Sellia- Un posto nel cuore
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IL VANGELO DI OGNI GIORNO COMMENTATO

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Messaggio  Ospite Gio 27 Mag - 18:02

sul sito della nostra parrocchia, alla pagina vangelo del giorno si può ascoltare il formato audio e contemporaneamente leggere il vangelo del giorno.

www.parrocchie.it/sellia

giorno 24 del mese di maggio: lunedì

Una cosa sola ti manca
24/05/2010 Lunedì - (Mc 10,17-27)



La nostra vita mai potrà essere chiusa e carcerata nell’osservanza dei Comandamenti o della Legge, pensando che questo è tutto per un uomo. I Comandamenti sono l’inizio degli inizi, il principio dei principi, sono come il concepimento per un essere vivente. Si inizia con il concepimento, ma per giungere alla perfetta maturità in Cristo Gesù. I Comandamenti possiamo definirli come il cordone ombelicale che ci unisce a Dio. Con essi siamo messi in comunione con la vita divina, da accogliere tutta e tutta vivere nella nostra esistenza sulla terra. C’è pertanto una volontà di Dio su ciascun uomo che si deve accogliere, far crescere, portare a compimento, facendola giungere alla sua perfezione. Il compimento in noi della volontà personale di Dio è la nostra vocazione. I Comandamenti non bastano. Essi aprono la porta a che Dio possa entrare tutto nella nostra vita, divenendone il Signore, oggi. È quanto Gesù dice al giovane che lo ha interrogato, volendo sapere la via per raggiungere o ereditare la vita eterna. Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Questo giovane si ritira da Dio. Non vuole dare compimento e perfezione alla sua vita. A lui i Comandamenti non servono per dare elevazione alla sua vita, bensì per annegarsi quotidianamente nei suoi molti beni, dimenticando che il Bene, il solo Bene, l’unico vero Bene per ogni uomo è Dio. Dio non è il solo unico vero Bene, è anche la fonte, la sorgente di ogni altro vere bene per l’uomo. Dio è la vita vera ed è questo dono che Gesù vuole fare al giovane che si allontana triste da Lui, perché incapace di accogliere il suo invito e seguirlo sulla via della rinunzia a tutto ciò che non è il Bene. Per questo motivo diviene difficile ad un ricco poter raggiungere la salvezza. È difficile perché i beni di questo modo sono come una piovra che a poco a poco si stringe all’anima fino soffocarla, privandola così di ogni energia anche per l’osservanza dei Comandamenti o di qualsiasi altra Legge del Signore. I beni di questo mondo, elevati ad unico bene dall’uomo, lo soffocano, lo uccidono, lo privano del suo spirito e del suo cuore. I beni di questo mondo vogliono l’uomo a solo loro esclusivo servizio. Chi cade in questa schiavitù e tirannia, va incontro a sicura morte spirituale. Per questo è difficile potersi salvare, entrare nella vita eterna. Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi di Dio, intervenite con potenza di grazia e di verità nella nostra vita. Vogliamo essere poveri in spirito, sì da poter consegnare tutta la nostra vita alla volontà del nostro Signore Onnipotente e Santo.

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Messaggio  Ospite Gio 27 Mag - 18:07

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Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito.
martedì 25 maggio 2010 - (Mc 10,28-31)



