I CONICELLI DA SELLIA

La n. 3^, conicella mi dicono che dovrebbe essere quella vicino u viveri per andare al rione Madonna della Neve ?

Spero di non sbagliarmi, ma questa mi sembra che non ci sia e quindi do anch'io il mio piccolo contributo

Non me ne voglia l'amico Uragano, ma tornando indietro ho visto che lui l'aveva già messa, mi sembra fosse la n. 4.
Se a lui sta bene la lascio comunque, abbiamo solamente un altro punto di ripresa.

cuvalo54 ha scritto:Non me ne voglia l'amico Uragano, ma tornando indietro ho visto che lui l'aveva già messa, mi sembra fosse la n. 4.
Se a lui sta bene la lascio comunque, abbiamo solamente un altro punto di ripresa.

Ma si figuri mio caro Imperatore, a lei è consentio questo ed altro ! é un onore .

A buon intenditor... poche parole

Comu siti cerimoniusi !

utamarru ha scritto:pieni di ricordi , le conicelle , in effetti vederli ridotti cosi , lascia molta tristezza e amarezza

Tamarru ha ragione, vederle così mal ridotte dispaiace veramente. Se non ricordo male qualche tempo fa quando si parlò di un certo finanziamento ottento dal comune per far lavorare a turno i nostri ragazzi fu detto che sarebbero state oggetto di intervento.
Era una buona idea ma è rimasta solo una buona idea! Peccato.

PS bravo al fotografo/i

finalmente ho trovato il tempo per leggere anche circa questo argomento. bene io sono amante delle conicelle e sono d'accordo che vadano riprese e ristrutturate. molte di queste non le conoscievo anche se in Chiesa grazie all'amico Gigi ne abbiamo fatto già l'anno scorso e non un mese fa una raccolta foografica.

comunque penso che una possibile soluzione sarebbe: innanzitutto ogni proprietario che ha fatto la conicella per voto si impegni a restuararla (certo forse i proprietari non sono più in vita, quindi chi per lui ) e poi per le restant si potrebbe proprio iniziare un progetto di recupero dell'arte. c'è chi su questo ne capisce più di me. se io avessi i soldi restaurerei tutto. infatti per il momento abbiamo in restauro i candelieri dell'altare maggiore che mi hanno promesso di consegnarmi prima della festa (ma per trovare i soldi ce ne vuole)

prima di restararare le conicelle bisogna restaurare le teste du qualcuno--apprezzo le parole di don francesco--lui conosce tutti a sellia e sa quali teste bisognetrebbe restaurare--una parola é troppa e 2 sono poco--

cuvalo54 ha scritto:E bravo ad Uragano, si ficia nu bellu giru e na bella penzata: salviamo il salvabile, fra qualche tempo non avremo neanche le foto.

007 ha scritto:Credo che alcune si potrebbero restaurare, magari come forum..potremmo fare qualcosa...

Forse le "conicelle" non saranno priorita' assoluta ma credo che anche loro hanno il diritto di rimanere li' dove sono rimaste per molti anni, ai crocicchi delle vie, nelle campagne di Sellia, testimoni di quella fede che ha sempre contraddistingo la gente del luogo.
La nostra storia e' anche questa, piaccia o non piaccia: il sacro che si mischia al profano; le conicelle, le Confraternite con le loro opere di bene e le loro rivalita', il "Tummulieri". Cosa credete che contraddistingua un paese dall'altro se non queste tradizioni tramandate per secoli?
Alcune di queste conicelle magari risalivano al Medioevo, a quei monaci basiliani che li portarono in Calabria, alla dominazione spagnola, altre piu' recenti alla devozione dei contadini che passavano molto tempo nelle campagne e non avevano tempo per recarsi in chiesa, andavano a pregare li' davanti alle conicelle.
Se gli amici del forum sono d'accordo potremmo iniziare a farci promotori del restauro di alcune di loro, se non tutte, magari offrendo una cifra che possibilmente si andrebbe ad aggiungere a qualche sovvenzione degli enti locali, preposti alla preservazione della cultura.
Forse sfruttando l'imminente arrivo di due nuovi sacerdoti si potrebbe intraprendere questa iniziativa. Ditemi cosa ne pensate.
Una comunita' piccola come Sellia dovrebbe mantenere viva la tipicita' del luogo, Sellia non la rende tipica la sagra dell'olio, di sagre simili ce ne sono a migliaia. Il futuro di Sellia ha le radici nel passato, bisognerebbe non dimenticare chi siamo stati per proiettare queste tipicita' nel futuro.

