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Il Ruminante ha scritto:

Secondo il mio modesto parere e a dispetto di ciò che il suo nome ci evoca, il pensiero di a Timpa è "montano", viaggia, come si suol dire, sopra la media, perchè dice e non dice, non dice ma mostra, quindi, dice. Troppo è la differenza percepita di quella lancetta dei secondi tra il suo so-stare tra il 7 e l'8 e il su scatto in avanti, per non notarvi un crescendo del passar del tempo che fa pensare a un masso, forse quello di Sisifo, che sfugge al controllo del selliese e, data la sua massa sposata all'inclinazione, prende folle velocità e dalla cima precipita a valle, vale a dire, ci si ritrova in una timpa, si è toccato il fondo, il tempo per il selliese si è fermato, lo "vive" e lo assapora in uno stato comatoso. Ma, la società tutta, "il mestiere - qualcuno diceva- di vivere", l'irrefrenabile voglia, nonostante tutto, di stare al passo dei tempi, di sentirsi protagonisti digitali e istantanei, impone al selliese la risalita. Ma, risalire la china costa fatica, la massa e il piano inclinato, prima alleati, ora si rivelano zavorra del tempo che fu sprecato, ora freni per quei pochi che han voglia di fare, e perfetti alleati per quei tanti che di voglia hanno, nel loro DNA, solo quella del dis-fare. Intuiamo, da questa breve considerazione, che Sellia è squilibrata. E lo è perchè quegli alcuni son troppo pochi e dovrebbero aumentare e, al contempo, quella maggioranza è troppa e dovrebbe diminuire. Insomma, si anela una via di mezzo, un passaggio-permanenza nè di sola montagna e nè di sola vallata, nè un vissuto d' orologio fermo e nè di uno che corre troppo.