Le Parole di Gesù di sicuro sono rimaste incomprensibili e impenetrabili per gli Apostoli. Loro vivevano tutti un religiosità senza grandi sussulti di vera, autentica fede. Soprattutto vivevano una religiosa dove la voce di Dio che risuonava nel popolo per mezzo dei suoi profeti si era quasi attutita, se non spenta del tutto. Quando la religione uccide la fede e soffoca la verità contenuta nella Parola di Dio immediatamente sorge e prospera sia la decadenza spirituale che quella ascetica e morale. Si è incapaci di trascendersi, di innalzarsi oltre il proprio corpo, di elevarsi alle più alte vette verso le quali richiama il Signore. Si rimane in quella corporeità che nega ogni valore allo spirito, all’anima, alla dimensione vera dell’uomo. Anche Pietro pensa in termini di corpo, di terra, di beni materiali, di ricompensa terrena, per questo tempo. Lo pensa e vuole che Gesù ratifichi il suo pensiero. Lo crede e cerca una risposta di approvazione da parte del suo Maestro. Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi». Apparentemente Gesù sembra voler ratificare, giustificare, rassicurare Pietro nei suoi pensieri, nelle sue attese, nelle sue speranze. Loro, i discepoli, hanno lasciato tutto. Quali beni nel tempo darà loro Gesù? Quale sarà la loro ricompensa in questa vita? Il linguaggio di Gesù non va inteso in termini terreni, di materia, per il solo corpo. Va inteso invece secondo il linguaggio dello spirito, dell’anima, della fede, della verità di Dio, mai a partire dalla falsità che governa cuore e mente dell’uomo. Gesù promette a Pietro e agli altri che loro nel tempo riceveranno cento volte tanto, quanto hanno lasciato: in case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi. Non è però un linguaggio materiale quello di Gesù. Esso è invece tutto spirituale. Dio colmerà il loro cuore di una gioia e di una felicità così grande pari ed anche più che a cento volte ciò che si è lasciato. Dio si fa il bene vero dell’uomo, il bene supremo, il bene unico. Il cuore che è colmo di Dio non manca di nulla. Ha tutto. Alla povertà materiale, Dio risponde con ogni ricchezza spirituale. Alla ricchezza materiale, quasi sempre corrisponde la più grande povertà spirituale e una vita consegnata la vizio e al peccato. La scelta unica di Dio comporta però delle persecuzioni. Il mondo non tollera, non permette, non vuole una scelta così radicale per il nome di Cristo Gesù, per il suo Vangelo e perseguita i discepoli de Signore. La persecuzione è insita nella stessa scelta. Il martirio è il frutto della missione svolta interamente a beneficio del Regno di Dio. Il frutto ultimo sia della rinunzia che del martirio è la vita eterna. Dio si fa dono all’uomo, nel tempo e nell’eternità. Dio diviene la vera vita per l’uomo, nel tempo e nell’eternità. Con Dio che si fa nostra vita, l’uomo veramente non ha bisogno di altro, non necessita più di nulla. Ha tutto, perché possiede Dio che è il Tutto. Vergine Maria, Madre della Redenzione, aiutaci a rinunziare ad ogni cosa per Cristo Gesù e per il Vangelo. Solo così Dio si farà nostra vita e noi non mancheremo di nulla. Angeli e Santi di Dio, venite in nostro soccorso e liberateci dalla tentazione che vuole che noi a poco a poco ci riprendiamo ciò che abbiamo donato al Signore.

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Messaggio  Ospite Gio 27 Mag - 18:09

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Voi non sapete quello che chiedete.
mercoledì 26 maggio 2010 - (Mc 10,32-45)


Non basta pregare. Bisogna saper pregare. Non basta chiedere. Si deve sempre conoscere la bontà di ciò che si chiede. Le nostre molte preghiera spesso sono viziate perché sono contro la stessa volontà di Dio, contro la sua santità, contro la sua carità, contro il mistero che Lui vuole realizzare nella nostra vita. Dio mai potrà ascoltare una preghiera che chiede ciò che è intrinsecamente male. Né può ascoltare quella richiesta che è in evidente opposizione alla sua volontà rivelata. Per pregare bene si deve sempre sapere ciò che si chiede. Lo si deve sapere con scienza di Spirito Santo, con sapienza di verità rivelata, con intelligenza e saggezza che sempre ci aiuta a discerne il bene dal male, l’utile dall’inutile, ciò che Dio desidera e ciò che invece vuole e pretende l’uomo. Giacomo e Giovanni oggi chiedono al Signore di poter sedere, nel suo regno, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. È questa una preghiera che non può essere ascoltata da Gesù, perché nel suo regno i posti non li attribuisce Lui, li dona invece il Padre suo e il Padre suo ha già stabilito fin dall’eternità per ogni uomo il suo proprio posto nella vita. La preghiera deve allora avere questa sola ed unica finalità: manifestare al Padre celeste la volontà di accogliere quanto per lui è stato stabilito e chiedere ogni forza perché possa portare a compimento il suo ministero o incarico che Dio vuole affidargli. La preghiera è vero atto di consegna alla volontà di Dio e richiesta di ogni grazia, ogni forza, ogni energia per realizzare secondo Dio quanto per lui è da Dio, dal suo Signore e Padre, dal suo Creatore e Salvatore della sua vita. Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà». Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».Nel regno di Dio non si è per primi posti. Si è per ultimi. Si è per servizio di carità, amore, umiltà, sottomissione. Solo questa è la legge del regno di Dio. Vergine Maria, Madre della Redenzione, vogliamo imitarti nella tua grande umiltà. Vogliamo anche noi dichiararci servi del Signore. Aiutaci per tutti i nostri giorni. Angeli e Santi di Dio, sostenete il nostro umile servizio con la vostra preghiera.

