persone che potevano costruirsi qualcosa di meglio, erano quelle che costruivano con ciotoli di fiume, creta o fanghiglie varie e per pavimento c'era la nuda terra.

...SI,la casa dove abitavano i miei,prima dell'alluvione,era sotto il castello verso la piazza della chiesa,che
come tante altre franò.Questo me lo raccontò mia madre e mia nonna,che babitava con noi.Io sono nato
l'anno dopo.Comunque,la situazione che ho descritto,era comune a tante altre case ruscia, san'angelo ecc.
Ricordo i barraccuni,costruiti con tavole di legno dai militari per l'emergenza,che poi sono stati abitati per più di 15 anni.
Erano fatti,maggiormente,da un locale che era la camera da letto e di un cucinino con il camino.Il soffitto,
usato come deposito,alcune famiglie numerose,ci facevano dormire i figli.Certo erano situazioni di emergenza che chi le ha vissute se li ricorda bene.

Sarebbe interessante sapere quante furono le case crollate o dichiarate pericolanti e percio' non abitabili che furono successivamente demolite. Si avrebbe certamente un'idea piu' vicina alla realta' su quanto piu' popolato ed esteso era il paese. So' delle case vicine al castello, quelle sopra dove c'e' ora il chiosco e quelle sotto la strada. Non dovrebbe essere poi tanto difficile scoprirlo, non stiamo parlando di moltissimi anni fa; purtroppo chi e' interessato a scoprire storia recente e passata del luogo d'origine e' principalmente chi vive altrove.

Ci sono molte foto, del periodo , che danno piu' di un'idea di come fosse il nostro paese allora...

Molte? Non ne sono al corrente...Foto che precedono le frane del 43, se non sbaglio ne ho vista solo una, datata forse 1937 ma ricordo che non si vedeva granche' di panorama.

Rettifica? A putica e cicciu e tiresina l'avia sutta duva abitava accantu u zu nicola cricaru, a putica da socera e toninu non so se era sua datu ca avia a casa attaccata, però so di certo che la gestiva Toto Cirillo e non era una vera putica in quanto vinnianu per lo più vino, diciamo un dopo lavoro, devo ancora obbiettare per a putica e totu sgrambiglia in quanto e stata sempra sutta u barcuna meu e tu dovresti saperlo... Subra a putica cera a scola, dove il periodo di lezioni si votava!!! E poi cera un lungo balcone di ferro battuto che collegava a casa e donna Nora cu ra nostra, noi eravamo parete e parete con il Commendatore Placida e cu Donna Nora. prima ma si vara a Sellia l'avia ara chiazza Sgrambiglia putica dove adesso e diventato posteggio publico,scedendo 3 gradini a destra; poi dici che non ricordi il fotografo di Sellia se non ricordi mio padre dovresti parlare con tonino tuo fratello, almeno ricordi chi e stato L'artista che a restaurato il quadro della madonna della neve prima che andasse buttato nella spazzatura? oppure il migliore barbiere di Sellia. Amico mio mi dispiace di avere voluto puntualizzare, posso anche capirti perche tra me e te intercorrono molti anni, però abitavamo difronte! Dino non te la prendere perche sei un bravo ragazzo e ti stimo... Buona sera Signori tutti!!!!!!

Caro Eugenio, mi hai fatto ritornare indietro con gli anni. Da bambino ricordo i lavori di scultura e di pittura di tuo zio
Nicola da Surrenta, un vero artista. Mi ricordo anche il quadro della Madonna della Neve quando lo dipingeva . Ora, non è stato buttato , ma si trova nella <Chiesa del Rosario. Mi ricordo anche quando faceva i capelli e mi ricordo pure quando ormai dedito all'alcol stava giornate intere nel salone ara sagghjiuta du campanaro dove anche dormiva. quello che mi è rimasto impresso il suo stile sempre elegante e compito con l'immmancabile cravatta. Un personaggio.

Ara lenza, c'e' na conicella, con un dipinto originale, un po rovinato, l'autore era lo zio di Eugenio....

007 ha scritto:Ara lenza, c'e' na conicella, con un dipinto originale, un po rovinato, l'autore era lo zio di Eugenio....

L'immagine della madonna e chilla conicella a ristrutturavi eju quannu ia ara lenza da nanna rosa con colori ad olio