Fiabe: le fantastiche avventure di Pinko, il bambino invisibile.

Pinko in Giappone
Pinko, come stregato, correva ogni mattina, appena sveglio, alla finestra e rapito ed estasiato da quella montagna maestosa, alta fino al cielo e tutta incappucciata di neve, rimaneva a guardarla per ore.
La visione splendida di quel cono vulcanico all'orizzonte gli rammentava sempre le origini geologiche del Giappone e la drammatica minaccia sismica che incombeva su quella nazione.
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Pinko, quella mattina, sentì un brivido lungo la schiena; era la paura o la leggera brezza del mattino?
Nella casa dove si era sistemato, senza che nessuno sospettasse della sua presenza, viveva una simpatica famiglia giapponese.
L'appartamento era piccolissimo e di una semplicità essenziale. PInko lo trovava meraviglioso perchè, nonostante tutto, il sogiorno, la sala da pranzo e il letto, erano affacciati su di un minuscolo giardino con ciottoli ben ordinati, una piccola roccia sistemata con cura e due bonsai che crescevano nel muschio.

Un giorno, sdraiato su una stuoia, piacevolmente attratto da uno stormo di uccellini di carta,fatti con quella tecnica tanta cara ai giapponesi chimata "origami",sentì un cinguettio molto dolce e soave che provenive da essi.
Uno di loro con un vocione che contrastava con la forma esile del suo corpicino, ma proprio per questo più inquietante, si rivolse a Pinko dicendo: " cerco il tuo aiuto per salvare il mondo degli uomini: troppe sono le guerre, troppe le oppressioni e i soprusi nei confronti dei deboli; troppe le ingiustizie, troppa l'indifferenza, troppe le calamità natrurali di cui spesso l'uomo è responsabile".
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Brezza, così si chiamava l'uccellino, si poggiò sulla spalla di Pinko e continuò:"dovrai avere molto coraggio, perchè il compito che ti dovrò affidare è arduo e difficile".
A tre giorni di cammino da qui, si trova la Montagna infuocata, un vulcano che si erge solitario e maestoso.
In questo posto si trova la Fiamma Sacra, un tempo detentrice e dispensatrice fra gli uomini di tutte le virtù e di tutti i più importanti valori della vita.
Tu sei il prescelto e, grazie ai tuoi specuiali poteri dovrai tentare di sottrarre la Sacra Fiamma al re Irokito, signore del Vulcano, che l'ha rubata dal tempio dorato molti secoli fa. Lo stolto, sperava, così facendo, di accrescere le virtù el suo popolo. Fu comunque punito e con lui tutta l'umanità. In seguito ad un potente incantesimo, da quel momento, la Sacra Fiamma fu dispensatrice all'umanità di tutto il contrario di ciò pe cui era stata creata.
Devi sapere che il tempio è invisibile a tutti gli umani, ma ogni dieci secoli, solo per una notte, sotto l'influsso di una cometa, lo si può vedere in tutta la sua maestosità. Fra pochi giorni sarà il momento giusto e allora tu, Pinko, ne approfitterai per entrare trionfante con la Sacra Fiamma nel tempio.
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Il popolo del vulcano stregato

Ti devo informare,>> - proseguì, Brezza- <Il re, infatti, è addirittura diventato un mostro di cattiveria. Egli ha un appetito cosi vorace ed insaziabile da inorridire i suoi sudditi. E’ diventato così malvagio che osa ricorrere a degli orribili espedienti per procurarsi il cibo. Questo mostro infatti, è il responsabile della maggior parte delle catastrofi naturali che colpiscono la terra.
Spesso lancia dalla sommità del suo regno, enormi macigni nell’oceano, i quali, facendo tracimare le acque fin dalle profondità, provocano il maremoto che da vita a quelle terribili onde anomale, che gli uomini chiamano tsunami. La sua montagna arriva fino al centro della terra, ed il re si diverte a scavare gallerie sotterranee che provocano, però, sulla terra violenti terremoti. Egli, recupera i corpi senza vita, sommersi dalle onde del mare, o sotterrati dalle macerie, e li usa, con voracità e crudeltà, per i suoi lauti banchetti.

Il vulcano è un posto da cui non si fa più ritorno.

Nessun uomo è mai arrivato vivo in cima al Vulcano, chiunque ci abbia provato ha pagato, a caro prezzo, la sua sete di conoscenza e il suo spirito di avventura. Dalle falde della montagna, escono continuamente e all’improvviso potenti soffioni di zolfo ad una temperatura così elevata da fare immediatamente arrosto qualsiasi malcapitato vi si trovi, anche solo di passaggio.
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