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Messaggio  Ospite Gio 27 Mag - 18:25

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Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!
27 MAGGIO (Giovedì Mc 10,46-52)


Sulla strada che da Gerico va a Gerusalemme vi è un cieco. Costui era nell’impossibilità maturale di vedere Gesù. I suoi occhi non glielo permettevano. Erano avvolti dal buio. Una coltre di tenebre li coprivano. Ciò che non si può conoscere con gli occhi, lo si può conoscere con l’orecchio, con l’udito. La bocca parla, l’orecchio ascolta. Si conosce Gesù. Si sa chi Lui è. Cosa fa. Cosa è capace di fare.
È questa la missione cristiana: parlare ad un mondo di ciechi che abitano in una terra di tenebre veritative. È raccontare le grandi opere di Gesù Signore. È svelare loro tutto il suo amore, la sua divina carità, compassione, misericordia, pietà, la sua superiore sapienza ed intelligenza, la sua forza ed onnipotenza, le sue virtù taumaturgiche, la salvezza che Lui opera, la grazia che sa riversare in ogni cuore.
La missione cristiana deve far sì che l’uomo cieco, che abita in questa regione di morte e di miseria spirituale, sappia e voglia trasformare la conoscenza in preghiera, in richiesta di aiuto al solo che lo può salvare, liberare, redimere, sanare nel corpo e nello spirito, nella volontà e nei desideri, nel tempo e per l’eternità beata.
Se la missione non porta a questa conoscenza della verità di Cristo Gesù e della trasformazione della scienza in preghiera, essa è un’opera fallita, non vera, non santa. È un’opera inutile, perché il cieco continuerà ad essere cieco e la luce mai potrà brillare nei suoi occhi, sì da rendere splendente tutto il corpo e l’intera vita.
E giunsero a Gerico. Mentre partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Bartimeo ha in precedenza sicuramente sentito parlare di Gesù. Avvolto da un chiasso indicibile, chiede cosa stia succedendo. Il suo orecchio apprende che è Gesù colui che passa. Subito questa scienza è trasformata in preghiera. Ecco la completezza della missione. Ecco la perfezione dell’opera. Lui grida a Gesù. La folla vorrebbe coprire il suo grido. Ma Lui insegue Gesù con la sua voce più potente di ogni altra voce. È questa la forza della preghiera: “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!”. E il cieco grida e grida ancora, insegue Gesù con la sua voce, finché anche Gesù attraverso l’orecchio ascolta questo urlo di invocazione di pietà e di misericordia.
Anche Gesù è come se fosse cieco, come se non vedesse Bartimeo. Anche Lui ha bisogno che il suo orecchio venga messo in azione e chi deve metterlo è il bisognoso, il povero, l’afflitto, il derelitto, l’ammalato, il peccatore, l’uomo insomma, perché è l’uomo che è nella condizione miserevole e in stato perenne di ogni necessità. Se l’uomo non grida, Gesù passa oltre e lui rimarrà nella sua perenne e totale cecità.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, alle nozze di Cana Gesù era “cieco”, non ha visto. Tu hai gridato a Lui e Lui ti ha fatto il miracolo de vino. Grida a Lui ogni desiderio del nostro cuore. Abbiamo bisogno che Lui ci risani, ci guarisca, ci ridoni la vita.
Angeli e Santi di Dio, fate vostro il nostro grido e presentatelo a Gesù Signore.

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Messaggio  roddy Gio 27 Mag - 19:57

perdonatemi don francesco--non trovo l'audio--dove si trova? o girato e rigirato senza sapere dove andare--
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Messaggio  Ospite Gio 27 Mag - 20:25

Ciao Roddy, andando sul sito della parrocchia www.parrocchie.it/sellia e aprendo la finestra VANGELO DEL GIORNO, si va alla data (questo vale dal 24 in poi) aspettando un attimo, l'audio si attiva da solo. naturalmente bisogna avere il volume delle casse del pc attivato.