Ora che Sellia ha due preti si potrebbe fare qualcosa per queste edicole votive oppure dobbiamo aspettare che ne rimanga la polvere ?

ludovico -- non trattenere il fiato mentre aspetti--

Ludovico ha scritto:Ora che Sellia ha due preti si potrebbe fare qualcosa per queste edicole votive oppure dobbiamo aspettare che ne rimanga la polvere ?

Ludo, hai ragione...Speriamo che si inizi a fare qualcosa ma non solo sulle "conicelle", servirebbe una specie di catalogazione generale di dove erano ubicati alcuni punti importanti di quella che era la civilta' contadina di allora e dico mulini, "trappeti", palmenti, ecc.
Anche gli archivi parrocchiali dovrebbero essere controllati da persone preposte dalla Curia, prima che siano vittime dell'in-Curia.

Secondo me , le "conicelle" si aggiusteranno quando qualche "privato"...devoto ci mette mano, se no...campa cavallo...pensa che domenica il sacerdode di sellia che ha detto messa ha riferito che hanno restaurato mi pare la statua di Sant'Antonio, e servono dei fondi...

LA MADONNA DELLA NEVE
Il dipinto, tra storia e leggenda
La Madonna della Neve Il dipinto, raffigurante la Vergine con il Bambino sulle ginocchia, che si ammira sull'altare maggiore, è di autore ignoto. Concordemente però viene attribuito ad un pittore fiorentino di scuola botticelliana attiva in Firenze verso la fine del XV secolo.
Questa immagine, dipinta su di un sasso ritrovato miracolosamente sul greto del fiume vicino, fu, nel 1605, tagliata e trasportata nell'attuale Santuario, allora ancora Cappella, che divenne, da quel momento, meta di frequenti pellegrinaggi.
Sul ritrovamento del dipinto della Madonna, posto sull'altare maggiore, ci sono molte leggende. Si dice che un bambino, muto dalla nascita, passando, con sua madre, sul ponte accanto alla Chiesa, abbia visto il dipinto nel fiume e abbia urlato: "Mamma guarda laggiù la Madonna con il Bambino" e da allora abbia recuperato la parola.

L'immagine è dipinta su di una pietra di circa cm 80x60 con uno spessore di 10 cm. La Madonna è seduta su una poltrona con una tappezzeria a sfondo verde ed indossa un abito rosa con sbuffi bianchi e mantello celeste e giallo antico; ha la mano destra intorno al corpo del Bambino che si trova sulle sue ginocchia.
Il 18 Aprile del 1623 fu incoronata, per la prima volta. Era il terzo giorno dopo la Pasqua e fu fatta una solenne processione partendo dalla Chiesa di Palazzuolo. Fu messa una corona sul capo della Madonna e al collo le fu appesa una grossa spilla. Questi "preziosi" furono sostituiti nel 1955 con la benedizione del Cardinale di Firenze, Elia dalla Costa


Gironzolando in rete ho trovato questo articolo sulla Madonna della Neve e mi ha ispirato ha fare questo video sulla Madonnina nostra situata vicino al viveri.
Qualche foto lo presa in prestito  dall'amico e compari Uragano, è sottinteso che la parte finale del video non è vera e' un montaggio  ,si fa presente con questo che non si vuole prendere in giro nessuno

[quote="a timpa"]LA MADONNA DELLA NEVE

Qualche foto lo presa in prestito  dall'amico e compari Uragano, è sottinteso che la parte finale del video non è vera e' un montaggio  ,si fa presente con questo che non si vuole prendere in giro nessuno
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Ciao Timpa, bel montaggio a parte, una curiosità, ricordo che le voci dicevano che il dipinto lo aveva fatto Nicola da surrenta - Lostumbo per intenderci, zio e Geniellu Lostumbo, abitava vicino  casa mia quando ero bimbo. A ri casi e donna Nora Perrone. Tu però descrivi più dettagliato, sicuramente documentato, perciò va bene così.


si fa presente con questo che non si vuole prendere in giro nessuno
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Chi dovesse avere la coda di paglia,  se la brucia con un fiammifero.  Si tranquillizza.