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Messaggio  dirramatore Gio 27 Mag - 20:48

Ad integrazione di quanto già detto da Don Francesco aggiungo che per poter ascoltare l'audio necessita che il browser che si utilizza per la navigazione internet deve essere "Internet Explorer". Se si utilizza invece "Mozilla Firefox" oppure "Opera", l'audio non funziona. Per ascoltare il commento al Vangelo di oggi cliccate su questo link: http://www.parrocchie.it/sellia/noname-83.html
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Messaggio  Ospite Ven 28 Mag - 8:22

sul sito della nostra parrocchia, alla pagina vangelo del giorno si può ascoltare il formato audio e contemporaneamente leggere il vangelo del giorno.

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Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!
28 MAGGIO (Venerdì Mc 11,11-25)


La preghiera, per essere ascoltata, deve essere fatta con fede e con perseveranza fino al suo esaudimento. Nulla è impossibile a chi prega. Tutto invece il Signore gli concede, per misericordia, per pietà, per compassione, non certo per meriti. La carità del Padre proprio in questo consiste: nel porgere l’orecchio verso tutti coloro che lo invocano, verso quanti umilmente innalzano verso il suo trono il loro grido.
Oggi si prega poco. Si vogliono risolvere gli infiniti problemi solo per via orizzontale, uomo – uomo. Invece i problemi si risolvono per via verticale, Dio – uomo. Questa fede oggi manca. Si chiede all’uomo, non si chiede a Dio. Si supplicano gli uomini incapaci di un qualsiasi vero aiuto. Non si supplica più il Signore il solo capace di ricolmare di gioia, verità, saggezza, sapienza, di ogni bene anche materiale i nostri giorni.
Gesù parla al fico e l’indomani mattina è già secco, pronto per essere gettato nel fuoco. I discepoli si meravigliano che il fico fosse già seccato. Gesù coglie l’occasione per ammaestrarli sulla preghiera e sulla sua immediata efficacia.
Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània. La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono. Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città. La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Tutti è possibile a colui che prega con fede. Assieme alla perseveranza Gesù aggiunge un’altra qualità spirituale che deve accompagnare la nostra preghiera: essa deve essere fatta con il perdono nel cuore, con la riconciliazione nella nostra anima, con la pace con tutti, almeno per quanto questo dipende da noi. Si deve essere in pace con gli uomini se si vuole che la pace di Dio ci avvolga e ci ricolmi di ogni grazia.
Gesù insegna ai suoi discepoli non preghiere o formule di preghiere, insegna a pregare, insegna come ci si deve rivolgere al Padre. La soluzione di ogni nostra povertà è in Dio. Da Lui si deve partire. A Lui si deve gridare con fede senza pause.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, grida tu ininterrottamente a Cristo Gesù per noi. Abbiamo bisogno di grande fede, grande verità, grande sapienza ed intelligenza. Abbiamo bisogno veramente di tutto per dare soluzione di bene alla nostra vita. Angeli e Santi di Dio, siate voi i nostri potenti intercessori presso il Padre nostro Celeste.

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Messaggio  dirramatore Ven 28 Mag - 20:48

Volendo invece solo ascoltare si può anche cliccare su questo link http://www.parrochiasellia.altervista.org/28052010.mp3
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Messaggio  Ospite Lun 31 Mag - 13:47

FESTA DELLA VISITAZIONE DI MARIA A SANTA ELISABETTA


Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
31 MAGGIO (Lunedì Lc 1,39-56)


La Vergine Maria oggi ci è data a noi come vero modello di evangelizzazione, di missione. Ella oggi insegna a tutti noi come si opera la salvezza nei cuori, come si illuminano le menti, come si canta la gloria del Signore, come si proclamano le sue grandi opere, come si diviene profeti dell’Altissimo.
Maria è modello di evangelizzazione e di missione, perché Ella prima di tutto è modello di obbedienza. “Avvenga di me secondo la tua parola”. “Quanto il Signore mi chiede, io lo faccio”. “Al mio Dio e Signore consacro e sacrifico la mia vita”. “Faccio a Lui del mio corpo un olocausto, un sacrificio gradito, un’offerta pura e monda”. “A Lui offro la mia verginità perché sia Lui a farla divenire divina maternità”.
Questa obbedienza prontissima, immediata, senza ritardi e perdite inutili di tempo, fa sì che Ella sia colmata di Spirito Santo e nello Spirito Santo, per sua opera divenga Madre di Dio, Madre del Figlio dell’Altissimo, Madre del Redentore e Salvatore nostro.
Con lo Spirito Santo nel cuore e con Cristo Gesù nel suo seno Verginale, Maria entra nella casa di Zaccaria e riversa sulla cugina Elisabetta tutto lo Spirito Santo e la grazia del Figlio che portava nel suo grembo. Elisabetta, illuminata dallo Spirito Santo, vede il mistero di Maria e lo canta. Il bambino, santificato dalla grazia di Cristo, avverte la presenza del suo Salvatore e Signore, ed esulta di gioia nel grembo della madre.
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Maria vede i prodigi che si compiono per suo tramite e loda e benedice il Signore. Tutto quanto avviene in Lei e per Lei è opera del suo Dio. È Dio che sta facendo grandi cose in Lei e per Lei. È Dio il suo Signore, il suo Creatore attuale. Il Signore l’ha creata perché per mezzo di Lei e in Lei si facessero cose stupende, cose che in nessuna creatura prima furono fatte e mai saranno fatte per il futuro.
Nello Spirito Santo, che è la sua perenne luce, la Vergine Maria vede l’opera di Dio nella storia e la profetizza. Vede anche la sua opera nella storia dell’umanità e la proclama. Tutto avviene per la misericordia del nostro Dio. Tutto dalla sua infinità carità. Tutto dalla eterna pietà per l’uomo. Tutto dal suo amore infinito.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, insegnaci ad obbedire come hai obbedito Tu. Anche noi vogliamo compiere la nostra missione con la potenza dello Spirito Santo e la grazia di Gesù Signore, con la sua luce e la sua verità. Angeli e Santi di Dio, otteneteci l’umiltà del cuore e dello spirito per fare sempre le cose gradite a Dio.

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Messaggio  Ospite Mar 1 Giu - 7:07

MESE DI GIUGNO - MESE DEDICATO AL SACRO CUORE

Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio
1 GIUGNO (Mc 12,13-17)


Oggi Gesù ci dice di rendere a Cesare quello che è di Cesare e quello che è di Dio, a Dio. La confusione nasce nei cuori e nelle menti quando si tratta di stabilire ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio. È giusto allora chiedersi: cosa è esattamente di Cesare e cosa è realmente, veramente, sostanzialmente di Dio?
Di Dio è il cuore dell’uomo, la sua mente, i suoi pensieri, il suo spirito, la sua anima, i suoi desideri, la sua volontà. Lo spirito dell’uomo non può mai appartenere a nessuna creatura, sia essa visibile o invisibile, umana o angelica, di materia o di spirito.
Tutto ciò che non è spirito nell’uomo appartiene a Cesare: tutte le cose di questo mondo, compreso il nostro stesso corpo. Anche la terra appartiene a Cesare e gliela si dona con atto di vera oblazione, vero sacrificio, vera privazione.
Nel dono Gesù è il vero modello. Egli ha fatto della sua vita una duplice donazione: a Dio e a Cesare, dalla nascita fino alla morte. Egli a dato a Cesare anche il suo corpo per essere crocifisso. A Dio invece ha reso il suo spirito puro, santo, immacolato. A Cesare Gesù non diede mai la sua mente, il suo cuore. Gli diede invece il corpo perché ne facesse un olocausto di amore sull’altare della croce.
Mandarono da lui alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso. Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di lui.
Il cristiano è chiamato all’imitazione perfetta di Cristo Gesù. L’imitazione inizia dai pensieri, dalla conoscenza, dalla saggezza, dall’intelligenza, dal sano e santo discernimento. L’imitazione inizia dal sapere ciò che è Dio e ciò che è di Cesare.
A Dio si deve l’osservanza dei Comandamenti. Si deve una vita intessuta di Beatitudini e di ogni altra sua Parola. Si deve un’obbedienza perfetta al Vangelo. Si deve una fede pura e santa alla sua volontà manifestata. Si deve il nostro cuore e la nostra anima.
Ogni altra cosa di questo mondo non appartiene al cristiano. È già di Cesare e Cesare se la può prendere quando vuole. Anche il nostro corpo è di Cesare e glielo si deve dare, rimanendo noi sempre nell’osservanza dei Comandamenti e nella più grande e solenne obbedienza alla sua volontà.
Tutto ciò che è di Cesare, prima che di Cesare, è di ogni uomo per obbligo eterno di carità, amore, compassione, misericordia, pietà. All’uomo lo si deve donare con gioia, per amore, per risollevarlo e infondergli speranza, offrendogli la certezza che il Signore non lo ha abbandonato. All’uomo, prima che a Cesare, appartiene tutta la vita del cristiano e lui la deve vivere come servizio di carità e di solidarietà verso tutti i suoi fratelli di fede e di non fede, di santità e di non santità.
Tutto questo il cristiano lo potrà realizzare, se è interamente libero, ed è interamente libero, se il suo cuore è pieno solo di Dio, della sua verità, carità, amore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, otteneteci dal Cielo la grazia di un sano e santo discernimento per sapere in ogni istante ciò che è di Dio e ciò che è di Cesare.
Angeli e Santi del Cielo, aiutateci a fare della nostra vita un vero sacrificio di amore.