Credo che anche sulle "conicelle" si sia detto tutto, ma e' bene che se ne parli ancora. Parlare, evidenziare, citare, ricordare, sono tutti verbi che fanno bene. Starsene zitti, dimenticare, ignorare, sono verbi che fanno male...
Siamo caduti troppo in basso per colpa di quest'ultimi verbi.

Ne riparliamo ?

uragano ha scritto: Ne riparliamo ?

E parliamone
A quanto leggo su questo forum noi forumisti sembriamo tutti d'accordo che le conicelle andrebbero tutte aggiustate
Dico aggiustate si ma senza però sconvolgerle o cambiarle per fare posto alla modernità come pare sta succedendo

Taccola, sono d'accordo con te sulle conicelle, stravolgerle per rifarle alla carlona non ne vale la pena, anzi si fa un grande torto all'originalita'. Pero' bisogna pure considerare che alcune sono completamente scomparse, ad es. 'A cona d'a Crucia... Bisognerebbe fare una mappatura di quelle esistenti e di quelle distrutte.
Non e' un lavoro da poco, ma se si crea un gruppo coeso, credo si possa cercare di salvare il salvabile.

Quello che non si e' fatto per il castello e per la preservazione di cio' che rende il nostro territorio raro, se non unico, ci dice una cosa: Sellia ha bisogno dei suoi figli lontani, perche' quelli vicini hanno altro a cui pensare... E' altresi' difficile fare le cose da lontano ed e' per questo che ci sarebbe bisogno di uno "zoccolo duro" vicino al capezzale dell'ammalata.

Pater mio, cari fratelli, è con il cilicio lombi grattugiate tornare alla convivialità di tutti, grato per sopravvivere un altro partito di oscurità qui in Brasile. All'interno del portale del nostro amato convento, ammaccato ma non battuto, e chiedo la tua benedizione Pater, e vi prego di aggiornare sui progressi delle nostre attività e in questo povero peccatore può essere u

Si parte sempre da ciò che rappresenta o ha rappresentato nel tempo una qualsiasi opera dell'uomo: se il castello può essere potere per le conicelle può essere fede o ringraziamento. Ma come è corretto mantenere l'originalità del primo è corretto non stravolgere le peculiarità delle seconde.
Altra cosa è ricostruire ciò che è andato distrutto.

Marcelo Tadeu ha scritto:Pater mio, cari fratelli, è con il cilicio lombi grattugiate tornare alla convivialità di tutti, grato per sopravvivere un altro partito di oscurità qui in Brasile. All'interno del portale del nostro amato convento, ammaccato ma non battuto, e chiedo la tua benedizione Pater, e vi prego di aggiornare sui progressi delle nostre attività e in questo povero peccatore può essere u

Frate Marcelo,

siete fuori argomento...Vi scuso perche' siete un monaco novello e di buon animo. Comunque ho gia' benedetto il vostro capoccione e vi invito a scrivere nel "Bar Sport e buon umore"

cuvalo54 ha scritto:Si parte sempre da ciò che rappresenta o ha rappresentato nel tempo una qualsiasi opera dell'uomo: se il castello può essere potere per le conicelle può essere fede o ringraziamento. Ma come è corretto mantenere l'originalità del primo è corretto non stravolgere le peculiarità delle seconde.
Altra cosa è ricostruire ciò che è andato distrutto.

Abbiamo nel tempo perso la nostra identita' perche' si e' pensato ed agito con incompetenza e mentalita' ottuse...Non siamo i soli, se cio' puo' essere di conforto, :-( basta guardarsi in giro... In Calabria siamo specializzati in queste cose, abbiamo sempre visto un reperto storico come un ammasso di pietre di cui disfarsi e non come un pezzo di storia da conservare. C'e' chi doveva agire e non l'ha fatto, c'e' chi potrebbe ancora tentare qualcosa ma accampa scuse.
Questi siamo...