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IL VANGELO DI OGNI GIORNO COMMENTATO - Pagina 2 Empty Re: IL VANGELO DI OGNI GIORNO COMMENTATO

Messaggio  Ospite Gio 3 Giu - 14:53

3 GIUGNO 2010

SU www.parrocchie.it/sellia PUOI LEGGERE E ASCOLTARE IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO

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IL VANGELO DI OGNI GIORNO COMMENTATO - Pagina 2 Empty Re: IL VANGELO DI OGNI GIORNO COMMENTATO

Messaggio  Ospite Ven 4 Giu - 22:02

04 giugno

SU www.parrocchie.it/sellia PUOI LEGGERE E ASCOLTARE IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO

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Messaggio  Ospite Sab 12 Giu - 16:13

SU www.parrocchie.it/sellia PUOI LEGGERE E ASCOLTARE IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO anche quello di questa domenica 13 giugno. AUGURI A TUTTI COLORO CHE PORTANO IL NOME DI ANTONIO

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Messaggio  Ospite Dom 13 Giu - 17:53

Il Vangelo di oggi è attualissimo....In questo mondo ipocrita....si perde il proprio tempo a guardare e giudicare ciò che fanno gli altri, fermandosi spesso all'apparenza e non cercando di esplorare il cuore dei fratelli come fa Gesù......Si perde il tempo così....magari per non pensare ai propri di peccati e per convincersi che gli altri sono più peccatori di noi......Se qualcuno si converte ci si permette il lusso di criticarlo considerandolo indegno.......Indegne sono invece le persone ipocrite che, come i farisei, vogliono mostrare ipocritamente di essere buoni per farsi vedere e magari vantarsene,...nascondendo invece un cuore di pietra e falso.....
Gesù li chiama "sepolcri imbiancati"......
Quando qualcuno si converte....è festa in cielo.....e dovrebbe esserlo anche in terra....si dovrebbe imitare Gesù e perdonare.....poichè saremo giudicati sull'amore e sul perdono.....non sull'apparenza che vogliamo mostrare agli altri allo scopo di essere lodati......
Il bene è opera dello Spirito Santo e se critichiamo qualcuno che opera il bene trovando un modo per screditarlo.....bestemmiamo lo Spirito Santo....
Spero di aver detto verità....Se così non fosse, don Francesco mi correggerà.....
Volevo soltanto puntualizzare l'attualità del Vangelo di oggi.....e le riflessioni che mi ha indotto a fare....
.

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IL VANGELO DI OGNI GIORNO COMMENTATO - Pagina 2 Empty Re: IL VANGELO DI OGNI GIORNO COMMENTATO

Messaggio  Ospite Sab 19 Giu - 15:07

su www.parrocchie.it/sellia il vangelo del giorno in formato audio.

p.s. GRAZIE A TUTTI COLORO CHE IN QUESTA SETTIMANA IN UN MODO O IN UN ALTRO MI SONO STATI VICINI. GRAZIE A TUTTI PER LE VOSTRE PREGHIERE. ORA STO MEGLIO.

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IL VANGELO DI OGNI GIORNO COMMENTATO - Pagina 2 Empty Re: IL VANGELO DI OGNI GIORNO COMMENTATO

Messaggio  Ospite Gio 1 Lug - 8:56

non dimenticatevi che su www.parrocchie.it/sellia si può ascoltare e leggere il vangelo del giorno e per chi vuole può anche controllare i tanti cambiamenti e le tante novità che di volta in volta stiamo effettuando per migliorare il nostro sito parrocchiale

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IL VANGELO DI OGNI GIORNO COMMENTATO - Pagina 2 Empty Re: IL VANGELO DI OGNI GIORNO COMMENTATO

Messaggio  lux Gio 1 Lug - 14:45

Il sito della Parrocchia è stata un'ottima idea e poi è molto ben curato.
lux
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Data d'iscrizione : 12.10.09

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